La Gazzetta dello Sport

Riecco Rigoni, il killer mancino che gela le big

●Dopo la Roma, Emiliano ha fatto gol anche contro il Milan. Gritti: «Cambi decisivi, questo pari può dare la svolta»

- Francesco Fontana MILANO @fontafranc­esco1

«Davanti può far male, ma ho tante opzioni», così sabato Gasperini. Quasi un avvertimen­to per chi, dopo il buio col Cagliari e i 38’ di Ferrara da assente ingiustifi­cato, si è ritrovato dietro nelle gerarchie. Perché la concorrenz­a non perdona: Ilicic recuperato, un Pasalic che scalpitava e un Gomez intoccabil­e. Le ultime due settimane di Emiliano Rigoni non sono state proprio da ricordare. Al contrario dell’esordio all’Olimpico battezzato con un bis formidabil­e. Evidenteme­nte il suo mancino, per ora, si esalta solo nei grandi appuntamen­ti: «Devo capire il motivo della prova di Roma: forse per l’importanza della gara?», questo il dubbio del tecnico prima del Milan. Lecito in quel momento, logico riproporlo ora: chissà se riuscirà a essere grande anche con i piccoli. «Lenti nei primi 45’, poi la sterzata coi cambi. Questo 2-2 può essere la svolta», ha sottolinea­to Gritti («vice» del Gasp, squalifica­to). Intanto, Rigoni è stato decisivo anche a San Siro. Grande impatto dal 45’ per un Pasalic deludente. Con Zapata (fuori Barrow, anch’egli sottotono) ha cambiato una gara che all’intervallo sembrava persa. Mancino tutto fantasia e imprevedib­ilità ovunque. Un po’ a destra, a sinistra, poi al centro. Senza dar riferiment­i alla difesa rossonera. Sono loro, infatti, a confeziona­re l’1-1 del Papu (secondo gol al Milan) e a siglare il 2-2 finale: Donnarumma super su Zapata, poi Rigoni da killer d’area, tanto per completare il repertorio. A livello generale, invece, periodo delicato ormai in archivio? Luca Percassi, a.d. nerazzurro, lo spera: «Siamo felici e c’è fiducia. Risultato speciale, ripartiamo da qui». Sull’Europa, invece, ancora profilo basso: «Prima la salvezza, poi vedremo».

BIG SEMPRE Per ulteriori risposte servirà aspettare mercoledì. A Bergamo ecco il Toro di Mazzarri, dopo il k.o. col Napoli sarà desideroso di rialzarsi. Proprio come la Dea post-Copenaghen, match in cui Rigoni era out dalla lista (in Europa già con lo Zenit). Domani sarà di nuovo vigilia e torneranno attuali i soliti ballottagg­i: «Mister, questa volta a chi tocca?». A Gasperini, ovviamente, ogni decisione. Ma se venisse scelto, il mancino di Colonia Caroya sarebbe chiamato a lasciare il segno anche in match «normali». Perché il paradosso del «grande con i grandi», ma «piccolo con i piccoli» non basta più. Con i granata la chance per essere big, contro tutti.

SIAMO FELICI E C’È FIDUCIA. UN PAREGGIO SPECIALE

LUCA PERCASSI A.D. ATALANTA

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La gioia di Emiliano Rigoni, 25 anni, per il gol del 2-2 finale GETTY

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