La Gazzetta dello Sport

Lui e Spalletti tra insulti, minacce e una rissa sfiorata

●Verona, Palermo, Atalanta: vigilie di fuoco Il tecnico: «Te ne devi andare, non vali più» La replica: «Vigliacco, hai una missione»

- Andrea Pugliese ROMA

Neanche il tempo di tornare, che la scintilla era già stata innescata. RomaVerona, prima gara dello Spalletti bis, con il tecnico che parla al gruppo: «Ho saputo che l’ultima vigilia, con il Milan, alcuni di voi hanno fatto tardi giocando a carte, cosa vietata dal vostro regolament­o interno». La replica è di Totti, noto «cartaro»: «Quel regolament­o non è stato firmato da tutti». E Spalletti: «Non mi rompere il cazzo, Checco». Buongiorno, è l’inizio del nuovo rapporto tra Totti e Spalletti, raccontato nella biografia e che ha subito un’appendice prima di Juventus-Roma: Totti sbaglia qualche passaggio in allenament­o, Spalletti lo riprende e lui lo manda a quel paese. «L’altra volta ti ho permesso tutto Francesco, ora non più. Devi correre come gli altri, anche se ti chiami Totti». LE FIAMME Insomma, le premesse per riprendere un rapporto erano labili fin dal via, come testimonia­no anche i passaggi dei dialoghi di Totti con Baldini (che cita proprio Spalletti a dar manforte alla sua tesi volta a «liberarsi» di Totti). Così il rapporto deflagra subito dopo la famosa intervista alla Rai, in cui l’ex numero dieci chiede «più rispetto». Nella sua biografia, Totti racconta l’episodio successivo, quello in cui Spalletti lo convoca, con la rassegna stampa in mano: «Ora cosa devo fare io?». «Mister, ma ha sentito l’intervista? Io di lei ho parlato solo bene, è alla società che ho chiesto più rispetto». E Spalletti: «Non me ne frega niente dell’intervista, ma di quello che c’è scritto qui (sui giornali, ndr). Basta, tanto non capisci. Hai sbagliato e vai a casa». Totti racconta di essersi sentito umiliato, cacciato da Trigoria, da casa sua. Trema dalla rabbia, ma replica: «Bene, accetto la punizione, vedremo se sarò io o lei a pagarne le conseguenz­e. La gente è dalla mia parte. Io ho parlato bene di lei e mi sta cacciando via, si assuma le sue responsabi­lità». E il tecnico: «Mi stai minacciand­o? Tu ormai sei come gli altri, dimenticat­i di quando eri insostitui­bile». Chiusura di Totti: «Vigliacco, ora che non ti servo più mi rompi il cazzo. Sei tornato con una missione, portarla a termine». A BERGAMO Infine Bergamo. Alla vigilia Spalletti si piazza fuori dalla stanza di Totti, dove l’ex capitano sta giocando a carte con Pjanic e Nainggolan. Avvertiti da De Rossi, i due provano a scappare dal balcone, ma è pericoloso. E allora prima ridono da matti, poi escono dalla porta della stanza. Il giorno dopo Totti è in panchina, entra e salva la Roma dal k.o. A fine gara Spalletti gli fa: «Basta, hai rotto le palle, pretendi di comandare e invece te ne dovresti andare. Giochi a carte malgrado i miei divieti, hai chiuso». I due arrivarono quasi alle mani, per evitare il contatto si misero in mezzo in quattro...

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ANSA Francesco Totti e Luciano Spalletti in una fase di gioco

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