La prima del Bologna condanna i giallorossi
●I rossoblù si sbloccano in A con le reti d’esordio di Mattiello e Santander. Roma: tiri e possesso, ma troppa prevedibilità BOLOGNA ROMA
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Mattiello al 36’ p.t.; Santander al 14’ s.t.
BOLOGNA (3-5-2) Skorupski; Calabresi, Danilo, De Maio; Mattiello, Dzemaili, Nagy, Svanberg (dal 16’ s.t. Mbaye), Krejci; Santander (dal 37’ s.t. Destro), Falcinelli (dal 23’ s.t. Okwonkwo).
PANCHINA Da Costa, Santuro, Gonzalez, Paz, Corbo, Valencia, Dijks, Orsolini. ALL. F. Inzaghi
CAMBI DI SISTEMA nessuno BARIC. MOLTO BASSO 39,1 M. POSSESSO PALLA 27,7% AMMONITI Mbaye per c.n.r., De Mbaio per g.s.
ROMA (4-3-3) Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio (dal 20’ s.t. Kolarov), Marcano; Cristante (dal 9’ s.t. Pastore), De Rossi, Pellegrini; Kluivert (dal 16’ s.t. Under), Dzeko, Perotti. PANCHINA Fuzato, Mirante, Lu. Pellegrini, Juan Jesus, Santon, Nzonzi, Zaniolo, Schick.
ALL. Di Francesco.
CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO ALTO 60,2 M. POSSESSO PALLA 72,3% AMMONITI Cristante, De Rossi, Fazio e Lo. Pellegrini per g.s.
ARBITRO Massa di Imperia. NOTE paganti 6.359, incasso di 386.868 euro; abbonati 13.708, quota di 155.848 euro. Tiri in porta 2-8. Tiri fuori 7-11. In fuorigioco 3-0. Angoli 2-10. Recuperi: 2’ p.t., 6’ s.t.
Dalla disperazione alla speranza, dalle preoccupazioni al tormento. I capovolgimenti che non t’aspetti. Federico Mattiello con il suo primo gol in Serie A ufficializza la crisi della Roma e tira fuori una squadra e una città dalla depressione. Poi Santander, un nome che finora ricordava solo una città, con l’esordio italiano al gol, fa capire a tutti di essere un giocatore vero. Nella sfida tra due malati, si alza dal letto quello che sembrava il più grave. I capovolgimenti che non t’aspetti. Il Bologna dipinto brutto come pochi, che fino a ieri aveva raccolto un solo punto in 4 gare (col Frosinone) senza mai provare la gioia del gol, ne segna 2 a una grande che non riusciva a battere da oltre 5 anni e mezzo (Milan-Bologna 0-1). Inzaghi guadagna punti, morale e tempo per lavorare. Di Francesco invece vede il tempo ridursi in maniera brutale. La Roma non perdeva 3 trasferte di seguito (Champions inclusa) dal 2013, ai tempi di Zeman. E ha incassato 4 gol nelle 2 ultime uscite in A, tanti quanti nelle precedenti 11. Dati più che preoccupanti, per tacere del pari in casa col Chievo. LA CHIAVE I problemi della Roma sono chiari. Tira più di tutti in A e raccoglie molto meno di quanto semina. Imprecisione, manovra lenta e conclusioni scontate, e pure iella. Cercasi Dzeko disperatamente, a secco ancora. Ha sbagliato un paio di ghiotte occasioni, una a un passo da Skorupski. Alla fine la Roma ha avuto un possesso palla di oltre il 70%. Ma i guai sono in fase di non possesso: i meccanismi difensivi sono fragili, la squadra non regge le ripartenze: si trova sbilanciata e non ha i tempi di recupero. Col Bologna, Di Francesco ha provato a rinforzarsi mettendo un terzo centrale nella difesa a 4, Marcano a sinistra. Mossa inutile. Ha anche cambiato davanti: rispolverato Perotti (bene per un tempo), promosso a titolare Kluivert per la prima volta (delusione). Non è partita male, ma ad andamento lento. Il Bologna sembrava quello di sempre, che non riusciva a cucire tre passaggi di fila. Ma una volta scampati i pericoli sulle zuccate di Fazio e un tiro di Perotti, ha capito che la Roma non era un ostacolo insormontabile e così ha messo fuori la testa. E’ riuscito persino a imbastire azione manovrate e al primo assalto è andato in buca con il gran gol di Mattiello. Poi Pellegrini si è divorato un gol al tramonto del primo round che poteva cambiare la partita.
RITMI DA PENSIONE Ci s’aspettava una reazione violenta della Roma nella ripresa. Invece, mentre il Bologna cresceva in convinzione, aumentava il possesso ma con ritmi da pensione. Causa anche un caldo da paura che ha costretto Massa a un timeout per tempo. Anche lui provato dall’afa, ha graziato Cristante che andava espulso. La Roma ha prodotto in quantità industriale cross, colpi di testa e tiri da fuori, sempre prevedibili. Il Bologna ha sfruttato un contropiede da manuale con Santander. I cambi di Di Francesco (Pastore, Under e Kolarov) sono serviti a poco. La Roma s’è persa, il Bologna riparte da Santander l’ex sconosciuto.
FINE SERIE NERA Il Bologna non riusciva a battere una big da oltre cinque anni e mezzo
La Roma non perdeva 3 trasferte di seguito dal 2013, quando c’era Zeman