Lilliput a chi? Spal e Sassuolo, quasi big
●Le famiglie Colombarini e Squinzi modelli di gestione tra industrie e sport. E progetti vincenti
Se le guardi con fare snob dai monti del Grande Calcio sembrano Lilliput. Ma poi le scruti bene, analizzi i dettagli e dici: lillipuziani a chi? Spal-Sassuolo è il derby dell’imprenditoria italiana sana applicata al calcio: hanno creato basi durature, edificato solide realtà. Strutture snelle, non troppe teste ma pensanti, la serenità emiliana che ti fa guardare le cose con la giusta gradazione, architetture che non contemplano svolazzi. Due bellissime intruse sulle colline-vip con anche qualità calcistiche. E non certo micro.
EUROPA I Signori delle rinascite si chiamano Giorgio Squinzi e la Famiglia Colombarini. Hanno addosso il senso delle cose fatte per gradi. «Le mie ambizioni — ha detto il patron del Sassuolo — restano quelle di creare una squadra che si batta stabilmente per restare nelle prime sei posizioni». «L’Europa — disse Simone Colombarini, patron Spal —? Ora facciamo un passettino di crescita alla volta...». Nell’Emilia danarosa (Saputo a Bologna e poi la proprietà del Parma), Spal e Sassuolo hanno al momento ribaltato i canoni appunto della Via Emilia. Ora è derbissimo.
SIGNORI DELLE RINASCITE Giorgio Squinzi e Francesco Colombarini (il papà di Simone) sono quasi coetanei e hanno due imprese diverse nei fatturati ma condotte con raziocinio. La Mapei di Squinzi ha da poco tagliato il traguardo dei 2,4 miliardi di fatturato; la «Vetroresina SpA» della Colombarini family si è espansa anche all’estero con stabilimenti in Brasile e nel South Carolina. Gli imprenditori spallini fecero la fusione fra Giacomense e Spal acquistando il marchio per 270mila euro e portando il club dalla Lega Pro al secondo posto in A; Squinzi pagò il «Sasol» meno di un quinto, lo prese in C2 e lo ha portato in Europa League. Lillipuziani un bel niente. IMPIANTI A tutto questo si aggiungano i rispettivi stadi: Squinzi ha trasformato in Mapei Stadium l’impianto che Dal Cin fece costruire per la sua Reggiana. Lo prese a circa 3,5 milioni 2014. La famiglia Colombarini ha appena contribuito (con 5 milioni più i 3 del Comune) alla ristrutturazione del «Mazza», storico impianto: le curve sono state rinnovate, tutti i settori con seggiolini e copertura, maxischermo, capienza di oltre 16 mila posti.
GRANDI PIAZZE E anche indirizzi tecnici: la scelta di De Zerbi
con le regia del d.g. Carnevali ha portato idee e piedi buoni; le annate evolutive di Semplici, col mercato di Vagnati e la supervisione del presidente Mattioli, hanno portato tutti un gradino sopra. Dice De Zerbi: «Boateng e Berardi sono in dubbio: non penso al Milan, è più importante la Spal». Racconta Semplici: «A Firenze abbiamo fatto un passo indietro, mi aspetto risposte». Molti sono portati a pensare che i due tecnici in futuro saranno in grandissime piazze. Detto che ora non allenano a... Lilliput.