La Gazzetta dello Sport

L’amuleto Borja ha Firenze nel cuore E insidia Nainggolan

●Chiesa sogno Inter, Vecino strappato alla Viola con la clausola. E i due tecnici tifano per l’avversaria

- Vincenzo D’Angelo MILANO

Non c’è mai stata una vera grande rivalità, eppure c’è una data che segna un principio di «tensione» tra Inter e Fiorentina: 17 febbraio 2013, una delle notti più belle della Viola di Vincenzo Montella che travolge 4-1 in casa i nerazzurri. Con un Franchi talmente in estasi da improvvisa­re un coro «il pallone è quello giallo...» di scherno verso gli avversari, completame­nte in balia del palleggio della Fiorentina e costretti a un torello di 90’. Mattatori Jovetic e Ljajic. Il mercato poi li ha portati tempo dopo in maglia Inter, ma con risultati decisament­e mediocri. Handanovic e Ranocchia sono i due nerazzurri superstiti di quella notte nera, mentre Borja Valero e Benassi l’hanno vissuta a maglie invertite: lo spagnolo era il leader di quella Fiorentina, il direttore d’orchestra della mediana viola, mentre Benassi era solo una giovane promessa.

SUGGESTION­E BORJA E allora riecco Borja, riscoperto amuleto magico della pazza Inter dell’ultima settimana. Un talismano che Spalletti sta seriamente pensando di riproporre, ma stavolta dal primo minuto. Perché a stimolarlo c’è il confronto con il suo passato ancora molto presente nella testa, nel cuore, nella quotidiani­tà. Borja lo scorso anno ha lasciato Firenze in lacrime insieme alla famiglia, promettend­o che ci sarebbe tornato a vivere. Ancora oggi ci va appena può. E il suo amore per la città lo manifesta senza paura sui social, postando foto. Cosa che qualche settimana fa non è piaciuta a qualche tifoso nerazzurro. Ma intanto Valero è tornato prepotente­mente nelle rotazioni di Spalletti, come uomo chiave per dettare i tempi negli ultimi 15’, quando c’è bisogno di lucidità e qualità per organizzar­e gli ultimi assalti al fortino avversario. Ma Borja oggi insidia addirittur­a Nainggolan per una maglia da titolare. Roba vera insomma. Merito suo, di un atteggiame­nto profession­ale impeccabil­e in campo e fuori. E i continui elogi di Spalletti negli ultimi giorni sono un segnale forte di ritrovata fiducia.

INCROCI Ma Inter-Fiorentina è tanto altro. Anche intrecci di mercato. Vecino strappato alla Viola pagando la clausola rescissori­a, ad esempio. Ma con quei soldi poi la Fiorentina ha acquistato Veretout e Benassi, pilastri di questo nuovo corso che ha il volto di Federico Chiesa, sogno nemmeno nascosto dell’Inter. E poi c’è un incrocio tra tecnici tifosi della squadra avversaria: Spalletti condannò Pioli all’esonero dopo un derby romano vinto, mentre Pioli è stato l’ultimo tecnico nerazzurro – parentesi Vecchi a parte – prima dell’arrivo di Luciano all’Inter. Ma questo è un Pioli diverso, come è diversa questa Fiorentina dall’ultima che perse 3-0 a San Siro alla prima dello scorso campionato: giovane, sfrontata, bella da vedere. Una partenza migliore di recente l’aveva fatta solo con Paulo Sousa, che nella striscia di vittorie inserì pure un clamoroso 4-1 in casa dell’Inter. Pioli, di certo, si accontente­rebbe di molto meno pur di prendersi la sua personale rivincita.

CURIOSITÀ Spalletti fece esonerare Pioli dopo una vittoria in un derby di Roma

Per la Fiorentina è il miglior avvio dopo quello di Sousa, che al Meazza vinse 4-1

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LAPRESSE Borja Valero, 33, centrocamp­ista dell’Inter, ex Fiorentina

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