Gli Hearts in testa a sorpresa Il dominio di Glasgow a rischio
●I Rangers in ritardo di 5 punti, il Celtic a meno 6. In panchina c’è Levein, ricoverato a fine agosto per problemi al cuore
Due notizie hanno scosso il weekend scozzese: la scoperta di un giacimento da tre trilioni di gas al largo delle isole Shetland e l’ennesima caduta del Celtic, lontano ora sei punti dall’Heart of Midlothian nel campionato di Premiership. La squadra di Edimburgo ha cinque lunghezze di vantaggio sul trio Rangers, Hibernian, Livingston e dopo 6 giornate. Il Celtic, reduce da un doppio Treble - campionato, Coppa nazionale e Coppa di Lega -, è sesto, a pari punti con il Kilmarnock, che lo ha bastonato 2-1 domenica, costringendo Brendan Rodgers ad uscire dal campo a testa bassa. La domandona di queste ore è pertinente: sarà la stagione buona per interrompere il dominio incontrastato delle squadre di Glasgow che dura dal 1986, con 17 titoli dei Rangers e 16 del Celtic? FINE DEL DUOPOLIO? L’ultimo club a spezzare il duopolio che da sempre governa il calcio scozzese è stato l’Aberdeen, nel 1985. L’allenatore era Alex Ferguson, che alla guida degli Hearts conquistò tre campionati, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea, quattro coppe nazionali e una coppa di Lega. Gli Hearts hanno vinto cinque gare e pareggiato l’ultima, 0-0 in casa contro il Livingston, con un rigore fallito da Steven Naismith, giocatore di buon livello in prestito dal Norwich.
GLI HEARTS Gli Hearts sono guidati da Craig Levein, 53 anni, ricoverato a fine agosto in ospedale per problemi al cuore e sostituito per due settimane dal vice, Austin Mac Phee. Levein, legato al club fino al 2020, è tornato in panchina. Al vertice degli Hearts c’è una presidentessa, Ann Budge, 70 anni, donna d’affari di grande successo in Scozia. I conti sono fondamentali per un club riemerso nel 2015 dalla seconda divisione e da una lunga crisi economica. Con il bilancio a posto, è subentrata l’ambizione sportiva. L’ultimo campionato conquistato dagli Hearts, fondati nel 1874, risale al 1960, nel bel mezzo del decennio d’oro, segnato dal trio d’attacco composto da Jimmy Wardhaugh, Willie Bauld e Alfie Conn senior. CRISI CELTIC I bookmaker continuano in ogni caso a credere nel Celtic: nonostante la peggior partenza in campionato degli ultimi 20 anni, resta il favorito nelle quote. Al secondo posto nel listino degli scommettitori ci sono i Rangers di Steven Gerrard, reduci dal 5-1 sul St.Johnstone. Il Celtic ha sicuramente la squadra più forte, ma l’involuzione del gioco ha portato i giornali a critiche feroci. «Le tre gare con St Mirren, Rosenborg e Kilmarnock sono state all’insegna della narcolessia - scrive il Daily Mail -. Un calcio noioso e scontato. Il responsabile numero uno è Brendan Rodgers. Tocca a lui dare la scossa per riportare in alto il Celtic. La verità è che dopo stagioni di dominio assoluto, alle prime difficoltà il Celtic ha perso la testa».
ADDIO? Rodgers è apparso un leader stanco, in questi giorni. In estate si è parlato di un suo possibile addio dopo 2 stagioni forse irripetibili. Il tecnico nordirlandese, ex Liverpool, alla fine è restato a Glasgow, ma qualcosa si è incrinato nei rapporti interni. Il Celtic, in lutto ieri per la scomparsa dell’ex difensore Jim Brogan, ha finanze solide, un buon patrimonio tecnico e in estate ha riscattato l’attaccante Edouard dal Psg, pagandolo 11,4 milioni di euro, cifra record nella storia del club. La chiave di tutto è il solito Rodgers: riuscirà a ritrovare l’entusiasmo perduto?