Pedalate, esami e... pignoni Così nasce l’Italia da battaglia
INNSBRUCK TIROL AUSTRIA ●Prima uscita della Nazionale a Torbole: oggi il «lungo». Test sul monte Velo per Nibali Si parla molto di rapporti: lo Squalo monterà il 36x30, che sviluppa due metri e mezzo
Con il buonumore non si vince un Mondiale, ma è già un importante punto di partenza. E nel ritiro di Torbole, attorno alla nona Nazionale di Davide Cassani, l’aria è serena. «Si sta creando quello che comunemente si chiama “spirito di squadra” – spiega il c.t. -. C’è sintonia tra di noi. Siamo sulla strada giusta. Conosciamo i nostri limiti, ma anche quello che di buono possiamo fare. Sono abbastanza tranquillo». Quello di buono che l’Italia domenica potrà fare a Innsbruck è legato alle intuizioni di Vincenzo Nibali, oppure a scelte tattiche in cui non si potrà sbagliare neppure una virgola. I dati parlano chiaro. A parte lo Squalo, 52 successi tra cui due Lombardia e una Sanremo (per restare alle corse di un giorno), gli altri sette azzurri mettono assieme 43 vittorie: solo 7 arrivano da corse di un giorno, nessuna in grandi classiche. Il top è la recente Agostoni di Gianni Moscon.
LA PROVA Ieri il primo allenamento a ranghi completi è stato di un centinaio di chilometri (qualcosa meno per Brambilla , ancora meno per Moscon) caratterizzato dai test incrementali a cui, agli ordini dell’allenatore Paolo Slongo, si sono sottoposti Nibali, Pellizotti, Pozzovivo, Cataldo e Caruso. Su un tratto in salita del monte Velo a circa l’8%, ogni corridore ha percorso 1.500 metri a potenza crescente. La prima ripetuta a una potenza corrispondente a 4 watt/kg, prelievo del lattato, recupero in discesa e via per un’altra ripetuta con 30 watt in più. Così fino al raggiungimento di 4 millimoli di acido lattico, limite a cui si stabilisce la soglia anaerobica, parametro importantissimo per capire la reale condizione atletica. Per Nibali, il test ha evidenziato che è migliorato rispetto a prima della Vuelta: non poteva che essere così, visto che lo Squalo arrivava alla corsa spagnola dall’infortunio alla schiena e alla conseguente operazione. Però il test ha anche evidenziato che non è nemmeno quello che ha dominato al Lombardia. Per domenica ci si può attendere che Vincenzo sia competitivo, ma non al top. Ieri dopo l’allenamento ha detto: «I ruoli domenica saranno importanti e quello che ha dimostrato di stare meglio in questo periodo è Gianni Moscon. La sua condizione ci lascia molto più tranquilli».
PIGNONI Già da lunedì sera, quando Franco Pellizotti è arrivato in ritiro con sei pacchi pignoni nuovi, uno degli argomenti di grande discussione sono i rapporti da usare domenica: nel finale c’è il Muro con pendenze al 25%. La novità assoluta è che Domenico Pozzovivo quasi certamente correrà con un pacco pignoni mai visto, con l’ingranaggio più grande da 34 denti. «Non mi piace usare la moltiplica da 36, preferisco tenere il 39 – spiega -. Così con il 34 dietro posso mantenere il 39 davanti». Nibali, invece, pare orientato verso il 36x30 (sviluppa 2,538 metri); Moscon 36x32 e Pellizotti 38x32. Cataldo pensa al 39x30 o 39x32. Dubbi però anche sulle moltipliche con possibilità del 38 e del 54. «Non mi preoccupa la tremenda salita finale. Quella sarà terreno per chi punta alla vittoria - spiega Cataldo -. Io devo trovare i rapporti giusti per arrivare bene fino a lì sotto». Tra un rapporto e l’altro, la differenza di sviluppo è di pochi centimetri, persino millimetri. Ma sono quei dettagli che in una gara così dura e complicata possono fare la differenza.
PROGRAMMA Oggi il programma è tosto. Per tutti è previsto il classico «lungo», 5-6 ore d’allenamento con inserite tre salite di 8-10 chilometri: San Valentino, Lumini e panoramica di Malcesine (dove i Bahrain-Merida di Nibali faranno anche due serie di 6 minuti di 40” a tutta e 20” di recupero). Domani partenza per l’Austria. E lì la pressione comincerà a salire.
I pignoni sono i denti della corona posteriore. Lo sviluppo in metri di un rapporto è lo spazio percorso dalla ruota posteriore a ogni pedalata: si calcola dividendo il numero di denti della moltiplica anteriore con quelli del pignone, e il risultato deve poi essere moltiplicato per la circonferenza della ruota. L’esempio per il rapporto (36x30) che monterà Nibali: 36/30= 1,2x2,115 (circonferenza ruota) = 2,538 metri di sviluppo.
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