«Vittoria chiara Mi danno un rigore e volete levarlo?»
●Spalletti: «Ho gli uomini che volevo, avanti con loro Ora bisogna evitare di perdere palloni in mezzo»
Questa volta niente festa esagerata davanti alla telecamera. Questa volta Luciano Spalletti riconquista San Siro (in Serie A non succedeva dal 17 aprile) sapendo di aver fatto un altro passo verso l’Inter che vuole. E alla fine respinge al mittente le polemiche accese della Viola: «Alla Fiorentina si dice bravi, anzi bravissimi. Ma basta, solo questo. Non c’è null’altro da recriminare. Hanno trovato un gol con un po’ di fortuna e i nostri gol sono regolari: abbiamo vinto con merito, io alla mia squadra dico che sono stati bravi e che faranno sicuramente bene. Non bisogna inventarsi niente. Altrimenti faccio rivedere il rigore non dato contro l’Udinese l’anno scorso o quello di Dimarco. Me ne danno uno che c’è e me lo volete levare? Eh no. Il difensore viola tocca la palla, che stava andando verso il dischetto dove stava arrivando Vecino e la palla vine deviata». Due vittorie in un giorno solo. Il martedì di Spalletti è una festa. Il primo successo arriva poco dopo mezzogiorno a Roma, quando il ricorso contro la squalifica di un turno del tecnico, discusso dall’avvocato nerazzurro Angelo Capellini, viene ribaltato e diventa una multa di 5mila euro. Luciano era destinato alla tribuna per aver esultato con un «atteggiamento polemico nei confronti del Quarto Ufficiale uscendo dall’area tecnica» dopo il gol di Brozovic a Genova. Invece alle 21 in punto si sistema nella sua area tecnica, senza però guardare dentro la telecamera che lo inquadra senza sosta. Niente rischi, insomma.
SUCCESSO La seconda vittoria, poco prima delle 23, è ancora più bella e Luciano rilancia: «Io demoralizzato per la classifica? Rifirmando il contratto la mia futura storia è che o faccio risultato o faccio la fine degli allenatori degli ultimi 7 anni. O vinco o vado via. Ora ho la squadra che volevo, competitiva, anche se ci sono problemi come per Vrsaljko. Rimarrò sempre convinto che questi sono gli uomini che volevo e me li tengo fino alla fine». Un’analisi anche sulla partita: «Verissimo, noi abbiamo giocato poco su Mauro. Quella è una cosa che dobbiamo migliorare, ma la cosa che ci ha creato problemi riguardano le tante palle perse in mezzo al campo. Loro riuscivano sempre a farla girare bene. Noi dobbiamo mettere a posto il possesso in fase di uscita, ma abbiamo creato anche delle ripartenze dove potevamo andare
a fare gol. Forse potevamo gestirla meglio. Abbiamo avuto le stesse occasioni della Fiorentina, però siamo arrivati minacciosi davanti alla loro porta tante volte».
CANDREVA E KEITA Spalletti spinge via anche altre polemiche. A Candreva ha chiesto di dare la mano a Politano prima del cambio, ma Antonio, particolarmente contrariato per l’uscita, con tanto di «vaffa», quasi lo ha ignorato. Poi a fine partita Luciano si è «fermato» con Keita: «Lo screzio con Keita? Loro pressavano alto e noi avevamo tutte e tre le punte aperte, volevo che lui e Politano venissero più in mezzo al campo. Quando Keita è entrato da seconda punta ci ha messo le cose a posto, ci ha fatto respirare con la sua qualità. Poi si è isolato un po’ dal gioco e non riusciva a capire cosa volevo. Lui voleva portare la palla alla bandierina, giustamente... ma la comunicazione quando sei in panchina si fa così, presi dalla bramosia del momento. Non ho rimproverato niente a nessuno. Se poi anche dentro gli spogliatoi ci mordiamo, succede... ci piace morderci tra uomini».
LO SCREZIO CON KEITA? CI PIACE MORDERCI TRA UOMINI
LUCIANO SPALLETTI SUL SENEGALESE
O VINCO O FACCIO LA FINE DEGLI ALLENATORI DEGLI ULTIMI 7 ANNI
LUCIANO SPALLETTI SUL FUTURO