La Gazzetta dello Sport

Pedalate, esami e... pignoni Così nasce l’Italia da battaglia

INNSBRUCK TIROL AUSTRIA ●Prima uscita della Nazionale a Torbole: oggi il «lungo». Test sul monte Velo per Nibali Si parla molto di rapporti: lo Squalo monterà il 36x30, che sviluppa due metri e mezzo

- Claudio Ghisalbert­i INVIATO A TORBOLE (TRENTO)

Con il buonumore non si vince un Mondiale, ma è già un importante punto di partenza. E nel ritiro di Torbole, attorno alla nona Nazionale di Davide Cassani, l’aria è serena. «Si sta creando quello che comunement­e si chiama “spirito di squadra” – spiega il c.t. -. C’è sintonia tra di noi. Siamo sulla strada giusta. Conosciamo i nostri limiti, ma anche quello che di buono possiamo fare. Sono abbastanza tranquillo». Quello di buono che l’Italia domenica potrà fare a Innsbruck è legato alle intuizioni di Vincenzo Nibali, oppure a scelte tattiche in cui non si potrà sbagliare neppure una virgola. I dati parlano chiaro. A parte lo Squalo, 52 successi tra cui due Lombardia e una Sanremo (per restare alle corse di un giorno), gli altri sette azzurri mettono assieme 43 vittorie: solo 7 arrivano da corse di un giorno, nessuna in grandi classiche. Il top è la recente Agostoni di Gianni Moscon.

LA PROVA Ieri il primo allenament­o a ranghi completi è stato di un centinaio di chilometri (qualcosa meno per Brambilla , ancora meno per Moscon) caratteriz­zato dai test incrementa­li a cui, agli ordini dell’allenatore Paolo Slongo, si sono sottoposti Nibali, Pellizotti, Pozzovivo, Cataldo e Caruso. Su un tratto in salita del monte Velo a circa l’8%, ogni corridore ha percorso 1.500 metri a potenza crescente. La prima ripetuta a una potenza corrispond­ente a 4 watt/kg, prelievo del lattato, recupero in discesa e via per un’altra ripetuta con 30 watt in più. Così fino al raggiungim­ento di 4 millimoli di acido lattico, limite a cui si stabilisce la soglia anaerobica, parametro importanti­ssimo per capire la reale condizione atletica. Per Nibali, il test ha evidenziat­o che è migliorato rispetto a prima della Vuelta: non poteva che essere così, visto che lo Squalo arrivava alla corsa spagnola dall’infortunio alla schiena e alla conseguent­e operazione. Però il test ha anche evidenziat­o che non è nemmeno quello che ha dominato al Lombardia. Per domenica ci si può attendere che Vincenzo sia competitiv­o, ma non al top. Ieri dopo l’allenament­o ha detto: «I ruoli domenica saranno importanti e quello che ha dimostrato di stare meglio in questo periodo è Gianni Moscon. La sua condizione ci lascia molto più tranquilli».

PIGNONI Già da lunedì sera, quando Franco Pellizotti è arrivato in ritiro con sei pacchi pignoni nuovi, uno degli argomenti di grande discussion­e sono i rapporti da usare domenica: nel finale c’è il Muro con pendenze al 25%. La novità assoluta è che Domenico Pozzovivo quasi certamente correrà con un pacco pignoni mai visto, con l’ingranaggi­o più grande da 34 denti. «Non mi piace usare la moltiplica da 36, preferisco tenere il 39 – spiega -. Così con il 34 dietro posso mantenere il 39 davanti». Nibali, invece, pare orientato verso il 36x30 (sviluppa 2,538 metri); Moscon 36x32 e Pellizotti 38x32. Cataldo pensa al 39x30 o 39x32. Dubbi però anche sulle moltiplich­e con possibilit­à del 38 e del 54. «Non mi preoccupa la tremenda salita finale. Quella sarà terreno per chi punta alla vittoria - spiega Cataldo -. Io devo trovare i rapporti giusti per arrivare bene fino a lì sotto». Tra un rapporto e l’altro, la differenza di sviluppo è di pochi centimetri, persino millimetri. Ma sono quei dettagli che in una gara così dura e complicata possono fare la differenza.

PROGRAMMA Oggi il programma è tosto. Per tutti è previsto il classico «lungo», 5-6 ore d’allenament­o con inserite tre salite di 8-10 chilometri: San Valentino, Lumini e panoramica di Malcesine (dove i Bahrain-Merida di Nibali faranno anche due serie di 6 minuti di 40” a tutta e 20” di recupero). Domani partenza per l’Austria. E lì la pressione comincerà a salire.

I pignoni sono i denti della corona posteriore. Lo sviluppo in metri di un rapporto è lo spazio percorso dalla ruota posteriore a ogni pedalata: si calcola dividendo il numero di denti della moltiplica anteriore con quelli del pignone, e il risultato deve poi essere moltiplica­to per la circonfere­nza della ruota. L’esempio per il rapporto (36x30) che monterà Nibali: 36/30= 1,2x2,115 (circonfere­nza ruota) = 2,538 metri di sviluppo.

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Il c.t. Davide Cassani «sorveglia» Caruso, Moscon, Pozzovivo e Nibali in un momento di relax BETTINI

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