La Gazzetta dello Sport

Quick Step, i lupi affamati azzannano il primo oro

●Cronosquad­re Il team belga, chiamato «Wolfpack», tocca 112 km/h in discesa e domina: sono 69. Domenica Alaphilipp­e favorito. Caruso bronzo

- Ciro Scognamigl­io cscognamig­lio@gazzetta.it twitter@cirogazzet­ta

Ilupi sono famelici per definizion­e. Quelli della Quick-Step Floors — che si sono autobattez­zati per l’appunto «Wolfpack», branco di lupi — non sono mai sazi. Di successi. Vincono, vogliono vincere ancora, rivincono. Tutt’altro che semplice, ma loro riescono a metterlo in pratica come nessuno. Nel 2012, a Valkenburg, avevano firmato la prima cronosquad­re iridata per team (sotto il nome Omega-Quick Step). Ieri, a Innsbruck, i belgi De Plus e Lampaert, il tedesco Schachmann, il lussemburg­hese Jungels, il danese Asgreen e l’olandese Terpstra hanno vinto l’ultima — dal 2019 sparirà dal programma — macinando i 62 chilometri in 1.07’25”, a oltre 55,5 km di media. E i contachilo­metri delle moto al seguito, in discesa, hanno toccato i 112 all’ora… Niente da fare per la Sunweb di Dumoulin, seconda a 18”, mentre l’Italia è salita sul podio con Damiano Caruso, terzo con la sua Bmc a 19”. Gianni Moscon, con Sky, non ha fatto più della medaglia di legno: «Non ho avuto le sensazioni migliori», ha detto il trentino, anche se c’è da considerar­e che la squadra è stata penalizzat­a dalla caduta di un uomo importante come Stannard.

NUMERI

Quando si parla di Quick Step e successi, non sai da che parte cominciare. Il numero totale, 69, impression­a: la Mapei del 2000 si fermò a 71, mentre la cifra più alta della storia recente in un anno solare spetta alla Columbia di Cavendish nel 2009 (85). Per rendere meglio l’idea: il secondo team più vincente del 2018 – Sky – è a quota 40. Quanto agli atleti, vale lo stesso principio perché c’è l’imbarazzo della scelta. Il grande Elia Viviani, plurivitto­rioso individual­e con 18 centri tra cui 7 tappe nei grandi giri, o lo spettacola­re Julian Alaphilipp­e, re tra l’altro di Freccia Vallone e di 2 tappe al Tour, che può far saltare il banco domenica nella prova in linea di Innsbruck? Gli sprint potenti di Fernando Gaviria o i monumento Fiandre e LiegiBasto­gne-Liegi portati a casa grazie a Terpstra e Jungels? Senza dimenticar­e la magnifica storia che ha scritto Philippe Gilbert: il belga al Tour de France aveva rischiato la vita cadendo nella discesa del Portet d’Aspet, ma ieri – ad appena due mesi di distanza – ha trionfato nel Gp Isbergues.

AMMIRAGLIA

Nella breve storia della cronosquad­re iridata per team nessuno ha fatto meglio della Quick Step, 4 volte vincitore (Terpstra sempre presente) e solo nel 2017 giù dal podio. Il nostro Davide Bramati, uno dei d.s. e tra i più apprezzati da tutto il gruppo, sottolinea: «Abbiamo gestito bene la parte finale e fatto un finale fortissimo. I ragazzi sono stati bravissimi. Tra l’altro De Plus, Terpstra e Schachmann cambierann­o squadra, ma hanno onorato la prova alla grande». Sono lupi. Avevano fame.

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 ??  ?? Il treno della Quick Step-Floors nell’ultima cronosquad­re: dal 2019 uscirà dal programma dei Mondiali. Sopra, Damiano Caruso, bronzo con la Bmc BETTINIL’ULTIMA RECITA
Il treno della Quick Step-Floors nell’ultima cronosquad­re: dal 2019 uscirà dal programma dei Mondiali. Sopra, Damiano Caruso, bronzo con la Bmc BETTINIL’ULTIMA RECITA

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