La Gazzetta dello Sport

Ciak si Giro Partenza da Bologna

● Ritorno alle origini: qui il primo arrivo nel 1909 Partenza l’11 maggio da Piazza Maggiore (ieri color Gazzetta), traguardo in cima al San Luca

- Luca Gialanella INVIATO A BOLOGNA

Il via sabato 11 maggio con una spettacola­re crono in salita sul San Luca

Il Giro ritrova le radici per aprire un’altra finestra sul futuro. Bologna è nella storia della corsa rosa sin dalla prima edizione: dopo 14 ore in sella, il romano Dario Beni vince quel 13 maggio 1909 la prima tappa che arriva all’ippodromo Zappoli, vicino a Porta San Felice, non lontano dalla stazione centrale. La Grande Partenza dall’Emilia Romagna, che attende il Giro sabato 11 maggio 2019 in piazza Maggiore, la piazza di Lucio Dalla, diventa perciò la musica originale del filo rosa. Da Lucio a San Luca, il santuario simbolo di Bologna, con una cronometro impegnativ­a (punte del 16% nei 2 km di ascesa) lungo quel porticato di preghiera. «Per noi, il San Luca è come la Madonnina del Duomo di Milano», spiega Vittorio Adorni, uno dei campioni del mondo della regione (l’altro è Ercole Baldini). E con Alfonso Calzolari, Arnaldo Pambianco e Marco Pantani sono i cinque re «locali» del Giro. Bologna, Pantani, 1994: l’anno dell’ultima volta che il capoluogo ospitò la Partenza. L’anno della rivoluzion­e, l’esplosione del Pirata.

PROGETTO Cinque tappe su 21 nella Regione che ha deciso di investire pesantemen­te sulla bicicletta come mezzo di trasporto, benessere e turismo. Sono state presentate ieri nella sede regionale con il Governator­e Stefano Bonaccini e i vertici di Rcs Sport. Si parte sabato 11 maggio da Bologna, e da qui per la seconda frazione verso la Toscana. Poi in Emilia Romagna si tornerà dopo una settimana, per altri quattro giorni, compreso il riposo. Dalle spiagge (Riccione e Ravenna) verso ovest con fermate a Modena e Carpi. Dai mosaici ravvenati e dalla casa di Dante, a Enzo Ferrari, Dorando Pietri e Gregorio Paltrinier­i. In mezzo lo sconfiname­nto a San Marino, unico paese straniero del 2019, con una cronometro sulla Rocca del Titano a 40 anni dal successo di Saronni su Moser. Quel giorno del 1979, Beppe vinse, prese la maglia rosa e la portò fino all’apoteosi di Milano: il cambio delle gerarchie. Mauro Vegni, direttore del Giro, svela dettagli intriganti: «Sarà uno dei Giri più duri degli ultimi vent’anni, con tre tappe di montagna che superano i 5500 metri di dislivello». Paolo Bellino, direttore generale di Rcs Sport, aggiunge: «Il Giro porta tanto: 198 Paesi collegati nel mondo, 880 milioni di telespetta­tori. Soprattutt­o, porta l’unicità del ciclismo, uno sport incredibil­e per lo spettacolo che regala».

LA CHIAVE Bonaccini, presidente regionale: «Sport e bici in rapporto diretto col territorio»

Vegni: «Uno dei Giri più duri degli ultimi 20 anni. Tre tappe da 5500 m di dislivello»

NOVITÀ L’edizione 102 torna in Italia dopo la storica partenza da Gerusalemm­e e lo fa con un format nuovo: cronometro dura di 8,2 km. Ci saranno distacchi. Ancora Vegni: «E’ una crono affascinan­te, si parte in modo nettamente diverso dal passato. Due chilometri feroci, un segnale forte. Vedere una classifica che per sei-sette tappe è sempre per velocisti ha fatto il suo tempo. Abbiamo eliminato nei primi giorni quelle battaglie per velocisti dove il rischio di cadute è altissimo. In un grande Giro, servono tutte le tappe, ma devono essere dosate. Sarà un Giro innovativo e coraggioso». Stefano Bonacci-

ni, presidente della Regione, è raggiante: «Ho tenuto io la delega allo sport, perché lo sport è un grande insegnamen­to di vita e il ciclismo un mezzo straordina­rio per far conoscere il territorio. Negli ultimi tre anni siamo passati da 45 a 57 milioni di presenze turistiche. La stessa scelta del c.t. Cassani come direttore dell’Apt regionale (azienda di promozione turistica, ndr) è in questa prospettiv­a: sport e bici in rapporto diretto con il territorio. Questa è una terra di eccellenze».

IMPEGNO L’Emilia Romagna è al centro del ciclismo nazionale. La rinascita, nel 2017, del Giro d’Italia Under 23 (era presente l’organizzat­ore Marco Selleri), una Granfondo storica come la Nove Colli (la più antica al mondo) e nel 2019 il battesimo (una «prima» in Italia) di una squadra regionale Under 23 con i colori gialloross­o e il nome della regione sul petto: 12 corridori, direzione tecnica all’ex pro’ Michele Coppolillo. Ancora il presidente Bonaccini: «C’è una ricaduta di indotto importante sul territorio. Abbiamo messo risorse importanti sulle strade, se vuoi fare ciclismo devi garantire la percorribi­lità. E con la cura del ferro, un miliardo di euro per acquistare cento nuovi treni per i pendolari, ci saranno spazi dedicati alle biciclette. E’ un tipo di turismo legato al wellness che chiede infrastrut­ture adeguate ed è in grande crescita: vogliamo che la nostra regione diventi come uno dei Paesi del Nord Europa».

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Dedica Palazzo del Podestà a Bologna illuminato di rosa
 ??  ?? ● 1. Piazza Maggiore a Bologna: qui scatterà il Giro 2019. Il Palazzo del Podestà è rosa LAPRESSE● 2. I tifosi lungo il porticato verso San Luca al Giro 2009 ANSA● 3. Da sin. Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna; Mauro Vegni, direttore del Giro; Paolo Bellino, direttore generale di Rcs Sport; Andrea Monti, direttore della Gazzetta ANSA
● 1. Piazza Maggiore a Bologna: qui scatterà il Giro 2019. Il Palazzo del Podestà è rosa LAPRESSE● 2. I tifosi lungo il porticato verso San Luca al Giro 2009 ANSA● 3. Da sin. Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna; Mauro Vegni, direttore del Giro; Paolo Bellino, direttore generale di Rcs Sport; Andrea Monti, direttore della Gazzetta ANSA
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