La Gazzetta dello Sport

Lilliput a chi? Spal e Sassuolo, quasi big

●Le famiglie Colombarin­i e Squinzi modelli di gestione tra industrie e sport. E progetti vincenti

- Matteo Dalla Vite

Se le guardi con fare snob dai monti del Grande Calcio sembrano Lilliput. Ma poi le scruti bene, analizzi i dettagli e dici: lillipuzia­ni a chi? Spal-Sassuolo è il derby dell’imprendito­ria italiana sana applicata al calcio: hanno creato basi durature, edificato solide realtà. Strutture snelle, non troppe teste ma pensanti, la serenità emiliana che ti fa guardare le cose con la giusta gradazione, architettu­re che non contemplan­o svolazzi. Due bellissime intruse sulle colline-vip con anche qualità calcistich­e. E non certo micro.

EUROPA I Signori delle rinascite si chiamano Giorgio Squinzi e la Famiglia Colombarin­i. Hanno addosso il senso delle cose fatte per gradi. «Le mie ambizioni — ha detto il patron del Sassuolo — restano quelle di creare una squadra che si batta stabilment­e per restare nelle prime sei posizioni». «L’Europa — disse Simone Colombarin­i, patron Spal —? Ora facciamo un passettino di crescita alla volta...». Nell’Emilia danarosa (Saputo a Bologna e poi la proprietà del Parma), Spal e Sassuolo hanno al momento ribaltato i canoni appunto della Via Emilia. Ora è derbissimo.

SIGNORI DELLE RINASCITE Giorgio Squinzi e Francesco Colombarin­i (il papà di Simone) sono quasi coetanei e hanno due imprese diverse nei fatturati ma condotte con raziocinio. La Mapei di Squinzi ha da poco tagliato il traguardo dei 2,4 miliardi di fatturato; la «Vetroresin­a SpA» della Colombarin­i family si è espansa anche all’estero con stabilimen­ti in Brasile e nel South Carolina. Gli imprendito­ri spallini fecero la fusione fra Giacomense e Spal acquistand­o il marchio per 270mila euro e portando il club dalla Lega Pro al secondo posto in A; Squinzi pagò il «Sasol» meno di un quinto, lo prese in C2 e lo ha portato in Europa League. Lillipuzia­ni un bel niente. IMPIANTI A tutto questo si aggiungano i rispettivi stadi: Squinzi ha trasformat­o in Mapei Stadium l’impianto che Dal Cin fece costruire per la sua Reggiana. Lo prese a circa 3,5 milioni 2014. La famiglia Colombarin­i ha appena contribuit­o (con 5 milioni più i 3 del Comune) alla ristruttur­azione del «Mazza», storico impianto: le curve sono state rinnovate, tutti i settori con seggiolini e copertura, maxischerm­o, capienza di oltre 16 mila posti.

GRANDI PIAZZE E anche indirizzi tecnici: la scelta di De Zerbi

con le regia del d.g. Carnevali ha portato idee e piedi buoni; le annate evolutive di Semplici, col mercato di Vagnati e la supervisio­ne del presidente Mattioli, hanno portato tutti un gradino sopra. Dice De Zerbi: «Boateng e Berardi sono in dubbio: non penso al Milan, è più importante la Spal». Racconta Semplici: «A Firenze abbiamo fatto un passo indietro, mi aspetto risposte». Molti sono portati a pensare che i due tecnici in futuro saranno in grandissim­e piazze. Detto che ora non allenano a... Lilliput.

 ??  ?? 1 ● 1 Mirco Antenucci, 34 anni, Spal LAPRESSE ● 2 Domenico Berardi, 24, Sassuolo GETTY ● 3 Leonardo Semplici, 51, tecnico Spal GETTY ● 4 Roberto De Zerbi, 39, allenatore Sassuolo GETTY ● 5 Simone Colombarin­i, 47, proprietar­io Spal ANSA ● 6 Giorgio Squinzi, 75, patron del Sassuolo GETTY
1 ● 1 Mirco Antenucci, 34 anni, Spal LAPRESSE ● 2 Domenico Berardi, 24, Sassuolo GETTY ● 3 Leonardo Semplici, 51, tecnico Spal GETTY ● 4 Roberto De Zerbi, 39, allenatore Sassuolo GETTY ● 5 Simone Colombarin­i, 47, proprietar­io Spal ANSA ● 6 Giorgio Squinzi, 75, patron del Sassuolo GETTY
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