Vale deluso: «Nessuna novità, in Yamaha deve cambiare tutto»
●>ossi “inchioda” Iwata: «Serve una svolta come quando arrivai nel 2004»
La differenza tra Valentino Rossi e Maverick Viñales è che il primo prova a reagire e a metterci una pezza, il secondo alza bandiera bianca. Nel dopo gara di una domenica in salita, con Vale risalito dal 17° all’8° posto, e Viñales dal 14° al 10°, lo spagnolo annuncia la resa: «Le prossime 5 gare correrò senza obiettivi. Mi concentrerò a entrare in Q2. Inutile pensare ai risultati e a crearmi false aspettative, il sogno di vincere lo abbiamo accantonato
diverse gare fa. Cosa non va? Chiedete alla Yamaha».
INVOLUZIONE La delusione di Maverick è anche quella di Vale, che però non è tipo da restare a guardare. Anche stavolta — raccontata una gara «in cui abbiamo fatto grandi cambiamenti che hanno aiutato un po’, almeno ho chiuso nei 10» — decide di prendere il toro per le corna. Alzando la voce, non nei toni ma nel contenuto, sperando che qualcuno in Giappone reagisca. «È un anno che siamo in questa situazione tecnica, i nostri avversari hanno fatto
grossi passi avanti, noi no. Ho girato un po’ più veloce del 2017 (1”4), allora ero infortunato e avevo chiuso 5°, ora sono 8° e gli altri sono stati 10” più veloci. Siamo un top team, ma è difficile trovare motivazioni se si lotta per stare nei dieci».
SVILUPPI In questi giorni Rossi ha ribadito di non conoscere i piani futuri Yamaha, di sicuro ricorda bene l’ultimo vero sviluppo: «Proprio ad Aragon, nel giugno 2015, prima di Assen. Dove vinsi». Un’era geologica fa. «Nei test qui (ad agosto; ndr) abbiamo provato la prima
versione del motore 2019, ma credo e spero non sia quella finale, è molto simile a questa».
CAMBIARE Quindi, «licenzia» i vertici tecnici di Iwata: «C’è una similitudine rispetto a quando arrivai nel 2004. Presero me, ero il pilota più veloce, ma non solo. Masao Furusawa (d.t. Yamaha; n.d.r.) fece un programma per cambiare radicalmente il reparto corse, ci furono svolte profonde anche nel personale in fabbrica, ai primi test provai tre motori, due alberi motore e tanto altro. Per venire fuori da questa situazione bisogna fare lo stesso. Non credo che il problema siano i piloti. Preoccupa che a Brno di solito provavamo già la moto della stagione successiva e ora sono due anni che non succede. Dove è la moto del prossimo anno? Boh. Provate a chiederlo ai giapponesi». Anche perché nel frattempo la Yamaha ha «festeggiato» il record di gare senza vittorie: 23. «Spero serva per loro. Magari qualcuno vedrà il numero e si chiederà perché».