Dybala, ora giù la maschera Il «suo» Bologna per sbloccarsi
17 14 30 12 7 ●La Joya ha segnato l’ultima volta proprio ai rossoblù. Allegri: «Non valutatelo in base alle reti»
TIRI
“S
vel-ti-re” è il verbo del giorno. Nello stesso momento in cui gli ha riconsegnato la dieci da titolare, Massimiliano Allegri ha appiccicato addosso la trisillaba a Paulo Dybala: non un avvertimento, ma un postit. Un remind per il futuro. L’argentino riparte per la seconda volta di fila tra gli undici, fino a qualche mese fa quanto di più naturale. Ma deve farlo in maniera meno mogia rispetto ai ritmi compassati in Ciociaria perché in questa Juve nessuno aspetta nessuno. È una esigenza per l’argentino il cui decollo sembra solo ritardato: «È in buona condizione, ha bisogno di giocare, così trova più ritmo e si sveltisce», l’ha appunto difeso il tecnico. Rispetto ai tempi in cui una doppia partita dall’inizio non faceva notizia, è cambiato tutto o quasi: alla Continassa è in corso una rivoluzione copernicana. È sorto un altro sole attorno a cui gira il pianeta bianconero. E poi Bernardeschi, più duttile e lesto a capire la nuova aria, sembra essere definitivamente in volo. Ciò riduce ancora di più gli spazi per Dybala che, però, in questa Juve iper-concorrenziale può emergere con le armi della casa: gli basterebbe tornare a indossare la maschera da gladia tore, brand meno famoso della piroetta ronaldiana, ● I gol segnati da Dybala nell’ultimo campionato: quest’anno è ancora a secco dopo cinque partite, di cui tre giocate dall’inizio ma comunque popolare tra i bimbi. La mancanza del gol un po’ si sente, anche se Allegri lucida il suo gioiello a prescindere dalle reti: «Lui viene valutato solo dai gol, ma col Frosinone ha giocato bene…», ha ammonito Max. Il tecnico è risoluto su certi argomenti, più elastico su altri. Ieri, ad esempio, soppesando i tanti impegni ravvicinati, non ha portato la squadra nel consueto ritiro pre-match. Finito l’allenamento pomeridiano tutti a casa, come successo in passato solo per qualche rarissima occasione. DA BOLOGNA A BOLOGNA Oltre a essere magnanimo fuori dal campo, Allegri è creativo dentro.
Ieri, ad esempio, ha riprovato la vecchia difesa a 3 con dentro Barzagli e Cancelo-Berna a tutta fascia. In quel 3-5-2 Pjanic è favorito di un pelo su Emre Can, eppure il sistema è assai mobile sugli esterni: può scivolare in una difesa a 4 con il portoghese ex Inter terzino basso e il 33 sulla linea delle punte (out per una reazione allergica Kean). Ma molti dei pensieri di Max si concentrano sul suo dieci: da raffinato sarto, lui prova e riprova la cucitura migliore dell’abito di festa. Valuta un ruolo definitivo sulla trequarti, intanto domani le contingenze potrebbero portare a un semplice duo di punta Dybala-Cristiano. Si sa, il portoghese coccola Paulo, gli regala pacche e sorrisi, si produce in sfide divertenti. Eppure in questo mercoledì di inizio autunno, per essere ottimisti, forse basterebbe soffermarsi sui corsi e ricorsi del calendario. Il Dybala cannoniere seriale dell’anno passato, quello che a fine stagione contò 22 centri nel pallottoliere della A, esultò l’ultima volta in un Juve-Bologna. Era il 5 maggio, festa nazionale bianconera: ai tempi bruciava la ferita di Madrid e bolliva il duello con Sarri. Nel 3-1 la Joya mise il sinistro, ma da allora nessuna traccia della Dybalamask. Adesso il destino rimette davanti alla Joya quelle maglie rossoblù, un osso perfetto da addentare.
CAREZZE In ogni caso, oggi allo Stadium si serve un antipasto della cena di gala di sabato prossimo. Per arrivare al Napoli con il giusto appetito Allegri non può tollerare distrazioni: «L’aspetto mentale sarà fondamentale, non dovremmo prenderla con superficialità ed essere responsabili», ha detto. Ieri ha regalato anche carezze per un ex suo giocatore, che non è nella lista dei migliori amici: «Pippo Inzaghi è molto bravo: quando ha perso ha sempre subito poco a parte contro l’Inter nel finale». Per questo servirà accelerare subito e non solo nella ripresa: Max, in fondo, chiede alla Juve in rodaggio la solita parola. Sveltezza. ● I giorni trascorsi dal 5 maggio 2018, data dell’ultimo gol di Paulo Dybala, segnato proprio allo Stadium nella vittoria per 3-1 contro il Bologna
DRIBBLING RIUSCITI
LO SPUNTO L’argentino potrebbe essere l’unico attaccante oltre a Ronaldo
Il tecnico: «A Frosinone ha giocato bene, ma deve trovare ritmo»