La Gazzetta dello Sport

Dennis stronca Dumoulin e porta a Nibali la maglia iridata

●Crono: nel 2019 l’australian­o con lo Squalo. «Rivoglio il record dell’Ora» L’olandese a 1’21” è ancora 2°, come a Giro e Tour

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A INNSBRUCK (AUSTRIA) twitter@cirogazzet­ta

Ecosì, in attesa di domenica, Vincenzo Nibali si ritrova una maglia iridata in «casa», nel senso di squadra. Sì, perché dal 2019 Rohan Dennis, in uscita dalla Bmc, sarà compagno dello Squalo alla Bahrain-Merida e ieri il 28enne australian­o si è laureato campione del mondo della cronometro. Alla vigilia si diceva: o lui o Dumoulin. Ma un vero duello con l’olandese della Sunweb – erano stati compagni alla Rabobank Continenta­l nel 2011 – non c’è stato: Dennis ha dominato. Sui 52,1 km del percorso (con una salita di 5) ha rifilato 1’21” a Dumoulin, che ha salvato l’argento per 53/100 sul belga Campenaert­s.

CRAMPI Dennis è andato a riprendere anche Kiryienka, iridato di specialità appena tre anni fa, partito 3’ prima. «Non mi aspettavo di vincere con tanto margine – ha ammesso Dennis –. Non so se è stata la mia migliore crono, i dati di potenza erano gli stessi di 3 anni fa quando feci il record dell’Ora (52,491, ndr). Adesso è di Wiggins (54,526, ndr) ma dopo i 30 anni lo attaccherò. Un grande obiettivo è l’oro olimpico di Tokyo 2020 nella crono». Dumoulin per la sconfitta non ha voluto accampare la scusa di una stagione intensa (2° sia al Giro sia al Tour). «Al chilometro zero pensavo di riconferma­rmi campione, al chilometro uno avevo capito che non ce l’avrei fatta. Ho finito con i crampi, perché ho cercato di consumare ogni energia. Ora penso alla prova in linea di domenica».

ITALIA Rohan Dennis è stato premiato da Renato Di Rocco, numero uno della Federciclo e vicepresid­ente Uci: l’Italia non aveva grosse ambizioni (il migliore, Moscon, è stato volutament­e tenuto a riposo in vista di domenica) ma è rimasta davvero lontanissi­ma dalle migliori posizioni con Alessandro De Marchi 28° a 5’05” e Fabio Felline (caduto) 30° a 5’25”. «Era un punto di partenza. Da qui in avanti vorrei investire un po’ di energie in questa specialità», ha spiegato De Marchi, uno degli uomini chiave per domenica. Mentre Felline si è rammaricat­o per la caduta: «Ho commesso un errore in curva, non ci voleva». Almeno i problemi fisici sono alle spalle. E la TrekSegafr­edo gli ha rinnovato la fiducia per il 2019.

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BETTINI Renato Di Rocco, vicepresid­ente Uci, premia Dennis, 28

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