La Gazzetta dello Sport

La fuga per Angelica «Magari le faccio un regalo a Torino»

● L’azzurro è corso nella notte a Civitanova per la nascita della secondogen­ita: «Con la prima ho vinto lo scudetto...»

- Davide Romani MILANO

Il regalo della maglia personaliz­zata della squadra del cuore, la qualificaz­ione alla finale six dei Mondiali ma soprattutt­o la paternità. In poco più di 2 giorni Osmany Juantorena ha vissuto un crescendo di emozioni sfociato ieri mattina con la nascita di Angelica. Un momento di felicità vissuto a tutta velocità. La chiamata prima di Italia-Russia. Un match estenuante che per poco non ha regalato a lui e agli azzurri lo scalpo dei campioni d’Europa. Poi la corsa con il team manager Stefano Sciascia in direzione Civitanova per assistere la moglie Glenda. E nella mattinata di ieri la notizia tanto attesa: è nata Angelica, la secondogen­ita del campione. «E’ una sensazione bellissima. Uno pensa che dopo la prima volta sei preparato a questa esperienza. E invece non è così. L’emozione e le lacrime di gioia sono state le stesse di quando è nata Victoria (la prima figlia di casa Juantorena, ndr)».

SERENITÀ Per Osmany questa attesa è stata impegnativ­a. Un Mondiale da preparare e vivere con il pensiero fisso a casa. «Alla fine si è incastrato tutto alla perfezione. E per fortuna il Mondiale si gioca in Italia. Pensa se eravamo in un altro Paese. E poi sono stati bravi i compagni a conquistar­e il punto che ci ha permesso di essere certi del 1° posto. I due set che mi hanno permesso di partire più sereno». Una notte senza chiudere occhio, il tempo di vedere sorgere l’alba sullo sfondo del mare di Civitanova (la città che da 3 stagioni lo ha adottato, ndr) con in braccio Angelica, un abbraccio a Victoria, un bacio alla moglie Glenda e via in auto verso Milano per arrivare appena prima della sfida contro l’Olanda (dove ha ricevuto gli auguri del Forum sul maxischerm­o). Andata e ritorno in meno di 24 ore. «Ho ● Argento olimpico vinto dallo schiacciat­ore italocuban­o con la Nazionale italiana due anni fa a Rio. Ha ottenuto la cittadinan­za italiana nel 2010 dormito in tutto un ora e mezzo ma per quello che uno prova in questi momenti ne è valsa la pena».

CORSI E RICORSI Osmany poi guarda con fiducia al futuro, desideroso di portare il primo regalo importante alla nuova erede. «Non sarebbe male. Victoria è nata il 5 maggio 2013, una settimana dopo ho vinto il mio 2° scudetto con Trento (il 12 maggio 3-2, gara-5 con Piacenza, ndr). Chissà che non riesca a festeggiar­e anche con Angelica». Ma, dopo la gara con l’Olanda, c’è la final six: «Non è stato facile gestire l’ansia in questi giorni. Ora abbiamo 2 giorni per preparaci al meglio e speriamo di fare qualcosa di importante». Col nerazzurro sulle spalle: «È stato un colpo di fulmine. Appena arrivato in Italia ho visto il derby Milan-Inter. Era la squadra dei fenomeni: Cambiasso, Milito e Zanetti. Non ho avuto dubbi».

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Osmany Juantorena, la moglie Glenda, le figlie Victoria e Angelica

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