Riecco Rigoni, il killer mancino che gela le big
●Dopo la Roma, Emiliano ha fatto gol anche contro il Milan. Gritti: «Cambi decisivi, questo pari può dare la svolta»
«Davanti può far male, ma ho tante opzioni», così sabato Gasperini. Quasi un avvertimento per chi, dopo il buio col Cagliari e i 38’ di Ferrara da assente ingiustificato, si è ritrovato dietro nelle gerarchie. Perché la concorrenza non perdona: Ilicic recuperato, un Pasalic che scalpitava e un Gomez intoccabile. Le ultime due settimane di Emiliano Rigoni non sono state proprio da ricordare. Al contrario dell’esordio all’Olimpico battezzato con un bis formidabile. Evidentemente il suo mancino, per ora, si esalta solo nei grandi appuntamenti: «Devo capire il motivo della prova di Roma: forse per l’importanza della gara?», questo il dubbio del tecnico prima del Milan. Lecito in quel momento, logico riproporlo ora: chissà se riuscirà a essere grande anche con i piccoli. «Lenti nei primi 45’, poi la sterzata coi cambi. Questo 2-2 può essere la svolta», ha sottolineato Gritti («vice» del Gasp, squalificato). Intanto, Rigoni è stato decisivo anche a San Siro. Grande impatto dal 45’ per un Pasalic deludente. Con Zapata (fuori Barrow, anch’egli sottotono) ha cambiato una gara che all’intervallo sembrava persa. Mancino tutto fantasia e imprevedibilità ovunque. Un po’ a destra, a sinistra, poi al centro. Senza dar riferimenti alla difesa rossonera. Sono loro, infatti, a confezionare l’1-1 del Papu (secondo gol al Milan) e a siglare il 2-2 finale: Donnarumma super su Zapata, poi Rigoni da killer d’area, tanto per completare il repertorio. A livello generale, invece, periodo delicato ormai in archivio? Luca Percassi, a.d. nerazzurro, lo spera: «Siamo felici e c’è fiducia. Risultato speciale, ripartiamo da qui». Sull’Europa, invece, ancora profilo basso: «Prima la salvezza, poi vedremo».
BIG SEMPRE Per ulteriori risposte servirà aspettare mercoledì. A Bergamo ecco il Toro di Mazzarri, dopo il k.o. col Napoli sarà desideroso di rialzarsi. Proprio come la Dea post-Copenaghen, match in cui Rigoni era out dalla lista (in Europa già con lo Zenit). Domani sarà di nuovo vigilia e torneranno attuali i soliti ballottaggi: «Mister, questa volta a chi tocca?». A Gasperini, ovviamente, ogni decisione. Ma se venisse scelto, il mancino di Colonia Caroya sarebbe chiamato a lasciare il segno anche in match «normali». Perché il paradosso del «grande con i grandi», ma «piccolo con i piccoli» non basta più. Con i granata la chance per essere big, contro tutti.
SIAMO FELICI E C’È FIDUCIA. UN PAREGGIO SPECIALE
LUCA PERCASSI A.D. ATALANTA