Lorenzo, dolore e rabbia Si sente vittima di Marquez
●Jorge, che in Thailandia dovrebbe esserci, convinto che il rivale lo abbia «stoppato». Però Marc lo chiama per chiedere come sta: «Gli fa onore»
L’esordio della MotoGP in Thailandia non dovrebbe essere a rischio per Jorge Lorenzo, che ieri è stato visitato alla clinica Dexeus di Barcellona dal dottor Angel Charte, responsabile medico MotoGP: confermate le diagnosi di Aragon, la lussazione della falange dell’alluce destro e una piccola frattura composta al secondo metatarso. A Jorge è stato tolto il gesso provvisorio applicatogli in circuito, sostituito da una calzatura speciale per appoggiare il piede. A distanza di quasi 24 ore, il maiorchino avvertiva ancora dolore. Giovedì, sempre a Barcellona, si sottoporrà a una nuova visita che dovrebbe chiarire se la prossima settimana correrà. Al momento, a frenare un po’ Jorge sono le possibili conseguenze in caso di caduta con nuovo impatto nella zona fratturata.
FRUSTRAZIONE Ma oltre al dolore fisico, Lorenzo continua a restare convinto che la sua caduta al primo giro sia stata provocata da Marc Marquez con un sorpasso «furbo», ma comunque non irregolare, nel quale il connazionale non lasciandogli spazio per impostare la traiettoria ideale, lo ha portato sullo sporco all’esterno della curva, con il conseguente volo nel momento di apertura brusca del gas, questo sì un errore, per non perdere posizioni. Tesi ribadita anche ieri su Twitter («Non sarei caduto senza quella frenata al limite di Marc») che chiama in causa quel codice di comportamento non scritto tra i piloti. Una manovra che Marquez avrebbe effettuato non certo per farlo cadere o ancor peggio fargli male, quanto per impedirgli di prendere la testa della gara e iniziare una fuga difficile da arginare. Un ostruzionismo, nel quale il primo imperativo da parte del campione Honda è stato di preoccuparsi in primis di non concedere vantaggi all’avversario. Un fallo tattico, per dirla calcisticamente. Marquez, in questo senso, — è la tesi del cinque volte iridato —, è un pilota che spesso fa dell’aggressività ai limiti del regolamento un’arma alla quale ricorrere senza farsi troppi scrupoli, uno che corre non curandosi degli avversari, che anzi AFP spesso usa come sponda per non cadere: come con Danilo Petrucci al Mugello, o con Aleix Espargaro e Valentino Rossi in Argentina quest’anno, per fare alcuni esempi concreti, questi sì decisamente più plateali.
CHI HA RAGIONE? Ha ragione, Jorge? O la sua è un’accusa senza fondamento dettata dalla rabbia per l’infortunio e avere sprecato una grande occasione? Riguardando le immagini televisive e le fotografie, resta oggettivamente difficile attribuire qualche responsabilità a Marc. Che scattando dalla terza casella della griglia effettua una partenza molto aggressiva, cercando di passare immediatamente le Ducati di Lorenzo e Andrea Dovizioso e che per questo arriva molto lungo alla staccata della prima curva. Ma anche Jorge sembra ritardare parecchio la staccata per rispondere all’attacco del futuro compagno in Honda. In questo senso, basta guardare Dovizioso, che gira molto più all’interno dei due. Di certo Marquez, sempre parecchio lontano dalla Ducati, va oltre il limite della pista, andando a curvare nella zona verde (lo rifarà anche alla curva 14 al 19° giro quando duella con Dovi e Iannone), ma anche Jorge, quando apre violentemente, troppo, il gas per tagliare alle spalle di Marquez è parecchio fuori dalla traiettoria ideale. Un episodio che la Direzione gara non ha mai pen-
sato di investigare.
TELEFONATA A stemperare un po’ la tensione nel pomeriggio è però arrivata una telefonata di Marquez a Lorenzo: «Ribadita la mia versione, desidero comunicare che ho ricevuto una chiamata di Marquez che si è interessato delle mie condizioni, cosa che gli fa onore», ha scritto Jorge su Twitter. Probabilmente i due hanno provato a chiarirsi sulla dinamica, senza però arrivare alle scuse che Jorge aveva richiesto. E chissà se la prossima settimana a Buriram ci sarà un nuovo confronto in Safety Commission tra i due. Che tra due mesi diventeranno compagni in Honda per quella che potrebbe diventare una convivenza tesa e difficile, considerando come Jorge abbia promesso a Marc di non porgere più l’altra guancia in caso di ulteriori episodi. Dopo aver rotto i rapporti con Rossi, ed essere stato accusato da vari piloti di guidare senza preoccuparsi di chi è con lui in pista, Marquez potrebbe ora trovarsi a dover affrontare la grana Lorenzo. Con buona pace di Alberto Puig, chiamato a gestire i due galli il prossimo biennio.