La Gazzetta dello Sport

I vecchi vizi non passano: si parte al rallentato­re

●Dal 2010-11 dello scudetto a oggi, i rossoneri non hanno brillato nelle prime 4 partite. L’eccezione? L’ultimo Montella...

- Marco Fallisi MILANO

Il partito del bicchiere mezzo pieno guarderà al 201011: dopo le prime 4 partite di A, quel Milan si ritrovò con 5 punti in classifica come quello di oggi ma a maggio fu trionfo scudetto, l’ultimo a essere stato cucito sulle maglie rossonere. Ai sostenitor­i del «mezzo vuoto», invece, basterà voltarsi indietro di un anno: l’ultimo scatto di Montella brucia quello di Gattuso e dei predecesso­ri, perché 9 punti dopo 360 minuti, per il Diavolo degli ultimi tempi, sono roba da mini record. Dal 2010 a oggi la partenza 2017-18 è stata la migliore, un’eccezione al freno a mano tirato più o meno ogni anno.

NON VADO AL MAX Nelle quattro stagioni a Milanello Massimilia­no Allegri non ha brillato per inizi da favola, ma i risultati finali sono sempre stati di alto livello (escluso il 2013-14, 4 punti in 4 gare, esonero a gennaio): il Milan tricolore strapazzò il Lecce all’esordio e senza Ibra, poi si scivolò a Cesena (lo svedese sbagliò un rigore) e si inceppò con Catania e Lazio prima di infilare 4 vittorie di fila e portasi a -2 dalla vetta; quello del 2012-13 fece malissimo con un successo e 3 sconfitte, di cui 2 su 2 a San Siro, ma chiuse terzo e in Champions. Piccolo particolar­e: la zonaqualif­icazione allora distava 6 punti, uno in più del ritardo attuale di Gattuso, per la serie «nulla è perduto».

PIPPO E GLI ALTRI Del resto, la storia recente insegna che svegliarsi col piede giusto non garantisce campionati da piani alti: nel 2014-15 Inzaghi cominciò con 7 punti (un solo k.o., in casa contro la Juve) ma finì decimo, peggio di tutti; Mihajlovic, 6 punti, alternò sconfitte e successi ma non completò la stagione. Il primo Montella bissò la partenza a quota 6, sognò la Champions fino a dicembre e si assestò al 6° posto rientrando in Europa dalla coppa «minore». Resta da capire dove si collocherà Rino, che alle spalle si è messo già due scontri diretti e giovedì a Empoli dovrà centrare i 3 punti. Il passato non lancia segnali interpreta­bili: alla quinta vinse Allegri nell’anno dello scudetto, ma pure Montella in quello dell’esonero.

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LAPRESSE Ibrahimovi­c sbaglia un rigore in Cesena-Milan (2-0) del 2010

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