INSIGNE SHOW CADE IL TORO NAPOLI SOLO AL 2o POSTO
Un Insigne mai visto trascina il Napoli verso il big match Ancelotti gli fa fare il centravanti e Lorenzo non aveva mai segnato tanto in avvio di campionato La Signora, dopo l’infrasettimanale, è avvisata
INVIATO A TORINO @manici50
Centonovantasette secondi per sbattere dentro un pallone che ha tolto un macigno dalla testa degli azzurri. Tanti ne sono bastati a Lorenzo Insigne per sbloccare la partita col Torino e segnare il suo primo gol, poi arriverà anche il secondo, a Walter Mazzarri, il tecnico che lo lanciò in A otto anni fa. «È venuto, mi ha abbracciato e poi me l’ha messa in saccoccia — mastica amaro l’allenatore del Torino — comunque Lorenzo è un campione». Un campione che stupisce se stesso per questo avvio di campionato: è lui il cannoniere del Napoli con 4 gol in 5 giornate. Mai era partito così bene in A, nemmeno nella sua stagione migliore — nel 2016-17 chiuse con 18 gol in campionato ma nelle prime 12 restò a secco — aveva segnato tanto. Un biglietto da visita niente male nella settimana che porta alla sfida al vertice contro la Juventus. C’è il miglior Insigne a guidare un attacco che si è sbloccato segnando 3 gol, il triplo rispetto agli ultimi tre impegni (una rete alla Fiorentina). E non solo Insigne, perché a Torino si è rivisto un Mertens brillante e si è sbloccato anche Verdi, autore di un bel gol e di una prestazione applaudita da Ancelotti.
TRASFORMAZIONE Evidenti i meriti dell’allenatore che — da quando nelle ultime tre gare è passato al 4-4-2 per migliorare la fase difensiva — ha spostato in mezzo Lorenzo, che ora gioca molto più vicino alla porta. Da questa posizione più centrale ha segnato il gol decisivo con la Fiorentina, da opportunista e centravanti vero la doppietta di Torino. Ancelotti si limita a osservare: «Gli piace giocare in quella posizione. Così si sacrifica meno in fase difensiva e arriva più fresco sotto porta». Lorenzinho però non si tira indietro e corre a tutto campo. Un dato su tutti: ieri all’Olimpico ha effettuato 47 passaggi positivi, solo il regista Hamsik ha fatto meglio con 51. Segno che è sempre nel vivo del gioco. Ma quella posizione più centrale indubbiamente lo avvicina alla porta e anche a Belgrado è rimasto il rammarico per quel gran tiro fermatosi sulla traversa, insieme ai sogni del Napoli di partire con una vittoria anche in Champions.
CAMBIO DI MENTALITA’ Una domenica da incorniciare, ma Insigne quasi minimizza, mostrando un pragmatismo caro al suo allenatore: «Sapevamo di dover partire da zero con la nuova guida tecnica, ma gli interpreti sono sempre uguali. Se ci sono giocatori di qualità non ha importanza il ruolo o gli schemi, ma semmai la tecnica e l’impegno. Spero sempre di aiutare i miei compagni, soprattutto in fase di non possesso». Siamo a Torino, fra cinque giorni si giocherà qui la grande sfida con la Juve e Lorenzo mostra di aver capito la lezione del recente passato: «Restiamo concentrati partita dopo partita. L’anno scorso abbiamo vinto con la Juve, ma siamo arrivati secondi. Se non vinciamo mercoledì al San Paolo con il Parma è inutile poi andare a vincere a Torino».
VERDI RIVERNICIATO Dopo il deludente primo tempo contro la Sampdoria, sembrava che il campo si allontanasse per Simone Verdi, invece... «L’allenatore ci dà sempre una possibilità e noi dobbiamo saperla sfruttare. L’intesa in attacco? Facile con campioni così. Contento per il gol, ma potevo far meglio. Nell’occasione del rigore dovevo stringere meglio, è colpa mia». Ancelotti sta creando dei piccoli mostri... che sabato vogliono fare uno scherzo alla Juve.
Le stagioni di Lorenzo Insigne nel Napoli che ha esordito in A nel gennaio 2010 nella gara vinta 2-0 a Livorno: l’allenatore era Walter Mazzarri
I gol di Lorenzo Insigne nelle prime cinque giornate di campionato: in Serie A, si tratta del suo miglior avvio di stagione in assoluto
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