La Gazzetta dello Sport

Avvio shock: nuovi acquisti, nessuno sufficient­e

●Da Olsen a Kluivert: presenze, minuti e media voto in A. Neanche uno raggiunge il 6

- ROMA

Gli esperti dell’antica cabala raccontava­no di come, attraverso i numeri, si potesse spiegare la storia del mondo. Invece, nella nostra modestia, facciamo persino fatica a capire l’andamento della Roma, che comunque affronta una settimana decisiva all’Olimpico con apprension­e.

ANSIA OLIMPICO Sembra infatti un paradosso che Di Francesco si giochi il futuro proprio in casa, dove il suo rendimento è meno valido. Degli allenatori dell’era Usa, infatti, in casa è il penultimo per media punti (1,76) nelle partite di campionato, dietro a Spalletti (2,52), Garcia (2,23), Andreazzol­i (2,12) e Luis Enrique (1,84), davanti solo a Zeman (1,63).

IL FLOP DEI NUOVI Ovvio che non esista un solo colpevole per una situazione di difficile comprensio­ne, anche se il mercato estivo, numeri alla mano, finora è stato abbastanza deludente. I 12 volti nuovi, infatti, hanno avuto questo impiego e questi giudizi nelle 6 partite ufficiali finora in archivio. Mirante, Fuzato, Bianda e Coric: 0 presenze. Olsen: 6 presenze e 540 minuti in campo (esclusi recuperi), media voto 6,9 (ma 5,9 in campionato), Santon 1 presenza e 13’, voto 5,5; Marcano: 2 presenze e 135’, voto 5; Nzonzi 4 presenze e 293’, voto 5,4; Pastore 4 presenze e 270’, voto 5,1; Cristante, 5 presenze e 241’, voto 5,7; Zaniolo, 1 presenza e 54' in Champions, voto 5,5; Kluivert 4 presenze e 133’, voto 5,8. Come si vede, almeno in campionato nessuno è sufficient­e. IL TURNOVER Con questi rendimenti, si può capire come Di Francesco abbia cercato risposte anche attraverso una spasmodica alternanza. Ben 22 infatti sono stati i gialloross­i impiegati finora e ben 21 (con l’eccezione di Santon) sono stati titolari. Una chance, perciò, l’hanno avuta quasi tutti, anche se all’interno di sistemi di gioco diversi. L’allenatore, in partenza, è passato dal 4-3-3 al 4-23-1, fino a provare anche il 3-41-2 a San Siro contro il Milan. Esperiment­i che qualche volta hanno tolto certezze e riferiment­i. VERSO FROSINONE I dati, d’altronde, raccontano come questa sia la peggiore partenza in campionato della Roma a gestione Usa, con la squadra che in 6 gare (Champions compresa) ha subito 12 gol segnandone solo 7. Col derby previsto per sabato, poi, è probabile che domani contro il Frosinone il tecnico vari una nuova formazione di partenza, dando spazio a Schick dal primo minuto (al posto di Dzeko) e forse rilanciand­o anche Nzonzi in regia (al posto di De Rossi). Ma quello che chiede Di Francesco – il cui esonero è già quotato dagli scommettit­ori in cerca di scalpi – è cuore e anima da mettere in campo. Ingredient­i che finora sono mancati come e forse più di tecnica e tattica. Se poi l’allenatore (come da ruolo) diventerà il capro espiatorio, arriverà al suo posto il 7° allenatore in altrettant­i anni di gestione a stelle e strisce. Quanto basta per riflettere anche sulle concause.

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G.D.S.

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