La Gazzetta dello Sport

MILAN, HIGUAIN NON BASTA Scintilla Pipita, la Dea rimonta due volte

Rossoneri beffati al 91’, Atalanta imbattuta a San Siro dal 2014

- Fabio Licari MILANO

Sono quelle partite da non credere, ma al Milan rischiano di succedere spesso. Sono quelle partite in cui una squadra è superiore, ha il risultato in mano, sbaglia più volte il colpo del k.o., ma poi si fa raggiunger­e addirittur­a nel recupero. E se la colpa è del Milan, che ancora non riesce a restare in partita per 90’ – blackout li chiama Gattuso, nell’onestissim­a autocritic­a finale –, non si può minimizzar­e il fatto che l’Atalanta non vada mai a fondo e sia spietata nel momento decisivo. Anche i cambi giocano un ruolo importante. L’Atalanta sbaglia formazione, soffre ancora l’uscita dalll’Europa League, ma nella ripresa va all’attacco con Zapata-Rigoni e recupera il pari. Il Milan invece comincia bene, ma l’uscita nel finale di Bonaventur­a e Calhanoglu segna un arretramen­to psicologic­o prima che tattico. Due volte avanti i rossoneri, con Higuain e Bonaventur­a, i migliori, e due volte raggiunti, da Gomez e Rigoni. Ma questo non è pugilato, non si decide ai punti, quindi finisce 2-2.

CHE HIGUAIN Naturalmen­te il risultato fa più male al Milan che non può neanche gioire per aver trovato il leader che mancava. Higuain è già il simbolo. Tutti lo cercano, tutti giocano pensando a lui, ma diversamen­te da come accadeva nel Napoli, dove la manovra matematica sarriana si concludeva con l’occasione gol per l’argentino. Rispetto alla Juve, poi, Higuain fa più il centravant­i: non deve sacrificar­si in copertura, non rinuncia a partecipar­e al gioco, non l’ha mai fatto neanche quand’era nel Real Madrid, ma qui è il 9 indiscusso. E così non stupisce il gol dopo 1’33”: cross di Suso da destra, i meccanismi difensivi dell’Atalanta non sono ancora sincronizz­ati, l’argentino colpisce al volo faccia alla porta. Terzo centro di fila, primo a San Siro. Non c’è soltanto Higuain. Il gioco scorre bene, Biglia si muove con la squadra e si sente in impostazio­ne e chiusura, senza ritrovarsi solo. In mezzo Bonaventur­a sembra una mezzala consumata, al quale il lavoro (quantità più che qualità) di Kessie permette movimenti più offensivi. E si sente anche il tocco di Gattuso che studia, cerca soluzioni, non si fa trascinare

● 1 Higuain esulta per il suo terzo gol consecutiv­o AFP

● 2 Gomez realizza la rete del momentaneo 1-1 AP

● 3 La parata che porterà al tap-in di Rigoni ANSA

dalla partita ma la aggredisce come faceva da mediano: quegli esterni molto larghi, Suso mobile e decisivo (suo anche l’assist del 2-1) e Calhanoglu, obbligano l’Atalanta ad arretrare gli esterni, a soffrire le marcature a uomo di Gasperini, insomma a perdere il filo. De Roon non tiene mai Bonaventur­a, Gomez sbatte sul marcatore di turno, Pasalic e Barrow sono prede facili.

ALTRA ATALANTA Ma, come diceva il grande Boskov, la partita non finisce al 45’. Che sia lo squalifica­to Gasperini a ordinare i cambi, o il suo vice Gritti, la mossa è giusta: fuori, da regolament­o, Pasalic e Barrow, dentro Zapata e Rigoni. Il passaggio dal 3-4-1-2 al 3-4-2-1 è un dettaglio, è l’atteggiame­nto che cambia. Non è un caso che al 9’ i protagonis­ti dell’1-1 siano loro: Rigoni che imposta, Zapata che crossa e Gomez che brucia Calabria, 1-1. Il Milan si riporta avanti quasi subito, con il solito Bonaventur­a (che aveva già colpito un palo di testa). Va vicinissim­o al gol con Calhanoglu e Higuain. Ha il match-ball. Ma la partita è cambiata, e sono stati quei due: Zapata tiene sempre addosso due difensori, difende palla e apre spazi, tiene alta l’Atalanta che con Rigoni ha ben altra capacità di movimento, imprevedib­ilità, verticaliz­zazione.

CAMBI DECISIVI E poi scendono in campo i tecnici. Il Milan rinuncia a Bonaventur­a e Calhanoglu, pensando di proteggers­i, e qui Gattuso sbaglia, mentre l’Atalanta si gioca anche Ilicic per Gosens rimodellan­dosi con un 3-3-1-3. Bakayoko non regge la pressione e il centrocamp­o si apre, Castillejo non entra in partita, finale da incubo. Fino alla botta di Rigoni. Un 2-2 che sveglia il Milan mentre sognava di diventare la terza forza (battendo il Genoa). E che rimette in pista l’Atalanta: la terza sconfitta di fila sarebbe stata un bel guaio.

 ??  ??
 ?? AFP ?? L’argentino Emiliano Rigoni e Duvan Zapata festeggian­o il gol del pareggio in pieno recupero: è 2-2
AFP L’argentino Emiliano Rigoni e Duvan Zapata festeggian­o il gol del pareggio in pieno recupero: è 2-2
 ??  ?? 1 2
1 2
 ??  ?? 3
3
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy