Gran Piemonte, la corsa dei re
Giovedì 11 ottobre tra bici e cultura. Da Racconigi a Stupinigi toccando cinque residenze storiche dei Savoia
Non perdete tempo, e unitevi a noi. Il 102° Gran Piemonte by Namedsport, la classica autunnale di Rcs Sport/Gazzetta, è un libro di storia aperto al mondo. Un’idea vincente, perché non c’è uno sport che valorizzi il territorio più del ciclismo. Giovedì 11 ottobre, da Racconigi a Stupinigi, 191 km: la corsa è come il Grand Tour che aveva trasformato l’Italia nella destinazione per eccellenza della letteratura di viaggio tra Settecento e Ottocento. Si toccano cinque residenze storiche di casa Savoia. Racconigi, culla della dinastia sabauda; Agliè e l’imponente Castello da 300 stanze; Venaria Reale, la Reggia dei Savoia, base per le battute di caccia, da dove partì il Giro d’Italia 2011 per i 150 anni dell’Unità; Rivoli, con il Castello del 1559, da perdere il fiato; infine l’arrivo a Stupinigi, palazzina di caccia raffinatissima. Nelle sue stanze visse Paolina Bonaparte, moglie di Napoleone.
CULLA Racconigi è stata casa Savoia nel vero senso della parola. Castello medievale, poi ampliato da Carlo Alberto, qui cresciuto con i precettori; lo spettacolare giardino alla francese. Qui si sposò Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia. Qui nacque nel 1904 Umberto II, il re di Maggio, ultimo sovrano italiano. Qui arrivò nel 1909 l’ultimo zar di Russia, Nicola II: oltre diecimila militari a proteggerlo, l’ultima visita in Europa prima dello sfacelo sotto i colpi della guerra. C’è una meravigliosa copertina della Domenica del Corriere a ricordarlo. Tutto questo si vedeva ieri dal salone d’onore del comune di Racconigi, dove il sindaco Valerio Oderda ha accolto Mauro Vegni, direttore ciclismo di Rcs Sport, e Giovanni Maria Ferraris, assessore regionale allo sport: i due protagonisti del rilancio di una classica (il Giro del Piemonte) nata nel 1906, tra il Lombardia (1905) e la Sanremo (1907), tre anni prima del
Giro d’Italia.
OMAGGIO «Questa terra ha fatto la storia d’Italia — spiega l’assessore regionale Ferraris — e il Gran Piemonte, corsa storica, è il modo migliore per valorizzarla. Non siamo qui per caso. In questi anni, il ciclismo è stato determinante per far parlare i territori con la storia che queste terre hanno prodotto. Il Piemonte sportivo si è rilanciato attraverso le due ruote, e ci siamo riusciti perché abbiamo fatto squadra con gli enti locali. Questa squadra è vincente». «Il Piemonte ha avuto un ruolo chiave negli eventi di Rcs Sport — aggiunge Mauro Vegni —. Penso alle tappe del Giro 2016 di Nibali, Agnello, Sant’Anna di Vinadio e Torino, a quelle di quest’anno con il Colle delle Finestre di Froome, al rilancio del Gran Piemonte, alla Settimana Tricolore con tutte le categorie, anche giovanili e paralimpiche. Raccontare il territorio significa parlare di storia, cultura, architettura. Come è questo Gran Piemonte, nato da un’idea con l’assessore Ferraris: un format nuovo, che vedranno 172 Paesi nel mondo».
ESPERIENZA Un cammino iniziato nel 2014, quando Ferraris, appena nominato assessore regionale allo sport, inizia ad ascoltare i territori: «E osservare, capire le loro richieste. Ho chiesto a Vegni di seguire dall’interno le corse: non tagli di nastri o inaugurazioni, ma eventi direttamente dalla carovana. E con Vegni ci siamo subito trovati in sintonia, lui ha raccolto questa mia voglia di innovare, di osare: la storia dello sport a servizio dei territori. Così di anno in anno siamo cresciuti. Da lui ho imparato molto».
Rcs Sport e Federciclismo sono stati i partner della Regione, con la formazione in Piemonte di mille addetti Asa (uomini fondamentali per la segnalazione in corsa), oppure la ristrutturazione del velodromo Francone a San Francesco al Campo, o le tante società giovanili e scuole di ciclismo che sono sorte sul territorio. «Abbiamo dato ottimismo alla regione — conclude Ferraris —. Gli eventi di ciclismo sono diventati volano economico, abbiamo trovato nuovi sponsor privati, gli alberghi hanno iniziato a scoprire il turismo in bici». Il ciclismo non tradisce mai.
LA CHIAVE Sintonia vincente tra l’assessore regionale Ferraris e il direttore Vegni
«Il ciclismo è stato decisivo in Piemonte per valorizzare i nostri territori»