La Gazzetta dello Sport

Spalletti Last minute

Da Vecino a Brozo il dolce alla fine L’Inter è un killer che usa la testa ●Dall’esempio negativo col Parma alla scelta di Borja: così nascono le vittorie al fotofinish

- Davide Stoppini MILANO

Last but not least, l’Inter. E Luciano Spalletti, l’uomo che allunga le giornate e le partite, l’ora legale fissa al polsino perché val la pena gustarsi tutto fino alla fine. Presente quando il protagonis­ta della nostra storia si imbufaliva – storia della scorsa settimana, post sconfitta con il Parma – più per la lucidità smarrita dopo il gol di Dimarco che per i primi 70 minuti? Ecco, se cercavate un senso a quelle dichiarazi­oni, potete trovarlo in Tottenham e Sampdoria: non è un caso che le due vittorie in volata siano arrivate dopo la ramanzina dell’allenatore ai suoi giocatori per il finale mal gestito col Parma.

DOMANI 450 IN A Ultimi due esempi della specialità della casa, ma l’elenco è lungo e assai poco dimenticab­ile. Consiglio a tifosi e/o semplici appassiona­ti: non lasciate lo stadio prima del fischio finale, pazienza se troverete un po’ di traffico. Brozovic con la Samp e Vecino con il Tottenham vengono dopo il Vecino-gol da Champions all’Olimpico, e almeno altre quattro partite che l’Inter di Spalletti ha girato a suo favore nello scorso campionato, leggi la trasferta di Crotone, la partita interna con il Genoa, il derby d’andata firmato da Icardi, il pareggio (ancora di Vecino) con la Roma a San Siro. E nel curriculum di Luciano c’è anche un’altra volata al fotofinish, il secondo posto 2016-17 centrato con la Roma all’ultimo secondo dell’ultima giornata, con il gol di Perotti a beffare il Genoa e soprattutt­o il Napoli. Quello Spalletti domani con la Fiorentina festeggia le 450 panchine in Serie A. E che, per restare in tema di memorabili­a, l’anno prima contro il Torino s’era servito delle prodezze di Totti in una gara ribaltata senza una vera logica calcistica.

LA LEGGE E invece una logica c’è, a cercarla per bene. Spalletti ama chiedere ai propri giocatori di non trascurare mai l’aspetto tattico pur dentro finali arrembanti, pur dentro una carica agonistica che il tecnico richiede con forza alle sue squadre. «Voglio che la mia squadra abbia sempre come riferiment­o il sistema di gioco, l’idea su cui abbiamo lavorato per vincere la partita», ha raccontato Spalletti giorni fa. Cuore e cervello, in fondo la sintesi del mondo perfetto di qualsiasi allenatore di

qualsiasi sport. Ma che Spalletti ne faccia una legge lo dimostrano anche le ultime due sostituzio­ni effettuate contro Tottenham e Sampdoria. In campo, per gli ultimi giri di valzer, in nessuno dei due casi è stato scelto un assaltator­e, una torre, un altro attaccante. Per dire: a Marassi sarebbe potuto entrare Lautaro Martinez, la logica avrebbe suggerito quello. L’ingresso di Borja Valero è invece il segnale opposto. È la scelta di uomo che sa come gestire gli ultimi possessi, come fosse una partita di basket da vincere sulla sirena: metto un play, non un pivot. Della serie: la testa prima di tutto, prima pure delle gambe. Ecco perché lo spagnolo è molto più che un amuleto per l’Inter, ma una risorsa da sfruttare quando i ritmi di gioco calano.

CONDIZIONE Ma le vittorie con Tottenham e Sampdoria sono anche altro. Sono il sintomo di una condizione fisica in netta crescita rispetto alle prime uscite. Era un difetto concreto e visibile, specie in alcuni elementi. Non è un discorso generale, ma le gambe di Brozovic e Perisic, ad esempio, cominciano a girare meglio. Il prossimo chiamato a dare segnali di crescita sul piano fisico è Nainggolan, ancora lontano dalla migliore condizione. Ecco, lui sì l’esempio perfetto di assaltator­e ragionato. Certo, non ci sarà sempre bisogno di rimontare, fosse così bisognereb­be dar ragione a Borja Valero quando dice che questa è «un’Inter da infarto». Ma avere le idee chiare nella gestione dei momenti caldi è un’arma in più per la stagione. Portate pazienza: l’Inter e Spalletti se la prendono comoda, ma poi (spesso) la risolvono.

I MOTIVI

Il tecnico (domani 450 in A) chiede ai suoi rigidità tattica anche negli assalti

La condizione fisica di alcuni elementi è in crescita. E manca ancora Nainggolan

 ??  ?? A GENOVA SPUNTA BROZO Sabato sera, altro finale sprint da 3 punti a Marassi: dopo i gol di Nainggolan e Asamoah annullati giustament­e dalla Var, i nerazzurri la spuntano al 94’ con un destro di Marcelo Brozovic GETTY
A GENOVA SPUNTA BROZO Sabato sera, altro finale sprint da 3 punti a Marassi: dopo i gol di Nainggolan e Asamoah annullati giustament­e dalla Var, i nerazzurri la spuntano al 94’ con un destro di Marcelo Brozovic GETTY
 ??  ?? VECINO BIS IN CHAMPIONS Ancora Icardi, ancora Vecino: martedì scorso la coppia-gol della qualificaz­ione Champions ribalta in 7’ il Tottenham. All’85’ segna Maurito, al 92’ il colpo di testa di Vecino: 2-1 Inter GETTY
VECINO BIS IN CHAMPIONS Ancora Icardi, ancora Vecino: martedì scorso la coppia-gol della qualificaz­ione Champions ribalta in 7’ il Tottenham. All’85’ segna Maurito, al 92’ il colpo di testa di Vecino: 2-1 Inter GETTY
 ??  ?? PEROTTI DÀ LA CHAMPIONS Nel giorno dell’addio di Totti, il 28 maggio 2017, Spalletti si gioca la Champions diretta: il Genoa passa con Pellegri, poi Dzeko e De Rossi, 2-2 di Lazovic: il 3-2 al 90’ è firmato da Perotti MANCINI
PEROTTI DÀ LA CHAMPIONS Nel giorno dell’addio di Totti, il 28 maggio 2017, Spalletti si gioca la Champions diretta: il Genoa passa con Pellegri, poi Dzeko e De Rossi, 2-2 di Lazovic: il 3-2 al 90’ è firmato da Perotti MANCINI
 ??  ?? VECINO GOL: QUARTO POSTO Il 20 maggio 2018, all’Olimpico, nello «spareggio» Champions con la Lazio, l’Inter di Spalletti ribalta il 2-1 biancocele­ste negli ultimi 12’: al 78’ Icardi su rigore, all’81’ l’apoteosi con Vecino GETTY
VECINO GOL: QUARTO POSTO Il 20 maggio 2018, all’Olimpico, nello «spareggio» Champions con la Lazio, l’Inter di Spalletti ribalta il 2-1 biancocele­ste negli ultimi 12’: al 78’ Icardi su rigore, all’81’ l’apoteosi con Vecino GETTY
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