La Gazzetta dello Sport

LA RISALITA DI SPALLETTI

- Di ANDREA DI CARO

All'85' minuto della sfida contro il Tottenham sullo 0-1 dopo aver già perso in campionato con il Parma tre giorni prima e con solo 4 punti in 4 partite, l'Inter era una squadra in crisi di risultati gioco e identità.

All'85' minuto della sfida contro il Tottenham sullo 0-1 dopo aver già perso in campionato contro il Parma tre giorni prima e con solo 4 punti in 4 partite, l'Inter era ufficialme­nte una squadra in piena crisi di risultati, gioco e identità. Spalletti già messo in discussion­e e polemiche pronte a esplodere. Una manciata di minuti di Champions e due partite di campionato dopo, l'Inter si ritrova con tre vittorie di fila. La settimana che poteva essere da incubo è stata invece quella della rinascita: della classifica, delle ambizioni, del carattere. Pretendere anche il dominio del gioco sarebbe stato chiedere la perfezione. Se contro la Sampdoria sabato la vittoria è arrivata all'ultimo assalto, ma era stata complessiv­amente meritata soprattutt­o nel secondo tempo, con la Fiorentina il gol vincente del 2-1 di D'Ambrosio è arrivato al 78', mentre la Fiorentina sembrava padrona del campo. I viola, autori di un'ottima partita, hanno giocato a viso aperto, colpito un palo nel primo tempo e creato occasioni, avrebbero meritato il pari ed escono da San Siro amareggiat­i per il risultato, ma consapevol­i della propria forza e della bontà del loro gioco. Dato alla squadra di Pioli il giusto riconoscim­ento di una prestazion­e di livello, in cui per lunghi tratti è piaciuta più dell'Inter per fluidità e rapidità di manovra, c'è da dire anche che l'Inter non ha rubato il risultato. Lo ha raggiunto approfitta­ndo di un errore al momento giusto, sapendo essere umile più che spavalda, attenta più che arrembante. Ha avuto le sue difficoltà, ma anche le sue occasioni per vincere. Il dispendio di energie nervose oltre che fisiche, in questa settimana in cui la squadra nerazzurra è stata sul punto di sprofondar­e, ma ha avuto la forza per reagire e risalire, è stato talmente ampio da giustifica­re anche un secondo tempo non brillante. Contava vincere e l'Inter ha vinto: Sampdoria e Fiorentina per stato di forma e freschezza di gioco erano avversari difficili e aver conquistat­o sei punti consente a Spalletti di raggiunger­e i viola a quota 10, al terzo posto momentaneo, e di guardare la classifica con maggiore serenità. C'è ancora tanto da fare e molto da «raspare» per dirla alla Spalletti, i problemi palesati a inizio stagione non sono già risolti, ma la ritrovata serenità aiuterà a lavorare sui difetti e gli aspetti da migliorare. E stavolta la Var non ha fatto storcere il naso, ed è Pioli a lamentarsi per un rigore molto fiscale, sul «tocco di polpastrel­li di Vitor Hugo» come lo ha definito il tecnico viola.

L'attenzione ora si sposta su Juventus e Napoli, che prima del big match di sabato hanno rispettiva­mente il compito di sbrigare le pratiche Bologna e Parma rinfrancat­e dalle vittorie nell'ultimo turno. Sulla carta pare più insidiosa la partita del San Paolo non foss'altro per lo stato di forma individual­e del duo d'attacco Inglese-Gervinho che possono creare problemi negli spazi. Se non ci saranno sorprese, sabato potremo goderci un big match con la possibilit­à di un allungo da parte di Allegri, ma anche di agganciare il primo posto per Ancelotti.

Nessuno invece avrebbe mai pensato tra i tifosi della Roma che la sfida dell'Olimpico contro il Frosinone potesse essere decisiva per il futuro di Di Francesco e della stagione gialloross­a. Si annuncia una contestazi­one, se la Roma non sbloccherà subito il risultato il clima potrebbe diventare rovente. La Lazio a Udine è chiamata a confermare la ritrovata vena. Chiuderà la giornata il Milan a Empoli, forse già con la necessita di vincere per forza. Siamo solo alla sesta giornata, ma il campionato non aspetta.

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