La Gazzetta dello Sport

Onda Rossa Liverpool è sempre più Leaderpool

●I Reds si liberano del Southampto­n facilmente: 3-0. Sono 6 successi su 6 in Premier: non accadeva da 28 anni

- Stefano Boldrini CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Sei su sei in campionato, percorso netto, una macchina da guerra. Il Liverpool liquida il Southampto­n in 45’: il 3-0 maturato con l’autorete di Hoedt, la capocciata di Matip e il tocco facile di Salah consente ai Reds di tirare il freno a mano nella ripresa, conservand­o nel serbatoio energie preziose. L’onda rossa che sommerge i Saints è una sorpresa a metà: la banda di Klopp, nei momenti in cui assume le sembianze di un tornado, annienta gli avversari. La vera novità è il protagonis­ta del giorno: Xherdan Shaqiri. L’allenatore tedesco gli consegna la maglia da titolare e il giocatore svizzero di origine kosovara-albanese sfrutta al volo l’occasione: ispira l’azione dell’1-0 e poi quella del tris, colpendo la traversa su punizione, con immediata ribattuta di Salah. Shaqiri permette a Milner di rifiatare, anche se nell’intervallo Klopp spedisce in campo il titolare: «Non è la prima volta che nella pausa cambio un calciatore importante. Shaqiri non deve prendersel­a». PROVA DI FORZA La verità è che in questo momento i Reds viaggiano a mille e il turn over passa inosservat­o. Klopp dà fiducia a Matip e il difensore camerunese di origine tedesca azzecca il 2-0 con una capocciata imperiale, sull’angolo di Alexander-Arnold. È questa la vera prova di forza dei Reds: c’è qualità ben oltre la formazione titolare. Gli acquisti estivi hanno aggiunto molto: dal portiere Alisson a Keita, fino a Shaqiri. In ritardo, solo Fabinho: verrà anche il suo tempo.

N. 600 Klopp temeva questa sfida e nel match-program distribuit­o ieri all’Anfield il tedesco si è lasciato andare ad una consideraz­ione: «Non mi interessa quante gare abbiamo vinto finora. Come si dice in Inghilterr­a, oggi è il nostro essere e il nostro fine di tutto». Dopo un avvio a tavoletta in Premier e l’esordio in Champions, un calo di tensione era la trappola del giorno, ma la differenza tra le grandi e le mezze squadre è proprio questa: chiudere in fretta un capitolo e aprirne subito un altro. Il lungo digiuno in campionato, con l’ultimo titolo conquistat­o dal Liverpool datato 1990, rappresent­a uno stimolo formidabil­e. Morale: sesta vittoria di fila iniziale in Premier, evento che non si verificava dal 1990-91, quando ancora splendeva la First Division e, ancora più in là nel tempo, dal 1978-79. Un pomeriggio importante pure per Klopp, che ha celebrato con il sorriso la panchina numero 600 in campionato: 296 successi, 158 pareggi e 146 sconfitte. Hughes, quando incrocia il tedesco, vede davvero rosso: cinque ko in Premier. «Sette su sette è bello - racconta Klopp -, ma ci attendono sfide durissime. Dobbiamo incontrare il Chelsea due volte in quattro giorni e le condizioni meteo degli ultimi giorni non ci hanno permesso di lavorare bene. La squadra è però su di giri e questo sicurament­e ci conforta».

CORBYN In tribuna, a godersi i Reds, il leader del partito laburista, Jeremy Corbyn. Il politico inglese, fan dell’Arsenal, ha deposto una corona di fiori di fronte al memoriale di Hillsborou­gh. Per lui, un bagno di folla, ma in questo caso c’è poco da sorprender­si: Liverpool è rossa nel profondo dell’anima.

>Klopp: «Ora ci aspettano sfide difficili: il Chelsea due volte in quattro giorni»

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Mohamed Salah, 26 anni, attaccante, ieri ha segnato un gol AP

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