Italvolley Fai vedere cosa hai in serbo
Via alle Final Six (Rai2, 21.15) è duello Zaytsev-Atanasijevic
«Il Pala Alpitour deve essere una bolgia». Ivan Zaytsev, il miglior realizzatore del Mondiale rimasto in gara(è 5° con 118 punti, i 4 davanti a lui sono stati eliminati), lancia la sfida alla Serbia nella prima uscita dell’Italia nelle Final Six. «Avevo detto a Roma che tutte le strade portano a Torino e finalmente ci siamo. Si capisce che succederà qualcosa di grande nei prossimi giorni. Basta vedere dove siamo: al Lingotto dove si è fatta una parte della storia dell’Italia». Di fronte, nello stesso ruolo di bomber, c’è Alexander Atanasijevic, per due anni suo compagno di squadra e con il quale ha condiviso la gioia del triplete con Perugia: «Sarà molto divertente. Con Zaytsev ho condiviso due stagioni importanti. Lui è un giocatore di alto livello e, tornato opposto (a Perugia ha giocato da schiacciatore, ndr), sta dimostrando la sua forza. Sarà un grande piacere giocare contro di lui, ma ci sono anche Colaci e Anzani che nell’ultimo anno ci hanno fatto fare un bel salto di qualità».
PUBBLICO Come respirato nelle prime due fasi del torneo gli azzurri potranno contare sulla spinta del pubblico che anche al PalaAlpitour farà registrare il tutto esaurito: 15.000 persone a tifare Italia. «Siamo due squadre che si conoscono bene – racconta il 27enne opposto serbo, da 5 anni a Perugia -, molti di noi militano o hanno giocato in Superlega. Non ci sono segreti, ma quello che mi impressiona di più degli azzurri è il pubblico. Ho visto le partite delle prime due fasi e devo dire che è notevole». Ma se Zaytsev e tutta la Nazionale potranno contare sul supporto del tifo di casa, Alexander Atanasijevic dovrebbe avere una tifosa d’eccellenza: «Elitsa (Vasileva, schiacciatrice bulgara in forza a Scandicci fidanzata di Atanasijevic, ndr) dovrebbe venire a vedermi. Salterà il Mondiale femminile per l’infortunio a una spalla anche se sta recuperando per il campionato di A-1».
GIRONI Nelle ore d’avvicinamento alle Final Six il tema più discusso è la composizione dei due gironi. Argomento sul quale lo Zar italiano ha un’idea ben precisa: «Conta poco con chi vieni sorteggiato. Da due anni a questa parte il livello mondiale si è alzato e qui sono arrivate sei squadre che più o meno si equivalgono. Cambia poco». Soprattutto perché la Russia, nonostante abbia impressionato nella seconda fase di Milano, ha mostrato qualche crepa: «Nel nostro cammino che ci ha spinto fino a Torino abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti – prosegue Atanasijevic -. Al tiebreak con gli Usa, vinto con Francia e Russia, con la Polonia non c’eravamo con la testa. Ma soprattutto la vittoria con i russi è stata importante. Non sono imbattibili come poteva sembrare. Tutte e sei le squadre arrivate qui, quest’anno come mai prima, possono ambire al titolo». Crescita di rendimento che non è sfuggita a Zaytsev: «E’ vero li abbiamo superati in Nations League (torneo itinerante con le migliori squadre del mondo, ndr) ma è una squadra che è cambiata tanto, è una formazione che si prepara bene per questi appuntamenti e soprattutto sono in fiducia. Non sarà facile».
RIPOSO Italia e Serbia che
LA CHIAVE «Ritrovo tanti compagni in questa Italia, con Colaci e Anzani»
«Una maratona, ci giochiamo il Mondiale con 4 gare in 5 giorni»
avranno un cammino diverso verso l’eventuale semifinale di sabato e la finale di domenica. Atanasijevic e compagni riposeranno venerdì dopo due gare consecutive: «E’ perfetto fermarsi un giorno prima delle semifinali. E’ la soluzione migliore anche se è presto per guardarci. Prima dobbiamo qualificarci». Zaytsev invece allarga il discorso facendo un paragone calcistico: «Il nostro sport è così. Ai Mondiali di calcio passano 3-4 giorni tra una gara e l’altra anche se lo sforzo fisico non è paragonabile perché è più aerobico del nostro. Ma giocarsi il Mondiale con 4 partite in 5 giorni è bello compresso».
PATTO E GESTI Oggi alle 21.15 (Rai2 ha aperto il palinsesto al volley!) tutti pronti a seguire l’Italia provando anche a vedere il gesto pre partita di Ivan Zaytsev. Un salto sopra la rete con il braccio destro che va tutto dall’altra parte e che inizialmente è sembrato anche un foto montaggio: «È la prima cosa che mi è venuta in mente di fare per provare il salto quando entriamo in campo. È un salto massimale che si fa (circa un metro per lo zar, ndr), io lo faccio così mentre gli altri lo fanno saltando a muro». Facendo attenzione alla Serbia. «Dal k.o. subito con gli americani siamo ripartiti trovando una buona continuità con una crescita nel gioco culminata con la nostra miglior prestazione contro la Francia. Nonostante i tanti viaggi (Bari-Varna via Milano e Sofia, Varna-Torino via Sofia e Milano, ndr) il nostro futuro dipende da noi». L’Italia è avvisata: Atanasijevic e la Serbia sono pronti a un nuovo scalpo eccellente. Zaytsev ne è consapevole e chiama a raccolta: «Voglio una bolgia al PalaAlpitour».