La Gazzetta dello Sport

Verona, è già fuga Matos-Zaccagni e Spezia ribaltato Lassù c’è Grosso

●Per la squadra di Marino il gol di Bidaoui ma poco altro Decisivo l’ingresso di Tupta

- Nicola Binda INVIATO A VERONA

La capolista se ne va. I punti di vantaggio sul secondo posto diventano 2, le vittorie consecutiv­e salgono a 4 e questo è quello che conta per il Verona. Non è stato quello di Crotone ma può puntare su gol nuovi, visto che si sono sbloccati Matos e Zaccagni: il primo, arrivato a gennaio, in campionato non aveva mai timbrato (e per un attaccante non è il massimo), mentre il secondo bomber non è, però due anni fa aveva contribuit­o alla promozione con due centri e adesso ha segnato il terzo in gialloblù. Pesantissi­mo. Perché è servito per piegare uno Spezia non irresistib­ile, che in trasferta si scioglie nella sua timidezza, infilando la terza sconfitta di fila (e sono 6 se si contano le ultime 3 della scorsa stagione).

I MODULI Si fa presto a dire 43-3. Grosso e Marino sono nomi che di solito accompagna­no il sale, ma i piatti che hanno proposto sono stati abbastanza insipidi. L’impianto di gioco del Verona è più votato all’attacco, ma nella testa del tecnico ci sono più interscamb­i sugli esterni per trovare la finalizzaz­ione, e stavolta arrivare al tiro è stato molto complicato. Questo perché il calcio di Marino è figlio di un’ottima organizzaz­ione difensiva, che però quando si tratta di capovolger­e il fronte si perde; il tecnico ha stravolto lo Spezia rispetto all’ultima partita (fuori Galabinov, Ricci, Bartolomei, Augello e Bidaoui) e proponendo un attacco giovanissi­mo (65 anni in tre), che però vedeva i due esterni fare solo i terzini aggiunti, sperando che Okereke facesse salire la squadra.

BLITZ SPEZIA Eppure lo Spezia è andato in vantaggio. Okereke un paio di guizzi li ha proposti, poi è filato via sulla destra e ha messo un rasoterra che Gyasi ha ciccato, ma Bidaoui (subentrato all’infortunat­o Pierini) sul secondo palo no. Una squadra esperta avrebbe portato in vantaggio almeno all’intervallo, invece la fragilità dello Spezia s’è vista qui. Henderson sulla sinistra s’ accentrato e ha calciato un tiro che Manfredini non è riuscito a trattenere, consentend­o a Matos il tap-in vincente. Una mazzata per la squadra di Marino, che nella ripresa ha cercato solo di difendere il pari. Invano.

CONCRETEZZ­A VERONA Non che il Verona nella ripresa abbia fatto un assedio, tutt’altro. Pazzini era al rientro ma non ha inciso, più vivace è stato Tupta dopo il suo ingresso, ma a parte un tiro dalla distanza di Crescenzi non ci sono stati altri impegni per Manfredini. Ci ha pensato Matos a filare sulla destra e mettere in mezzo un rasoterra che Zaccagni, a un metro dalla porta, ha appoggiato in rete, riscaldand­o un Bentegodi avvolto nel primo fresco stagionale. A quel punto, sul 2-1, c’è stata gloria anche per Silvestri, che ha respinto una botta centrale di Mora nell’orgoglioso ma tardivo risveglio dello Spezia. Che però scoprendos­i ha rischiato il 3-1 dopo una bella iniziativa di Tupta. Meritata la vittoria del Verona dunque, che si consola con la classifica.

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IPP La gioia di Mattia Zaccagni, 23 anni, dopo il gol decisivo

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