Lo Spezia ringrazia Crimi Si ferma il Cittadella in 10
Anche se la traversa ti nega il vantaggio e l’arbitro un rigore, non puoi permetterti, dopo un fallaccio, di offendere chi tiene i cartellini tra le mani. E Panico, che si fa scioccamente espellere prima dell’intervallo con un doppio giallo, ci mette del suo a far franare al Picco, contro lo Spezia, tutti i record del Cittadella: intanto addio alla vetta della B, poi ciao ciao all’inviolabilità e alle 5 (2 in Coppa Italia) vittorie di fila senza subire reti. L’attaccante napoletano era stato scelto non a caso da Venturato, al posto di Strizzolo, per infilarsi tra i lenti centrali liguri. Fino a quel momento aveva anche fatto bene. E se il palo che Finotto colpisce con un gran sinistro - con palla in campo poco oltre la riga - parla di sfortuna, la maglia tirata da Crimi a Iori in area è da far rivedere al direttore di gara che è vicino e pare valuti la trattenuta... poco condizionante. In tre minuti dopo la mezz’ora della prima frazione succede tutto questo, compreso il duro fallo di Panico su Crimi nella ripartenza dell’azione e la parolaccia del giocatore a Maggioni. Nella ripresa lo Spezia non lascia molto tempo al Cittadella in dieci: un tiro di Crimi che Paleari avrebbe raccolto facilmente, viene deviato imparabilmente dalla gamba di Adorni. Sono passati 541 minuti dal 10 giugno, l’ultimo gol, dal Frosinone, nei playoff più recenti.
MARINO 200 I veneti non ci stanno, riorganizzano le idee e la costruzione passa dagli esterni, mentre gli spezzini sprecano con Bidaoui, ostinato nel non cedere ai compagni e calciare o fuori o dove Paleari può arrivare. Marino – che festeggia la sua 200a vittoria tra i professionisti – lo fa subito accomodare in panchina. Fuori va anche Galabinov, neanche a metà match, perché oltre all’occasione sprecata malamente in un contropiede solitario in avvio di gara, il bulgaro cerca, trova e riceve pochi palloni. Certo, se non ci fosse Manfredini a togliere dalla porta, con la punta del medio, il pallone che il compagno Augello gli devia da meno di un metro nel finale (cross dalla sinistra di Benedetti), Venturato avrebbe quantomeno salvato l’imbattibilità.