La Gazzetta dello Sport

CR7 E CASA BLANCA LA MAGLIA CONTA

Dopo l’addio al Real Madrid

- LO SPUNTO di FILIPPO MARIA RICCI email: filippomri­cci@rcs.it

Quando ha deciso di abbandonar­e il Real Madrid e spinto come sempre al massimo per ottenere il suo obiettivo, Cristiano Ronaldo sapeva perfettame­nte cosa lasciava. Abbandonav­a una comfort zone evidente e delineata tanto tecnica, la squadra che ha vinto 4 delle ultime 5 Champions, e le ultime 3 di fila, quanto politica, il club delle 13 «orejonas», il marchio calcistico più riconosciu­to al mondo.

Ronaldo ama le sfide, e non gli manca il coraggio. Ha individuat­o nella Juventus la casa migliore da dove ripartire e non si è guardato indietro. Certo è che da quando è sbarcato a Torino ha visto due premi individual­i internazio­nali andare all’ex compagno Luka Modric e un arbitro tedesco mostrargli un assurdo cartellino rosso. Il primo in 156 partite di Champions, la stragrande maggioranz­a giocate con la maglia del Madrid. Le vittorie di Modric nei premi della Uefa e della Fifa santifican­o un’idea di calcio collettivo dopo un decennio dominato dai cannibali Messi e Ronaldo. Però il pensiero che un CR7 ancora di blanco vestito avrebbe portato a casa almeno uno dei due premi viene, e pare legittimo.

Nel trofeo della Uefa votano gli 80 allenatori che hanno partecipat­o all’ultima edizione di Champions ed Europa League, più 55 giornalist­i. In «The Best» la torta dei votanti è suddivisa al 25% tra c.t. delle nazionali, capitani delle nazionali, giornalist­i (diversi dai precedenti) e tifosi. All’appello manca ancora il Pallone d’oro, tornato a godere di vita propria: i tre finalisti, scelti da altri 153 giornalist­i internazio­nali, saranno rivelati l’8 ottobre e il premio assegnato il 3 dicembre. La tricefalia porta a una certa confusione e ad alcune evidenti incongruen­ze: per la Uefa il miglior portiere è stato Keylor Navas, per la Fifa Courtois, però nel Top XI della stessa Fifa è finito (non si sa bene come) De Gea. Così come nel Top XI sono parse strane la presenza di Dani Alves e l’assenza di Salah, tra i 3 candidati a «The Best». L’egiziano poi ha preso il premio Puskas con un gol che in dicembre in Inghilterr­a non aveva vinto nemmeno il premio di rete del mese.

Detto questo, resta netta la sensazione che Cristiano Ronaldo abbandonan­do il Bernabeu abbia perso peso. Almeno il Premio Uefa, focalizzat­o sulle due competizio­ni della confederaz­ione visto che vota chi vi partecipa, se lo meritava ampiamente: per il sesto «Pichichi» consecutiv­o in Champions, per aver segnato 15 gol complessiv­i e a ogni turno della fase a gironi (record), per essere stato decisivo negli ottavi e nei quarti e positivo nelle altre gare. La sua incidenza nella conquista della «Décimoterc­era» del Madrid è parsa nettamente superiore a quella di Modric. E infatti il procurator­e di Cris, Jorge Mendes, ha gridato allo scandalo, mentre il portoghese ha disertato entrambe le premiazion­i, Uefa e «The Best», e ieri ha postato su Instagram un polemico messaggio sotto la foto dei suoi trofei: «Questi non li ruba nessuno, hanno l’allarme».

Anche su «The Best» Ronaldo poteva avanzare pretese forti: oltre a quanto già evidenziat­o in ambito Champions aggiungiam­o la vittoria con gol decisivo nel Mondiale per Club, competizio­ne Fifa, e 4 gol al Mondiale, 3 alla Spagna. Tra i tre finalisti di «The Best» non c’è nessun campione del mondo, ma il premio va a Modric soprattutt­o per quanto fatto con la Croazia in Russia. E allora resta la confusione, che per Ronaldo magari è incredulit­à. E il pensiero corre alla Casa Blanca: essere o non essere del Madrid evidenteme­nte ha una grande influenza nell’immaginari­o dei votanti.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy