La Gazzetta dello Sport

Velasco scatenato Il gesto dell’ombrello lo fa squalifica­re

● All’ultimo punto del tie break con la Polonia il tecnico si era sfogato: «Arbitri troppo indecisi, Heynen protesta a ripetizion­e»

- MILANO g.l.p.

Julio Velasco, il coach dell’Italia che diventò nel 2001 la squadra del primo secolo di volley (in una serata, guarda caso, a Buenos Aires) ha salutato il Mondiale, senza neppure andare in campo contro la Serbia (la sconfitta 3-0 ha decretato l’eliminazio­ne biancoazzu­rra), in quanto è stato ieri sospeso dalla Commission­e disciplina­re della Federazion­e Mondiale.

OMBRELLO A fermare al palo Velasco una serie ripetuta di gesti dell’ombrello del commissari­o tecnico argentino dopo la gara vinta con la Polonia. Le immagini tv e i social hanno provveduto a dilatare enormement­e il gesto abbastanza rude dell’ex tecnico della Nazionale, che nel dopo gara ha commentato solo la parte «tecnica» della sua reazione. Vale a dire sulle proteste polacche e delle richieste di video check. «Gli arbitri sono stati “un sacco” di tempo a parlare al microfono fra loro, sembrava che ci fosse da fare una votazione - ha spiegato -. L’arbitro fischia o così o cosà ed è finita. Non è possibile questo. E non è possibile che l’allenatore della Polonia tutte le partite faccia le stesse cose, che contesti tutti i palloni finché riesce a far cambiare la decisione e allora questa volta mi sono arrabbiato molto ● I Mondiali vinti da Julio Velasco alla guida dell’Italia: nel 1990 a Rio de Janeiro e nel 1994 ad Atene in Grecia. Velasco ha allenato l’Italia dal 1989 al 1996 perché va bene tutto, però…». Su Youtube girano vorticosam­ente i video che raccontano della reazione smodata di Velasco e anche dei “palloni contestati”. E’ vero che gli arbitri in Bulgaria hanno cambiato almeno due volte la decisione (sempre a sfavore dei sudamerica­ni) e che a un certo punto del tiebreak, nella indecision­e della scelta da fare, hanno interrotto la partita per lunghissim­i minuti.

SOTTORETE Non è chiaro se sotto rete Velasco abbia pronunciat­o anche frasi di altro tipo «Questo non è sport», già mentre il secondo arbitro attendeva che si rivedesser­o le immagini. Che evidenteme­nte sono state giudicate particolar­mente lacunose. Entrambi i tocchi a muro non erano molto chiari. La pantomima è comunque continuata il giorno dopo con la Federazion­e Mondiale che ha squalifica­to Velasco senza darne notizia ai mezzi di informazio­ne, ma ne ha fatto solo una “circolare interna” (misteri della comunicazi­one), senza una riga neppure a margine della partita giocata ieri contro la Serbia (successo netto per la Nazionale di Grbic) che ha sancito anche l’eliminazio­ne dell’Argentina dal Mondiale (anche se era scontata). Oggi per Julio Velasco, contro la Francia, sarà quindi l’ultima partita di questa sua seconda esperienza con la Nazionale. Da domani si dedicherà solamente ad allenare Modena.

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Il gestaccio di Julio Velasco, 66

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