Onda Rossa Liverpool è sempre più Leaderpool
●I Reds si liberano del Southampton facilmente: 3-0. Sono 6 successi su 6 in Premier: non accadeva da 28 anni
Sei su sei in campionato, percorso netto, una macchina da guerra. Il Liverpool liquida il Southampton in 45’: il 3-0 maturato con l’autorete di Hoedt, la capocciata di Matip e il tocco facile di Salah consente ai Reds di tirare il freno a mano nella ripresa, conservando nel serbatoio energie preziose. L’onda rossa che sommerge i Saints è una sorpresa a metà: la banda di Klopp, nei momenti in cui assume le sembianze di un tornado, annienta gli avversari. La vera novità è il protagonista del giorno: Xherdan Shaqiri. L’allenatore tedesco gli consegna la maglia da titolare e il giocatore svizzero di origine kosovara-albanese sfrutta al volo l’occasione: ispira l’azione dell’1-0 e poi quella del tris, colpendo la traversa su punizione, con immediata ribattuta di Salah. Shaqiri permette a Milner di rifiatare, anche se nell’intervallo Klopp spedisce in campo il titolare: «Non è la prima volta che nella pausa cambio un calciatore importante. Shaqiri non deve prendersela». PROVA DI FORZA La verità è che in questo momento i Reds viaggiano a mille e il turn over passa inosservato. Klopp dà fiducia a Matip e il difensore camerunese di origine tedesca azzecca il 2-0 con una capocciata imperiale, sull’angolo di Alexander-Arnold. È questa la vera prova di forza dei Reds: c’è qualità ben oltre la formazione titolare. Gli acquisti estivi hanno aggiunto molto: dal portiere Alisson a Keita, fino a Shaqiri. In ritardo, solo Fabinho: verrà anche il suo tempo.
N. 600 Klopp temeva questa sfida e nel match-program distribuito ieri all’Anfield il tedesco si è lasciato andare ad una considerazione: «Non mi interessa quante gare abbiamo vinto finora. Come si dice in Inghilterra, oggi è il nostro essere e il nostro fine di tutto». Dopo un avvio a tavoletta in Premier e l’esordio in Champions, un calo di tensione era la trappola del giorno, ma la differenza tra le grandi e le mezze squadre è proprio questa: chiudere in fretta un capitolo e aprirne subito un altro. Il lungo digiuno in campionato, con l’ultimo titolo conquistato dal Liverpool datato 1990, rappresenta uno stimolo formidabile. Morale: sesta vittoria di fila iniziale in Premier, evento che non si verificava dal 1990-91, quando ancora splendeva la First Division e, ancora più in là nel tempo, dal 1978-79. Un pomeriggio importante pure per Klopp, che ha celebrato con il sorriso la panchina numero 600 in campionato: 296 successi, 158 pareggi e 146 sconfitte. Hughes, quando incrocia il tedesco, vede davvero rosso: cinque ko in Premier. «Sette su sette è bello - racconta Klopp -, ma ci attendono sfide durissime. Dobbiamo incontrare il Chelsea due volte in quattro giorni e le condizioni meteo degli ultimi giorni non ci hanno permesso di lavorare bene. La squadra è però su di giri e questo sicuramente ci conforta».
CORBYN In tribuna, a godersi i Reds, il leader del partito laburista, Jeremy Corbyn. Il politico inglese, fan dell’Arsenal, ha deposto una corona di fiori di fronte al memoriale di Hillsborough. Per lui, un bagno di folla, ma in questo caso c’è poco da sorprendersi: Liverpool è rossa nel profondo dell’anima.
>Klopp: «Ora ci aspettano sfide difficili: il Chelsea due volte in quattro giorni»