La Gazzetta dello Sport

«Gol, Plasmon e sugo: ecco il Pippo bianconero»

●I compagni ai tempi della Juve raccontano Inzaghi, che stasera cerca l’impresa allo Stadium: «Era assatanato, ma si faceva volere bene»

- Matteo Dalla Vite INVIATO A BOLOGNA

ANSA

La «strizzatin­a» Vinnie Jones-Gascoigne? Sì, ok, antesignan­a dell’unfair-play. Ma al S. Nicola di Bari ci fu anche la «palpatina» che fece infuriare Pippo Inzaghi. «Passammo l’intervallo a cercare di calmarlo, non si teneva più» racconta Moreno Torricelli. Ed è una delle perle dell’edito, ma anche dell’inedito, dell’Inzaghi juventino, quello che ha vestito alla bianconera dal 1997 al 2001 per un totale di 165 partite e 89 gol. Il Pippo di oggi dice «allo Stadium giochiamoc­ela a testa alta»; quello di ieri segnava e si nutriva pure di Plasmon.

NEQROUZ 19 ottobre ‘97, BariJuve, Rachid Neqrouz marca Pippo: una manata, un’altra e poi ecco la mano che agguanta il gluteo destro. Tocchi proibiti. «Lo aveva tormentato - ricorda Torricelli -: appena entrato nello spogliatoi­o, Pippo dà quasi di matto. Ma l’avete visto? Passiamo il quarto d’ora a cercare di “sedarlo”: lo ricordo col sorriso ma Pippo era bello agitato».

FURTO DI PLASMON Non stava benissimo nemmeno dopo quell’entrata di Diawara, Monaco-Juve 3-2 del 1998: rottura del labbro. «Fu impression­ante - ricorda Angelo Di Livio -. Stavo male per lui. Pippo sapeva farsi voler bene da tutti. Anche a colazione. Si portava sempre i suoi Plasmon. Scodella di latte e via. All’inizio ridevamo un po’, ma siccome sono buoni qualcuno glieli rubava». Pippo oggi ha lo stesso fisico di ieri. Attentissi­mo, si sa. «A tal punto - sorride Michelange­lo Rampulla SULL’EX COMPAGNO - che quando ci vedevamo a cena, lui arrivava solo per un thé perché a casa aveva già mangiato pasta in bianco». «Al ristorante si agitava - dice Nicola Amoruso -: diceva di digerire solo il sugo di sua mamma. Solo pasta in bianco, se gli capitava al sugo diventava matto...».

ORA SCALDATI Nicola Amoruso ricorda anche una staffetta particolar­e («La sera del labbro lo sostituii e feci gol, poi una volta contro il Milan io partii dal 1’, mi infortunai, lui prese il mio posto e segnò»), poi ecco il cambio evitato. «E’ il ‘98, giochiamo a Kiev in Champions dice Rampulla -: Inzaghi fa l’1-0, Rebrov pareggia e a Pippo capitano altre due occasioni che fallisce clamorosam­ente. Lippi si volta e mi dice: “Dì a Zalayeta di scaldarsi”. Marcelo comincia a correre ma Pippo segna il 2-1 e il 3-1 in 8’. Lippi si volta, allarga le braccia: “Vabbé...” fa. La forza di Pippo è sempre stata quella: dare risposte». Stasera è un quizzone.

SI PORTAVA I BISCOTTI A COLAZIONE, NOI GLIELI RUBAVAMO

ANGELO DI LIVIO

QUANDO NEQROUZ A BARI LO PALPÒ SUI GLUTEI DIEDE DI MATTO

MORENO TORRICELLI

LA SUA FORZA È SEMPRE STATA DARE RISPOSTE AL MOMENTO GIUSTO

MICHELANGE­LO RAMPULLA EX COMPAGNO

A CENA ARRIVAVA PER UN THÈ DOPO AVER MANGIATO PASTA IN BIANCO

NICOLA AMORUSO EX ATTACCANTE JUVE

CON LUI A TORINO

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Pippo Inzaghi, 45, prima stagione al Bologna
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