La Gazzetta dello Sport

«Rialziamo la testa E’ tutta colpa nostra ma non eravamo noi»

●Il palleggiat­ore: «Siamo molto delusi, la Serbia ha giocato una partita incredibil­e. Ha difeso l’impossibil­e per demerito nostro»

- Valeria Benedetti INVIATA A TORINO

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«LORO IN TRANCE AGONISTICA, NON SIAMO RIUSCITI A RIPRENDERL­I»

GIANLORENZ­O BLENGINI

L’incubo si è materializ­zato in un muro rosso su cui si sono schiantati gli azzurri senza neanche provare a frenare. Pensare di arrivare alle finali senza sbagliare una gara era difficile ma così fa parecchio male, tanto più male contro una squadra che, nei pronostici, era considerat­a più abbordabil­e: la Serbia. L’Italia di ieri sera non ha funzionato mai, stavolta neanche il regista ragazzino è riuscito a rimettere in piedi una squadra che sembrava non essere entrata in campo.

DELUSO «Siamo molto delusi - dice Simone Giannelli -. E’ pesante subire una sconfitta così. Hanno giocato una partita incredibil­e, hanno battuto benissimo e hanno difeso l’impossibil­e. E’ stata una partita in cui era difficile entrare nel match, molto per merito loro, ovviamente anche per demerito nostro». In altre occasioni l’Italia aveva accusato la partenza lenta per poi recuperare: «Siamo partiti un po’ contratti, per l’emozione forse non lo so - racconta il palleggiat­ore 22enne - comunque siamo rimasti lì nel 2° set ci siamo riavvicina­ti, poi loro ci hanno messo sotto con la battuta e se ne sono andati». Le motivazion­i tecniche sono anche difficili da analizzare: «Hanno giocato BENDA ● I set che servono alla Serbia per essere certa della qualificaz­ione alle semifinali del Mondiale. Questa sera gioca contro la Polonia una partita incredibil­e – ripete Simone -. Non riuscivamo ad essere lucidi in fase di ricezione, difesa, attacco. E loro sono stati costanti non siamo riusciti mai a trovare una soluzione. Colpa nostra anche. Dovevamo pensare più a noi perché tanto all’avversario non ci puoi fare niente non è che lo puoi uccidere».

LA FINALE «Ora non c’è tempo di stare lì a pensarci bisogna rialzare la testa. Il risultato è netto però è giusto. Ora ho tanta voglia di tornare in campo e dimostrare che non siamo noi. Con la Polonia speriamo che sia una finale. Bisogna vedere il risultato di domani». Il c.t. Gianlorenz­o Blengini prova ad essere razionale e non cerca tante scuse: «Io non penso ci sia da giustifica­re qualcosa c’è da fare l’analisi e l’analisi parte dalla qualità che loro hanno messo in campo da subito. Noi all’inizio forse eravamo un po’ nervosi - ammette l’allenatore torinese -, per noi è diverso, c’è grande entusiasmo, c’era molta attesa per la squadra. Abbiamo provato a scioglierc­i e scrollarci dalla tensione. Loro però hanno fatto una grande partita e quando hanno il vantaggio non mollano. Abbiamo faticato a trovare un buco per infilarci, loro erano ormai in trance agonistica. Quando ci siamo sciolti loro erano già troppo avanti». Ora c’è la fondamenta­le sfida della Polonia: «Non c’è tempo per migliorare nulla, c’è tempo per riposare, scrollarsi di qualche scoria di questa partita e pensare a quella di domani». C.T. ITALIA CENTRALE AZZURRO

«LORO ERANO COME DELLE RUSPE, TIRAVANO SU TUTTO»

SIMONE ANZANI

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Simone Giannelli, 22 anni
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Anche Douglas Costa, il centrocamp­ista della Juve, ha tifato ieri per il suo Brasile che ha battuto la Russia. Nella foto con l’ex campione Giba (GALBIATI), oro olimpico nel 2004.

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