La Gazzetta dello Sport

Finalmente Maurito «Ho tanti gol alle spalle Io sempre tranquillo»

●È l’11° centro alla Fiorentina: record. «Quattro gare che non segnavo e c’era chi già rompeva»

- Carlo Angioni MILANO

Finalmente Maurito. L’Inter aspettava Icardi dalla notte della Champions ritrovata all’Olimpico, dal gol numero 100 in A con la maglia nerazzurra. San Siro sapeva che era solo questione di giorni. Di palloni che prima non arrivano e poi vanno veloci come treni. Contro il Tottenham il tifo nerazzurro era esploso dopo un gol pazzesco del capitano da fuori area, sotto la Curva Nord. Stavolta i 55mila del Meazza si accontenta­no (ben felici) di un rigore sotto l’altra curva, concesso grazie alla Var, nel momento migliore per staccare la Fiorentina giovane e bella. Mauro ha aspettato insieme ai compagni, davanti alla panchina, che Mazzoleni riguardass­e l’azione. Poi, quando l’arbitro ha indicato il dischetto e San Siro si è acceso solo immaginand­o il finale, il capitano ha messo il pallone sotto il braccio ed è andato dritto al centro dell’area. Quella è casa sua.

TRANQUILLO Gli serviva un gol così, anche se poi, con i 3 punti in tasca, Mauro quasi minimizza: «Social e giornali parlano un po’ troppo – dice il capitano dell’Inter –. Quattro partite che non segno e cominciava­no a rompere. Ho tanti gol dietro le spalle, non sono preoccupat­o su questo: ero tranquillo». La verità è che gli serviva da matti segnare, soprattutt­o perché il capocannon­iere dell’ultimo campionato era l’unico big della A ancora a secco (insieme con l’amico Dybala). Piatto angolato, Lafont a terra e pallone dentro la rete alla destra del portiere viola: gol numero 101, il 97° dentro l’area, l’11° alla Fiorentina, da ieri la squadra più battuta dall’argentino. Che quando vede viola evidenteme­nte sa che ci sarà da fare festa.

INTESA Non era mai successo che Icardi restasse a secco dopo 5 giornate da quando è a Milano. E qualcuno lo criticava già: Mauro è un cobra ma se non segna è difficile da promuovere perché aiuta poco la squadra. E poi: l’intesa con Nainggolan non si vede. Ieri sera il capitano ha fatto un bel passo in avanti in una stagione che per l’Inter, dopo le 3 vittorie in una settimana, comincia ad avere un sapore più dolce. «Non so se stiamo diventando più adulti – racconta Mauro – ma so che stiamo lavorando per migliorare. Abbiamo lasciato molto campo alla Fiorentina: loro hanno avuto molte occasioni, dobbiamo migliorare su questo. L’intera squadra deve migliorare in fase difensiva: continuere­mo a lavorare. In attacco abbiamo le qualità per poter incidere». Verissimo. Perché lui c’è e dimostra di esserci non solo in area. Il gol è una liberazion­e ma Mauro ha fatto vedere di avere tanta voglia di fare. Con una ciliegiona sulla torta, l’assist per il 2-1 di D’Ambrosio. Mauro e Radja, poi, si sono cercati e trovati di più, anche con lo sguardo, con i movimenti. Non più due corpi estranei insomma. Anche se Mauro non è riuscito a sfruttare gli assist del Ninja: uno pulito nel primo tempo a centro area, il secondo un mezzo lob nella ripresa sempre dentro l’area. Per migliorare ancora c’è tempo, come per il contratto: «Ogni anno si parla di questa cosa. Io sono tranquillo, continuo a fare il mio: la società e mia moglie devono parlare. Se c’è da migliorare il contratto o no, si farà quando è il momento».

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