La Gazzetta dello Sport

Salvatore Toro anche da zoppo Il punto è suo

●Il portiere ha blindato il pari su Gomez E aveva rischiato di uscire per infortunio

- Filippo Grimaldi INVIATO A BERGAMO

Il Salvatore del Toro. A 50 secondi dalla fine, prima di un lungo e inutile recupero, quando Sirigu ha messo le sue mani e il petto sulla botta a colpo sicuro del Papu Gomez ha evitato un patatrac che in un gruppo tutt’altro che guarito avrebbe potuto avere conseguenz­e nefaste. E dire che per il numero uno granata non era stata una serata facile. Un inizio soft sul campo, poi quel movimento maldestro con la caviglia sinistra nel tentativo di evitare il calcio d’angolo su un rinvio impreciso di Izzo ha tenuto la panchina granata e Walter Mazzarri con il fiato sospeso sino all’intervallo. Sirigu zoppicante, furioso con il compagno di reparto (povero Izzo, voleva solo sincerarsi sulle sue condizioni) tanto da costringer­e l’arbitro Orsato a fargli ampi gesti di non esagerare. Arrabbiato sì, furioso no. Ichazo è stato messo in preallarme, ma nella ripresa è sbucato di nuovo lui.

CUORE TORO Sirigu incarna alla perfezione lo spirito di questo Torino. Non è cambiato dai tempi del Psg: profession­ista esemplare, di un rigore estremo nella preparazio­ne, è diventato in una sola stagione un modello di virtù calcistica per vecchi e nuovi granata. Un comportame­nto, in campo e fuori, che ne aveva fatto rialzare le quotazioni, e che adesso è ancor più importante per tirare fuori il Toro dalle secche di una classifica non infelice, ma lontana dalle aspettativ­e e dai desideri del popolo granata, e pure dal valore di una rosa rinforzata in estate. Se Nkoulou si è riconferma­to perno centrale della retroguard­ia, Sirigu è diventato il signore di una difesa che ha trovato con Izzo nuovi equilibri a destra e con Moretti (o Djidji, ieri ) altrettant­a stabilità a sinistra, con l’eccezione della sciagurata prova contro il Napoli, domenica scorsa.

CRESCITA Sirigu è un leader silenzioso e mai come in questo momento, in una squadra che pare avere smarrito la via del gol (era dall’ottobre di un anno fa contro la Fiorentina che i granata non terminavan­o una partita di campionato sena tiri nello specchio), il suo carisma sarà importante. Salvatore ama le sfide, e gli piace maledettam­ente vincerle senza fare proclami. Seguitemi, e vedrete. C’è esattament­e bisogno di questo per arrivare laddove la tattica o i sermoncini di Mazzarri non possono arrivare. Si può leggere in due modi la prestazion­e di ieri sera. Consideran­do le premesse, e la giornatacc­ia contro la squadra di Ancelotti da cui veniva il Toro, è stato un punto guadagnato, su cui costruire qualcosa domenica a Verona con il Chievo e ancor più fra otto giorni in casa con il Frosinone. Là dietro, a fare buona guardia, c’è Sirigu. Quando alla fine della stagione scorsa la società granata gli ha proposto il rinnovo, lui ha impiegato poco a dire sì sino al 2022. Sa che al Toro c’è un progetto per tornare a essere grandi. Lui è pronto a fare la sua parte, come ha fatto ieri sera, quando in una partita che pareva avviarsi stancament­e alla fine, con pochi sussulti e zero emozioni, è sbucato fuori lui a negare la gioia di un gol già fatto al Papu. In fondo, è rimasto proprio per questo.

 ??  ?? Salvatore Sirigu, 31 anni ANSA
Salvatore Sirigu, 31 anni ANSA

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy