La Gazzetta dello Sport

Riecco Iannone: «Visto che gara?»

●Terzo con la Suzuki: «Di più non potevo contro Honda e Ducati. Il segreto: copiare l’assetto di Rins»

- Paolo Ianieri INVIATO A ALCANIZ

Una gara alla Andrea Iannone, veloce, incisivo, battaglier­o quando l’atmosfera si fa bollente, pronto a sfruttare ogni minima occasione. Il terzo posto di ieri è anche il terzo podio della stagione, dopo quelli di Austin e Jerez (anche lì sempre terzo), in una gara nella quale prima ha battagliat­o con la Suzuki gemella di Alex Rins, che alla fine si è accomodato alle sue spalle, e quindi nel finale ha sperato di diventare il terzo incomodo nella battaglia tra Marc Marquez e Andrea Dovizioso, protagonis­ta di un sorpasso a tre che però ha avuto vita breve: «Visto che lavoro? Peccato però che, non appena ho tirato su la moto, loro mi hanno passato facilmente. Il gap di accelerazi­one e la velocità massima per me sono il punto negativo di quella che comunque è stata una grande gara».

GRAZIE ALEX Nelle prove, in qualifica, e anche nel warm-up, Iannone si era sempre fatto trovare nelle posizioni importanti, ma come successo tante volte in questa stagione, la paura era che in gara la sua competitiv­ità evaporasse dopo pochi giri per il degrado delle gomme. Invece questa volta, ecco una gara di grande qualità, che lo ha visto chiudere a 1”2 da Marquez. «Il segreto è stato quello di copiare dalla A alla Z il set up di Rins e questo ci ha dato una grossa mano. A Misano vedevo che lui accelerava meglio di me in uscita di curva, anche se i dati dicevano di no, e questo non mi andava. Così quando sono arrivato qui, ho detto ai miei tecnici che volevo partire con il suo assetto, che lui aveva provato nei test qui e io no. E ha funzionato».

CONCESSION­I ADDIO In realtà, spiega Davide Brivio, team principal Suzuki, «non si tratta di un assetto nuovo, ma di un lavoro che Alex portava avanti

TEAM MANAGER SUZUKI

già da un po’. Qui Andrea è stato bravo nella gestione delle gomme, cosa che non sempre gli era riuscita quest’anno, e gli è venuta fuori una grande gara. Così come ad Alex. Dopo il lavoro in prova mi aspettavo qualcosa di buono, ma non credevo di finire con entrambe le moto così vicino ai due che hanno lottato per la vittoria». Il podio di Iannone comporta anche la perdita delle concession­i alla Suzuki — giornate di test, sviluppo motori libero e 7 unità contro le 5 degli altri — dal prossimo anno. «Ma questo era il nostro segnale — riprende Brivio —. Abbiamo riscattato le difficoltà del 2017, abbiamo fatto già 5 podi, è una situazione completame­nte diversa».

REALTA’ Felice il capo, felice il pilota. «Abbiamo lavorato bene tutto il weekend — aggiunge Andrea —. Marquez e Dovizioso erano veloci, ma per stare con loro non dovevo spingere al massimo. Quando Rins mi ha passato ho perso un po’ di terreno, ma ho continuato a gestire le gomme e ho recuperato». Di vincere, anche quando nel finale si è rifatto sotto in maniera prepotente al duo di testa, non ha mai creduto davvero: «Vivo nella realtà: Honda e Ducati sono meglio di noi. Quando rialziamo la moto fatichiamo troppo e le gomme scivolano. Però abbiamo un gran telaio, un ottimo grip quando siamo in piega e così recuperiam­o. Sono molto, molto contento».

APRILIA Lo è anche per il 6° posto di Aleix Espargaro con l’Aprilia, la sua prossima sfida: «Quella è una sfida che ho accettato e nella quale credo molto. Sono conscio di potermela giocare con tutti. Ricostruir­ò qualcosa per arrivare in alto».

IL 2017 DIFFICILE È ALLE SPALLE: BRAVO ANDREA CON LE GOMME

DAVIDE BRIVIO

3

LA CHIAVE

I podi del pilota abruzzese nel 2018: i due precedenti erano arrivati a Austin e Jerez

 ?? MILAGRO ?? Andrea Iannone, 29 anni, è alla seconda stagione in MotoGP con la Suzuki dopo le 4 in Ducati
MILAGRO Andrea Iannone, 29 anni, è alla seconda stagione in MotoGP con la Suzuki dopo le 4 in Ducati

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy