Mauro-Radja: lavori in corso Il loro feeling non decolla
● La nuova arma offensiva stenta: Icardi vede poche palle, Nainggolan aspetta le sponde
Il mix è di quelli da far venire i brividi alle difese avversarie, ma finora alla premiata ditta Icardi & Nainggolan è mancato più di qualche ingrediente. Tanto che Mauro e Radja sono – udite udite – una delle cose ancora da registrare di questa Inter che rivede la luce. Insieme hanno giocato solo contro Tottenham e Samp ma l’intesa tra il capitano e il Ninja finora è rimasta un sogno di mezza estate. Dopo la vittoria in Champions ne aveva parlato Spalletti: «Mauro e Radja sono l’anello di congiunzione che ci è mancato. Mauro non si è allenato con continuità nell’ultimo periodo, Radja si è fermato a inizio preparazione. Vincere partite così può fare la differenza anche per la loro intesa». Dopo la Samp l’allenatore è tornato sull’argomento: «Nel primo tempo poche volte siamo riusciti a giocare addosso al trequartista e alla punta per aggirare il loro rombo, molto meglio abbiamo fatto nella GETTY ripresa, anche grazie al palleggio con Nainggolan e Icardi, bravi a cucire e far salire la difesa della Sampdoria».
NUMERI Il tema, insomma, è di quelli più caldi. Riguardando le immagini delle due partite, in cui Spalletti ha cambiato i due esterni (Candreva e Keita entrati al posto di Perisic e Politano con gli Spurs, Perisic e Keita per Candreva e Politano con la Samp), è evidente che non c’è stata ancora la scintilla. Icardi punta sempre la profondità: è la sua natura, difficile cambiarlo adesso; Nainggolan ha bisogno di una sponda che gli apra lo spazio per quegli inserimenti con cui sa fare male. Finora i due sono stati troppo distanti. E anche i numeri dicono che ancora non ci siamo: in due partite, Mauro ha dato a Radja 3 palloni e ne ha ricevuti appena 2. Una miseria. In Champions lo straordinario gol da fuori area dell’argentino non ha fatto pesare la mancata intesa; a Genova senza la Var sarebbe stato lo stesso grazie al gol di Nainggolan. Ma la verità, per ora, sta nel mezzo: è vero che a Maurito sono arrivati pochi palloni giocabili però è anche vero che il capitano deve entrare di più nel cuore del gioco nerazzurro. Anche perché, sempre usando le parole di Luciano Spalletti, «Icardi sarà campione soltanto giocando 95 minuti al servizio della squadra». Toccherà all’allenatore nerazzurro tirare fuori tutte le carte per riuscire a sfruttare la nuova coppia. Già domani contro la Fiorentina.