La Gazzetta dello Sport

Allarme Gasp «Non è l’Atalanta dell’anno scorso»

●Il tecnico nerazzurro individua il difetto: «C’è meno solidità, sta a me trovare le soluzioni»

- Francesco Fontana

Ainizio anno tutto il coraggio del Gasp: «Salvezza obiettivo superato». Doveroso ambire a ciò che ultimament­e hai stramerita­to. L’Europa dà tanto, purtroppo sa anche togliere. Lo dice Copenaghen: «Prima ci salviamo, poi vedremo», il monito dei Percassi. E complici i 5 punti in 5 gare di A, anche il tecnico si è dovuto accodare. Almeno per ora. Prima del Milan: «Un danno “sbandierar­e” gli obiettivi». Concetto ribadito alla vigilia del Torino: «Squadra forte, da Europa. Vorrà ripartire dopo il Napoli, ma noi vogliamo vincere. La classifica? Prima ritroviamo gioco e consapevol­ezza, più avanti daremo un’occhiata». Quella che Gasperini, di sicuro, avrà già dato a un calendario che nel breve dirà molto.

CHE TRIS In ordine: Mazzarri, poi Firenze («Ma penso solo al Toro»), il 7 con Giampaolo. Sulla carta, un tris di scontri diretti che muterà le ambizioni delle quattro in questione. Per la Dea, obiettivo scontato: raccoglier­e il massimo per proporsi come protagonis­ta dal prossimo. Sulla carta, un trittico decisament­e più «morbido» con Chievo, Parma e Bologna (l’11 novembre c’è l’Inter). E se le cose dovessero andare come a Bergamo sperano, la chance di ribaltare una stagione partita male a quel punto sarebbe concreta: «Non siamo gli stessi dell’anno scorso - l’onestà del tecnico-. C’è meno solidità e sta a me trovare le soluzioni. Alcune difficoltà, fisiche e tecniche, sono da mettere in conto. Vale per i nuovi, anche per i veterani».

SINGOLI Veterano è sinonimo di «leader», status al quale punta Zapata. Ancora a secco in A, proverà a sbloccarsi contro chi ha punito nel settembre 2017 in maglia Samp. Fu il primo di 11 gol in campionato. Giudicato «certezza» prima di Milano, ieri Gasperini lo ha elogiato: «Ha dato risposte importanti». Più cauto, invece, su Rigoni, anch’egli decisivo: «L’inseriment­o non è concluso». Senza dimenticar­e Pasalic: «Ne abbiamo bisogno», di Ilicic forse anche di più: «È molto indietro». Scherzando, dice di «aspettarlo al top entro Natale». Troppo tempo, lì i turni giocati saranno già 17.

L’OCCHIATA Chissà dove sarà questa Atalanta. Dopo il Genoa (22 dicembre) Gasperini dovrà dare ben più di un’occhiata a quella classifica che adesso ignora, ma che a quel punto avrà detto parecchio sulle favorite per l’Europa. Ora, però, è presto: «Alla sesta non serve aver paura». Anche se la concorrenz­a è spietata. L’uomo di Grugliasco lo sa, lo ripete dall’inizio, e si augura che i passi falsi siano finiti: «Positivo pareggiare alla fine, ma San Siro non è la svolta. La squadra ha sempre risposto». Lo farà anche oggi? Lo dirà la sfida al Toro. La prima di un tris da non fallire. Perché questo Gasp da low profile non vede l’ora di tornare coraggioso e pronunciar­e quella parola che oggi sembra tabù.

I SINGOLI «Zapata ha dato risposte importanti. Rigoni? Inseriment­o da perfeziona­re»

Ilicic lontano dal top, è Pasalic oggi il titolare: «Ne abbiamo bisogno»

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