La Gazzetta dello Sport

SPRINTER ICARDI GOL E ASSIST D’AMBROSIO DECIDE RABBIA FIORENTINA

Nerazzurri avanti su rigore, dato dalla Var Dopo l’autorete di Skriniar, soffrono e vincono la prima gara in campionato a San Siro contro una bella Viola La protesta di Pioli: «Penalty di polpastrel­lo, una cosa mai vista»

- Sebastinao Vernazza MILANO @SebVernazz­a

Alla Fiorentina tanti compliment­i, all’Inter i tre punti: la dura legge del calcio. La Viola ha le spalle strette, come il ragazzino della canzone di De Gregori, ma si farà. L’Inter continua a risalire la corrente e si assesta a quota dieci, dove aggancia proprio i bravi ragazzi di Stefano Pioli e il Sassuolo. Una notte al 3° posto, seppure in condominio, a un’altitudine più in linea con il mercato. Per lunghi tratti la Fiorentina ha lasciato a bocca aperta: spigliatez­za, coraggio, sana incoscienz­a giovanile. Poi è finita nelle fauci dell’orco interista, perché sì, l’Inter ha calato la maschera. Spalletti sta forgiando una squadra brutta, sporca e cattiva, una montagna di muscoli, di cinismo e di esperienza in cui non c’è spazio per la poesia e la bella grafia. Si fa uso di spada e si va per le spicce. E poi c’è un dato seminascos­to: il gol di D’Ambrosio, che ieri ha deciso il risultato, è stata la quarta rete nerazzurra nell’ultimo quarto d’ora di gara delle prime sei giornate, il che certifica un feroce attaccamen­to alle partite, dote cruciale se coltivata e sviluppata.

FORZA L’Inter ha cominciato da Inter, immersa nei suoi pensieri, e la Fiorentina giovane e bella ne ha approfitta­to. Il principio di partita è stato segnato da uno spiccato possesso palla dei viola e da Mirallas freccia alata sulla sinistra. Proprio lui, il belga-spagnolo ex Everton, ha colpito un palo e la cosa ha funzionato da sveglia per i nerazzurri, che a quel punto hanno compreso come ci fosse poco da fidarsi e da scherzare. L’Inter si è scossa e consapevol­e della sua forza l’ha fatta valere. In questa fase è emersa la fisicità interista, il cumulo di muscoli e di forza assemblato da Spalletti. Una scelta netta, precisa. La qualità è un optional: se c’è bene, altrimenti si fa lo stesso. Conta di più aggredire, mordere, assaltare. Nel cuore del primo tempo c’è stato un momento in cui la Fiorentina dei ragazzini non riusciva a uscire dall’area, oppressa com’era nei suoi sedici metri. E però, quando la Viola ce l’ha fatta a distenders­i, è andata un’altra volta vicina al vantaggio con Simeone, imbeccato da Chiesa per un faccia a faccia con Handanovic. E qui è stato superlativ­o il portiere sloveno, in uscita bassa alla “San Samir”. Fiorentina bella: intrigante l’idea di Pioli di Chiesa e Mirallas, ali larghe, anzi larghissim­e tipo Ajax di Van Gaal degli Anni Novanta. Più della bellezza e della gioventù hanno però potuto il peso interista e l’ingenuità di Vitor Hugo, con braccio largo su cross di Candreva. Ai tempi della Var bisogna stare in campana, gli arbitri a volte fanno ragionamen­ti sacerdotal­i e puniscono i pensieri, gli sfiorament­i, le tentazioni della mano. Così, a un passo dall’intervallo, Icardi su rigore ha provveduto all’1-0. INESPERIEN­ZA

Alla risalita dagli spogliatoi l’Inter è entrata in letargo. Mezz’ora di “imbambolam­ento” nel solco del miglior bipolarism­o nerazzurro. Un classico, l’Inter che con troppo anticipo dà per acquisito il risultato e gli avversari che diventano dominatori. Fiorentina spettacola­re per facilità di corsa e per ampiezza di ragionamen­ti. Il pareggio è stato fortunoso, un tiro di Chiesa deviato da Skriniar, ma meritato al cento per cento e se i viola hanno avuto una colpa, è stata quella di non aver inferto all’Inter la mazzata della seconda rete, lo stesso errore di cui si è macchiato il Tottenham una settimana fa. Quest’Inter è come un serpente: le va tagliata la testa, per esser sicuri che smetta di sprizzare veleno. Mentre la Fiorentina si specchiava e sciupava, Spalletti si riorganizz­ava. Fuori Vecino e dentro Keita, con Nainggolan “abbassato” in mediana. Lì, a metà della ripresa, gli spallettia­ni hanno ripreso colore. C’è stato un aiutino arbitrale, il mancato secondo giallo ad Asamoah, ma quanto meno l’1-1 sarebbe rimasto tale se la Fiorentina non fosse inciampata nella propria inesperien­za. Il 2-1 di D’Ambrosio, dopo “dai e vai” cestistico con Icardi, è arrivato sugli sviluppi di una rimessa laterale, e queste sono disattenzi­oni da giovani per nulla smaliziati. L’Inter volpona si fa strada nel presente, la Fiorentina ingenua ha il futuro nelle vele.

Gli allenatori delle due squadre in campo ieri: Luciano Spalletti e Stefano Pioli

LA PARTITA

Apre un rigore contestato di Icardi, poi pareggio su autorete di Skriniar

Chiude il match D’Ambrosio con assist del numero 9 argentino

 ??  ?? Festa a San Siro L’esultanza di Icardi, Politano e D’Ambrosio
Festa a San Siro L’esultanza di Icardi, Politano e D’Ambrosio
 ??  ??
 ??  ?? ANSA-GETTY
ANSA-GETTY
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy