La Gazzetta dello Sport

COSA VA E CHE COSA NON VA Difesa da big: rodaggio finito Skriniar e Asa dominanti

● Handanovic sabato finalmente spettatore: concessi solo 3 tiri in porta e 3 cross

- Valerio Clari MILANO

Il settore doveva subire un rinnovamen­to fra il 50 e il 75 per cento. Nelle probabili formazioni estive l’unico superstite della scorsa stagione risultava essere Skriniar. Sabato sera, invece, una era la novità, seppur di peso: Asamoah. Con Vrsaljko ai box e De Vrij in turnover, è stata una difesa old-style a sancire ufficialme­nte la fine dei lavori in corso. Dietro ci siamo, il rodaggio è finito: i tentenname­nti visti con Sassuolo e Torino, nelle prime due giornate, sono superati. Se servono referenze, chiedete ad Handanovic, che al Ferraris ha finalmente vissuto una serata da portiere di una «grande»: clean sheet (0 gol subiti, seconda trasferta di fila), ma per una volta anche nessun intervento degno di nota.

DA GRANDE E di fronte c’era la Samp, non una squadra abituata ad arroccarsi dietro. I blucerchia­ti arrivavano alla sfida da miglior attacco di Serie A, con 9 gol segnati. Dopo una partenza sprint non sono riusciti a tirare verso la porta per un’ora, fra il 16’ e il 76’. Alla fine contano 8 conclusion­i (3 in porta), mai così poche in questo campionato. Quagliarel­la ha dovuto provarci da lontano, i cross doriani sono stati limitati a 3: il merito è di quei 4 dietro, oltre che dei meccanismi di copertura che coinvolgon­o l’intera squadra. Se D’Ambrosio si è fatto notare subito, murando Defrel nel momento migliore della squadra di Giampaolo (l’inizio gara), col passare dei minuti Asamoah e Skriniar sono diventati dominanti. Miranda ha fatto impazzire Spalletti quando si trattava di costruire (alcuni lanci di troppo), ma ha presidiato l’area con senso del tempo e della posizione. Ma sono soprattutt­o i 13 palloni recuperati da Asamoah, con almeno tre diagonali difensive da mostrare alle scuole per terzini, ad aver impression­ato. L’ex juventino recuperata palla faceva anche partire la manovra: in un’occasione ha alleggerit­o con una mini-rabona. In mezzo intanto Skriniar era tornato a dettare legge di forza, con anticipi, contrasti dirompenti, sortite offensive. Consideran­do che De Vrij era stato fin qui fra i più costanti e che il vero Vrsaljko non si è ancora visto, il processo di trasformaz­ione in una big «vera» può partire dalla difesa.

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Il trio Samir Handanovic, Milan Skriniar, Joao Miranda GETTY

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