La Gazzetta dello Sport

Nibali attacca «Sto bene, non sono super» Cassani grigio

●Memorial Pantani ultimo test. Va in fuga e poi scatta a - 3 km: «Mi manca la fucilata» Scelti i 10 azzurri. Vince il brianzolo Ballerini

- INVIATO A CESENATICO twitter@cirogazzet­ta Ciro Scognamigl­io

«Sto bene, ma non sono super». Onesto, lucido, realista. In questo è il Vincenzo Nibali di sempre. Lo Squalo ha da poco finito di infiammare il Memorial Pantani: ha risposto presente sulla salita di Montevecch­io con i compagni Pellizotti e Pozzovivo, è rimasto nel gruppetto di 18 (compreso Nairo Quintana) che si è giocato il successo e ha pure tentato il contropied­e a 3 km dalla fine, prima di essere ripreso alla ‘fiamma rossa’, ultimi 1000 metri. «Il fondo ce l’ho dopo essere uscito dalla Vuelta, ma mi manca quella ‘fucilata’ che fa davvero la differenza – spiega il 33enne siciliano della Bahrain-Merida -. Magari la troverò nei giorni che mancano al Mondiale, oppure dopo, a fine stagione. Non sono al cento per cento. Credo al 90%, o all’80%».

OVAZIONE

Nel finale Enzo si era lasciato sfilare, raccoglien­do l’ovazione del pubblico: 18° a 40” dal vincitore Davide Ballerini (non è parente del grande Franco), che ha battuto allo sprint il promettent­e francese Gaudu. Il 24enne lombardo dell’Androni-Sidermec di Savio (nel 2019 all’Astana) ha avuto un pensiero speciale: «E’ per Michele Scarponi (che con Savio aveva corso, ndr)». Dopodomani il marchigian­o, morto il 22 aprile 2017, avrebbe compiuto 39 anni e sarà ricordato nella sua Filottrano. L’Androni ha rinforzato la leadership nella classifica a squadre della Ciclismo Cup, lasciapass­are per il Giro d’Italia 2019, ma ieri i pensieri ovviamente erano tutti o quasi a sfondo azzurro, visto che al Mondiale di Innsbruck mancano solo 7 giorni: oggi Trofeo Matteotti a Pescara (con Pozzovivo e Visconti), poi il ritiro a Torbole prima della partenza per Innsbruck giovedì dopo pranzo. E ieri in gara c’erano, tra Nazionale e club, ben 8 azzurri.

PENSIERI

Il c.t. Davide Cassani, nel dopo-corsa, è apparso molto pensieroso, quasi scusandosi per non avere «molto da dire». «Anche Alfredo Martini era sempre molto pensieroso prima dei Mondiali, certo lui fumava… Abbiamo una settimana per affinare tutto, l’obiettivo è schierare al via la squadra migliore possibile. Si è trasformat­o in un Mondiale a inseguimen­to per noi, stiamo inseguendo e cercando di arrivare al massimo». Come previsto, il Memorial Pantani ha ridotto gli azzurri da 11 a 10: Davide Formolo undicesimo era e undicesimo è rimasto dopo l’ultimo colloquio con il tecnico romagnolo. L’Italia dunque è fatta anche se restano da definire le due riserve: per l’ultimo posto da titolare, in questo momento Gianluca Brambilla sembra avere un lieve margine su Cataldo (che pure era nell’azione decisiva ieri, ma è stato frenato da un crampo e si è staccato) e Visconti. A proposito, ieri il vicentino della TrekSegafr­edo ha detto: «Accettare la Nazionale anche da riserva? Ne parlerò con Davide. Sinceramen­te, passiamo già tantissimo tempo lontano da casa. Andare via un’altra settimana e poi rimanere in panchina… preferirei restare in famiglia, manco da 30 giorni».

RISPOSTE Il Memorial Pantani era l’ultimo test agonistico prima del Mondiale anche per Fabio Aru. Il sardo della Uae-Emirates, in maglia azzurra, non è entrato nell’azione che poi ha deciso la corsa: «Mi sono sentito bene. C’è da dire che prima del via avevo fatto 60 chilometri, dunque 260 in totale in previsione di domenica. Noi avevamo Brambilla davanti». Anche a Nibali è stato chiesto un giudizio sulla prova di Fabio: «Mah, non lo so. Quando ci siamo mossi all’ultimo giro per rientrare sulla testa della corsa non mi sono girato indietro per vedere che cosa succedeva». Aru in hotel ha avuto modo di parlare con Cassani: è noto che finora la stagione di Fabio sia stata deludente e c’è chi lo considera un po’ un punto interrogat­ivo in chiave Mondiale, ma il commissari­o tecnico non ha intenzione di negargli la fiducia.

PREMESSE

Di sicuro la Nazionale ha ancora una settimana per trovare l’assetto definitivo, e in questo senso i giorni di ritiro sulla sponda trentina del lago di Garda saranno decisivi. Gianni Moscon ci arriva sull’onda di due successi in cinque giorni (Agostoni e Toscana) ed è pronto a un ruolo di primo piano, mentre Vincenzo Nibali, nonostante l’infortunio del Tour, ha fatto e sta facendo i miracoli o quasi: «Per rientrare sulla testa della corsa ci volevano le gambe e ci sono riuscito. Solo che sono abituato a fare azioni anche più forti. Ad avere quell’esplosivit­à che ora non c’è».

«ABITUATO A FARE AZIONI PIÙ FORTI, MA L’ESPLOSIVIT­À ADESSO NON C’È»

VINCENZO NIBALI SULLA CONDIZIONE «ANCHE MARTINI ERA MOLTO PENSIEROSO. CERTO LUI FUMAVA...»

DAVIDE CASSANI C.T. DAL 2014

10

IL NUMERO

Gli azzurri: Moscon, Nibali, Aru, Caruso, De Marchi, Pellizotti Pozzovivo, Cataldo, Brambilla, Visconti

 ?? BETTINI ?? Fabio Aru in azzurro scambia la borraccia con Montaguti; il vincitore Davide Ballerini, 24 anni
BETTINI Fabio Aru in azzurro scambia la borraccia con Montaguti; il vincitore Davide Ballerini, 24 anni
 ??  ??
 ??  ?? L’AZIONE IN SALITA Vincenzo Nibali, 33 anni, guida il gruppo dei 18 attaccanti: fuga nata sulla salita di Montevecch­io BETTINI
L’AZIONE IN SALITA Vincenzo Nibali, 33 anni, guida il gruppo dei 18 attaccanti: fuga nata sulla salita di Montevecch­io BETTINI

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy