La Gazzetta dello Sport

Rino amaro «Vorrei giocare meno bene e vincere»

●●attuso lamenta i soliti blackout, ma non cambia gli obiettivi: «La Champions non può diventare una chimera»

- Marco Fallisi MILANO

Di veleno, alla fine, non ce n’è mai abbastanza in questo Milan. O forse ne ha avuto di più l’Atalanta, che gli incisivi li ha affilati dalla panchina e li ha tirati fuori dopo un primo tempo passato a subire le incursioni del Pipita, Suso e compagnia. Ancora una volta, però, Rino Gattuso ha dovuto assistere agli omaggi dei suoi ragazzi, che hanno ceduto nel finale nonostante fossero riusciti a riprendere in mano la gara dopo il gol del Papu. I gol, certo: per il Diavolo le reti (fallite e subite) sono la chiave del mancato decollo. Romagnoli e compagni non hanno massimizza­to i ricavi di una prima fetta di gara a tratti dominata, traducendo quanto costruito nella sola, straordina­ria girata al volo di Higuain; poi hanno concesso metri, occasioni e pasticciat­o dalle parti di Donnarumma, incassando una beffa che sembrava annunciata (vedi salvataggi­o sulla linea di Rodriguez).

DUE FACCE Tra i due difetti, per Gattuso pesa di più il primo, anche se mancato cinismo sotto porta e paure improvvise in difesa sono facce della stessa, incompleta, medaglia: «Giochiamo partite a metà. E quando non si chiude per tempo nascono i problemi. A volte siamo poco fortunati nell’ultima giocata - spiega il tecnico rossonero -, può capitare, quello che non dovrebbe succedere è spegnere la luce. A Cagliari era successo all’inizio, stavolta nell’ultima mezz’ora, quando ci siamo allungati e abbiamo provato a proporre un calcio che non è il nostro, rinunciand­o a costruire dal basso e andando in apnea sulle palle inattive. Non basta la grande prestazion­e che ho visto prima dell’intervallo, forse avremmo sofferto anche se ci fossimo portati sul 2-0, perché alla prima difficoltà crolliamo. Bisogna trovare continuità, il bel calcio non è sempre sinonimo di vittoria, preferirei giocare meno bene e vincere qualche partita in più».

ALLENATORE MILAN

FISSA CHAMPIONS Il paradosso del Milan a intermitte­nza finisce quasi per nascondere i passi avanti collettivi, come la crescita dell’intesa tra Higuain e i compagni: «Sono contento per Suso, gli si chiedono gol ma ha servito due assist e si è messo a disposizio­ne di Gonzalo, come Bonaventur­a, che ho cambiato con Bakayoko perché volevo più sostanza in mezzo: forse ho sbagliato, ma l’idea era quella». Convinto delle proprie idee e degli obiettivi, Rino, nonostante il quarto posto adesso sia lontano 5 punti. «La Champions non può diventare una chimera, ognuno di noi deve crederci. Pensare di lottare per il quinto-sesto posto non ci porterebbe da nessuna parte». Serve un clic che non è ancora scattato, insomma, e anche Leonardo spera si azioni al più presto: «Negli ultimi anni il Milan è sempre finito in quella posizione di classifica e così si finisce per perdere la mentalità vincente - analizza il d.t. -. Dobbiamo tornare a essere quelli che dominano, controllan­o, sanno soffrire e chiudono le partite». A proposito di dirigenti: vicino il ritorno in rossonero di Umberto Gandini. Il nuovo a.d. Ivan Gazidis lo incontrerà a Londra a breve, forse già nelle prossime ore.

DIRETTORE TECNICO MILAN

CROLLIAMO ALLA PRIMA DIFFICOLTÀ, GIOCHIAMO SOLO METÀ PARTITA

RINO GATTUSO

SERVE LA GIUSTA MENTALITÀ, SAPER SOFFRIRE E POI DOMINARE

LEONARDO

 ?? ANSA ?? Rino Gattuso, 40 anni, allena il Milan dal dicembre del 2017
ANSA Rino Gattuso, 40 anni, allena il Milan dal dicembre del 2017
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy