Tegola Milan, si ferma il Pipita
Higuain non sarà in campo a Empoli (ore 21): problema muscolare, dentro Borini
Che in questi giorni a Milanello ci fosse di mezzo il lettino, c’erano pochi dubbi: Rino Gattuso, anche se assicura di «non aver studiato per fare lo psicologo», ha dovuto per forza cercare di entrare nelle teste dei suoi giocatori. Ciò che però l’allenatore non aveva messo nel conto, è che di lettino ne occorresse anche un altro: quello dell’infermeria. La pessima notizia riguarda il nome che nessuno nel mondo rossonero avrebbe mai voluto leggere sulla lista degli infortunati. Higuain alza bandiera bianca per un guaio ai flessori ed è un problema che si aggiunge a problema, là davanti, dal momento che Cutrone – reduce dalla distorsione alla caviglia sinistra in Under 21 – ha un solo allenamento completo nelle gambe assieme ai compagni. Questo significa che dal primo minuto molto probabilmente giocherà Borini, in quella che è la terza (e ultima) opzione di Gattuso – il falso nove – in base a come è stata disegnata la rosa.
CAUTELA Dire che non ci voleva è il trionfo della banalità, ma anche della verità. Il Milan deve rinunciare al suo trascinatore – con Gattuso stizzito alla ricerca della «spia» che ha fatto uscire la notizia prima... del dovuto: «Prima o poi lo becco» – proprio nel momento in cui il Pipa stava riuscendo a prendere per mano la squadra e ad affinare l’intesa con i compagni. E’ stato Rino a chiarire nello specifico il guaio: «Un piccolo problema al flessore della gamba, una vecchia cicatrice che dà fastidio». Gonzalo era stato inserito nella lista dei convocati, ma poi è stato depennato perché ovviamente non si può correre alcun rischio. Anzi, il fatto che si tratti di una vecchia cicatrice induce una cautela maggiore e fa supporre che lo stop potrebbe non limitarsi a Empoli. I tifosi comprensibilmente se la stanno prendendo con la cattiva sorte, se è vero che nei due anni in bianconero il Pipa aveva saltato per infortunio solo una partita di campionato.
GRINTA Questa potrebbe allora essere un’occasione buona per capire se il Milan ha personalità e forza di reazione di fronte all’assenza del suo leader. Perché in questi giorni a Milanello si è giocato tutto, o quasi, sull’aspetto mentale. «Quello che manca oggi è la convinzione, ci viene il braccino e subentra una paura pazzesca di portare a casa il risultato – spiega Gattuso –. La cosa fondamentale è cambiare la mentalità quando non abbiamo la palla, perché quando è fra i nostri piedi invece sappiamo molto bene cosa fare. In questo momento siamo capaci di farci del male alla prima occasione. Siamo giovani ma non voglio sentire alibi perché non si può aspettare, non c’è tempo. Oggi non siamo una grande squadra e comunque non è soltanto una questione di grinta: il Gattuso calciatore forse con me oggi farebbe fatica a trovare spazio come caratteristiche». Rino dunque non si schiererebbe, ma ora che siede su una panchina le prospettive sono molto diverse. E infatti a chi se lo attendeva rabbioso con la squadra risponde: «La rabbia bisogna metterla da parte e trovare tranquillità. Gridare e sbattere i pugni sul tavolo non serve, anche perché a questa squadra come impegno non posso rimproverare nulla. Solo, non vorrei che ora ci piacciamo troppo... L’anno scorso certe partite le portavamo a casa. Dobbiamo credere nella nostra forza. Se a Empoli occorre la gara perfetta? Non voglio una partita perfetta ma una vittoria, che ci serve come il pane».