La parola alla difesa Subisce gol da dieci gare Milan, porta da chiudere
●L’ultima partita in A senza reti subite risale ad aprile: 0-0 col Napoli
In un’area o nell’altra, il Milan di Gattuso ha dovuto spesso risolvere il problema del gol. Nella scorsa stagione i conti non tornavano in attacco: era spesso sproporzionato il numero tra le occasioni create e le reti realizzate. Allora l’allenatore sapeva di poter contare su una difesa solida, che in un’occasione – tra febbraio e marzo scorso – mantenne la porta inviolata per cinque turni consecutivi. Oggi in fila si mettono le partite con almeno un gol subito: è successo in tutte le gare del nuovo campionato, e sommate le sei del torneo precedente il risultato è di dieci gare di A con Gigio sempre battuto. Quest’anno vanno addizionati i due gol di Zielinski, la rete di Mertens, quella di Fazio e Joao Pedro, le ultime di Gomez e Rigoni: in quattro gare sono già 7, e il numero non è sinonimo di sufficienza piena ma di una seria lacuna, specie per chi punta a essere tra i migliori della classe.
FIDUCIA NESTA Il primato che oggi contraddistingue la squadra è negativo: il Milan è l’unica di A ad aver subito almeno un gol in ogni partita giocata. Non ne subiva due in casa addirittura dal marzo scorso: li segnò il Chievo, che però finì per incassarne uno in più. In generale, nel passato campionato (con Gattuso in panchina e Bonucci al centro della difesa) furono 22 i gol subiti in 24 gare, meno di uno a partita. La media ora è salita a 1,75: Leo garantiva solidità e Mateo è riemerso dalla seconde linee, ma il cambio non spiega tutto. Il secondo gol di due giorni fa è una perfetta sintesi di tutto ciò che oggi non funziona: ha evidenziato errori dei singoli e di reparto, e in generale è stato tutto il gruppo ad avere calato il ritmo. Per Alessandro Nesta, che in materia è preparato, il problema verrà però presto risolto: «La squadra gioca bene – ha detto a Dazn -. Rino è al posto giusto e io faccio il tifo per lui, sempre».
CORREZIONI Analizzando le 13 reti incassate dai rossoneri nelle ultime 10 uscite in campionato, Rino avrà trovato parecchio materiale per le correzioni a penna rossa. E sui banchi di scuola – o degli imputati, se vogliamo metterla giù più dura – c’è la difesa intesa non tanto come reparto, quanto appunto come atteggiamento di tutta la squadra a protezione di Donnarumma. Prendiamo un problema classico di questo Milan: la difficoltà a correre «all’indietro» quando perde palla in mezzo al campo, costata il gol di Simeone in MilanFiorentina, quello di Iemmello in Milan-Benevento e il primo di Zielinski in Napoli-Milan. In tutti i questi casi, i difensori rinculano verso l’area e i centrocampisti non riescono a recuperare, con inevitabile sbilanciamento e porta spalancata agli avversari. Proprio la «linea che scappa» è uno dei grandi crucci di Gattuso, che mai vorrebbe vedere quel buco crearsi tra i reparti. Per il resto, a parte un paio di letture tardive (Calabria che perde Mertens in Napoli-Milan e si fa anticipare da Gomez in MilanAtalanta), la situazione di gioco più vulnerabile per il Milan sono i corner. Restando al filotto di 10 partite che abbiamo considerato, il Diavolo prende gol da De Silvestri di testa e da Lee, Zielinski, Fazio e Rigoni sugli sviluppi dei calci d’angoli avversari, perché «pulisce» male l’area. L’ultima partita senza subire gol in A è MilanNapoli, 0-0, dell’aprile scorso: nessun gol subito ma nemmeno uno fatto. Da un’area all’altra, la soluzione fa rima con attenzione, ma anche con equilibrio.