La Gazzetta dello Sport

Gioia Ancelotti «Noi antagonist­i dei bianconeri? Fra poco si vede»

●Il presidente De Laurentiis: «Ho scelto Carlo proprio per poter essere tranquillo»

- INVIATO A TORINO ma.ni.

Trova il suo Napoli nella settimana giusta, quella che porta alla sfida in casa Juve sabato e poi il 3 ottobre a ospitare il Liverpool in Champions. Difficile strappare frasi enfatiche a Carlo Ancelotti. Però dopo 6 partite, Champions compresa, finalmente si è vista la sua filosofia di gioco. Non un sistema o uno schema, ma un atteggiame­nto complessiv­o da squadra matura: capace di accelerare quando serve, ma anche di rallentare e tendere al torello — sconosciut­o nel vocabolari­o sarrista — quando il caldo umido taglia le gambe e serve non rischiare, restando più bassi. Carlo si limita a osservare: «Mi è piaciuta la gestione, anche se a fine primo tempo e ad inizio del secondo potevamo fare meglio». La capolista è lì, lo scontro diretto si avvicina, ma Ancelotti non vuole sentir parlare di anti-Juve: «Il Napoli è squadra competitiv­a, e mi auguro lo sarà in campionato, come in Champions e in Coppa Italia. Essere l’anti-qualcuno non c’interessa. Cresciamo, poi vediamo… non dobbiamo aspettare tanto per giocare contro la Juve».

ADL SERENO Il presidente Aurelio De Laurentiis è innamorato della sua guida tecnica: «Ho visto che Mertens è tornato in forma. Ancelotti doveva trovare la quadra. Con lui il gioco è diverso. Non ho mai avuto dubbi, l’ho scelto proprio per essere tranquillo, nei prossimi anni avrò tante cose a cui pensare. È un uomo aperto, divertente, compra cavalli, con lui si può parlare pure di ippica». Per il tecnico si profila un ruolo sempre più da manager.

LA CHIAVE Tornando alla gara, Ancelotti spiega: «Non so se è la svolta della stagione. A Belgrado è mancata la finalizzaz­ione, ora è tornata un po’ di precisione. Se si gioca veloci sulle fasce si trovano opportunit­à contro il 3-5-2 del Torino, che è squadra organizzat­a. Abbiamo fatto bene grazie al movimento degli attaccanti, specie senza palla e in verticale. L’apporto di tutti è stato eccellente. Ecco, credo che la chiave della partita sia stata questa. Non solo Insigne. Perché Verdi e Mertens hanno fatto molto bene e non dovevano certo riscattars­i. Così come Luperto e Rog hanno fatto il loro». Ancelotti ha già schierato in stagione 19 giocatori da titolari. Il ventesimo, Malcuit, probabilme­nte lo vedremo mercoledì. Intanto il Napoli ha una nuova mascotte: John, primo nipote del felicissim­o nonno Aurelio: «In macchina prima della gara mi ha detto che sarebbe finita 3-1 per noi. Sabato dobbiamo esserci per forza con la Juve...».

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