Andrea e Camilla, Millennials da podio «Senza ossessioni»
● Crono junior, due medaglie dagli azzurri del 2001 Dopo l’argento della Alessio, c’è il bronzo di Piccolo Cassani: «Prima dei risultati l’obiettivo è crescere»
Una medaglia lunedì: Camilla Alessio, argento nella cronometro juniores, a un anno dalla doppietta Pirrone-Vigilia a Bergen, in Norvegia. Una medaglia ieri: Andrea Piccolo, bronzo nella stessa specialità e categoria, 12 mesi dopo l’argento di Antonio Puppio, che a sua volta aveva colmato un vuoto di 15 anni – è sempre di crono jr iridate che si parla – perché il precedente podio era stato merito di Vincenzo Nibali, a Zolder 2002. Camilla e Andrea, primo anno nella categoria. Sì, Innsbruck 2018 parla (anche) azzurro. E dà luce a un sistema Italia che raccoglie frutti non isolati, grazie per la prima volta a ragazze e ragazzi nati nel 2001. ‘Millennials’, sintetizzano in tanti.
RISULTATI Il coordinatore delle Nazionali Davide Cassani è a Torbole, ma dall’Austria gli sono stati recapitati grandi sorrisi. «Un bronzo bellissimo, quello di Piccolo, anche perché quasi inaspettato. Stiamo interagendo bene con le squadre, organizziamo stage mensili e test invernali. Abbiamo chiamato una quarantina di ragazzi, allargando così la base. L’obiettivo, prima dei risultati, è formarli. Farli crescere. E’ una responsabilità che abbiamo e il nostro primo compito è quello di sbagliare il meno possibile». Da tempo le ragazze di Dino Salvoldi dominano il mondo giovanile, ora pure i ragazzi stanno rialzando la testa. «Piccolo, dopo Puppio – commenta il c.t. degli juniores Rino De Candido – significa che non comanda il caso. In collaborazione con il centro studi della Federazione, individuiamo chi ha caratteristiche e attitudini per la crono e durante l’anno forniamo input tecnici e atletici. Certo, ci vorrebbe qualche gara-test in più. Ma è molto positivo l’effetto-emulazione che si crea, i risultati attirano l’interesse e una medaglia mondiale fa venire voglia a tanti di inseguirla». MONDO I giovani italiani fanno tendenza all’estero. Il ligure Samuele Manfredi ieri forse ha pagato gli sforzi di una stagione intensa (32° a 3’46”) ma ha vinto la Gand-Wevelgem, l’oro europeo dell’inseguimento ed è arrivato secondo alla Roubaix. Dal 2019 correrà con il team Continental della francese Fdj, saltando gli Under 23. Edoardo Affini, che a Innsbruck ha sfiorato il podio nella crono Under 23 (quarto), passerà pro’ con la MitcheltonScott di Simon Yates e Trentin. Quanto al bronzo di ieri, Andrea Piccolo, ha già attirato l’interesse della Sunweb, la squadra di Tom Dumoulin: lo testimonia il fatto che ieri pomeriggio,
nella hall dell’albergo azzurro a Bad Haring, stesse parlando proprio con un allenatore della Sunweb che è specializzato nello ‘scouting’ dei talenti.
MODELLO Il modello di Piccolo è proprio Vincenzo Nibali: magari può essere un buon auspicio essere riuscito a ottenere lo stesso risultato dello Squalo nella crono iridata juniores, 16 anni dopo. Questo 17enne di Pontevecchio di Magenta – sono le zone di Andrea Noè — corre per il team LVF di Patrizio Lussana ed è diretto dall’ex pro’ Della Vedova. Studia meccanica all’istituto professionale di Magenta. «Do una mano a mio zio, Enzo Battistella, che ha un negozio di bici a Pontevecchio. Faccio il meccanico, e il fatto che sia mio zio è stato importante perché mi ha dato la possibilità di allenarmi. Scuola, lavoro, allenamenti: l’alternanza ha funzionato, ho cercato di conciliare il tutto al meglio». Domani la prova in linea. «Sono partito forte, ma sapevo che la differenza si sarebbe fatta dopo l’intertempo. Ora Evenepoel ha una marcia in più, ma bisogna vedere che margini si è lasciato per il futuro. La mia stagione è già ottima, con 12 successi. Il più importante? La Tre Giorni Orobica. Anche a scuola me la sono cavata. Per passare dal terzo al quarto anno c’era l’esame da fare. Ho preso novanta».
«BASE PIÙ LARGA MA NON POSSIAMO SBAGLIARE SULLA LORO FORMAZIONE»
DAVIDE CASSANI COORDINATORE NAZIONALI