Prima firma a San Siro L’argentino si presenta: niente glamour, solo gol
●Il Pipita è l’attaccante «vecchio stile» di cui i rossoneri avevano bisogno
In questi giorni di settembre Milano è capitale della moda, gli eventi in città hanno tutti a che vedere con la Fashion Week e San Siro non ha voluto essere da meno: Gattuso ha ripresentato il Milan di inizio campionato, con qualità ed errori che ormai fanno tendenza. Higuain è stato l’acquisto principale dell’ultima collezione estiva e i gol lo mantengono in copertina.
TERZO SIGILLO Particolarmente in voga nelle ultime tre partite: Gonzalo aveva segnato a Cagliari, si era ripetuto con il Dudelange e ha segnato di nuovo ieri, nella terza partita consecutiva. Tutti i gol hanno il «taglio» del grande centravanti, che unisce sostanza e stile: quello di ieri su lancio di Suso è stato – nell’estetica – il più apprezzato dal pubblico. Tutti hanno inoltre lo stesso marchio: se segna il Pipita, la squadra fa punti. Solo in un caso però, a Lussemburgo, Gonzalo ha marchiato anche la vittoria: una tendenza che stavolta il Milan deve invertire il prima possibile. Higuain sa come muoversi in passerella: ieri ha segnato dopo 1 minuto e 33 secondi, il più veloce gol rossonero in A dopo quello di Muntari alla Juve. Anche per Gonzalo vale la medaglia d’argento: aveva fatto prima a trafiggere l’Inter nel novembre 2015. Il Pipita ha poi trovato la rete in due partite consecutive di campionato, cosa che non gli accadeva dallo scorso febbraio: con quello di ieri sono infine nove i gol realizzati all’Atalanta, di nuovo la seconda nella classifica delle vittime preferite. Higuain non è glamour ma non passa mai di moda: si scontra con gli avversari, esulta scomposto dopo il primo gol a San Siro, si arrabbia per i colpi ricevuti, se qualcosa nei meccanismi di gioco non gli quadra e soprattutto se è il primo a sbagliare, per esempio quando nel secondo tempo una conclusione gli si è stampata sul palo esterno. Il Pipita, per dire, non è André Silva, il vecchio nove che pareva sempre aggraziato e pettinato: ieri il portoghese ha segnato il quarto gol in Liga ma nessuno qui sente di rimpiangerlo.
QUESTIONE DI GOL Higuain è il cannoniere che al Milan mancava. Il problema, su cui Gattuso è intervenuto, è l’assistenza al centravanti: «Lui battezza la sua posizione e vuole la palla lì, vedo che la squadra gli si sta mettendo a disposizione. Tutto questo però non basta». La sintesi di Rino è chiara. L’ultima tendenza è infatti quella che sta fregando il Milan e riguarda sempre i gol, ma quelli subiti. È ormai diventata una consuetudine quella di abbassare i ritmi della partita, lasciando che sia l’avversario a rialzarli: ma se cala il muro difensivo il Milan ha più facilità di essere colpito e così è successo nelle ultime otto partite di campionato, tutte terminate con almeno un gol incassato. L’ultima volta aveva tenuto la porta inviolata il 15 aprile scorso con il Napoli: non ne subì, ma nemmeno ne fece. Per ritrovare un gol di Higuain e la difesa imbattuta si deve uscire dal campionato e ricordarsi di Dudelange-Milan, Europa League. Era di giovedì, il giorno della prossima sfida a Empoli: magari diventa una tendenza.