Storia di un idillio a Madrid Carlo-Cris divisi solo da Perez
Qualcosa in più della semplice stima professionale. Affetto vero, un legame forte e sincero. Questo hanno creato i due anni di convivenza madrilena tra Ronaldo e Ancelotti. Cris e Carlo si sono trovati a Valdebebas e si sono subito presi: «Me lo aspettavo più arrogante, e invece è stata una magnifica sorpresa», ha detto il primo del secondo. «Il miglior giocatore che ho allenato», la replica del Mister, totalmente conquistato dal professionismo, dal perfezionismo, dalla ferrea volontà di essere sempre il numero uno del giocatore. «Tornavamo dalle trasferte alle 3 di notte e andava a farsi la crioterapia a Valdebebas anche se a casa lo aspettava Irina Shayk. Mai visto uno così».
BOTTA E RISPOSTA Quella tra Ronaldo e Ancelotti è stata una relazione splendida che Florentino Perez ha troncato in maniera brusca, cosa che non è piaciuta per niente al portoghese. Grave frizione in 9 anni di turbolenta relazione. Il 23 maggio del 2015 cala il sipario sulla seconda Liga di Ancelotti: il Madrid batte 7-3 il Getafe ma resta a -2 dal Barcellona. La Champions e la Copa del Rey erano già andate. Ronaldo segna 3 gol vincendo il Pichichi con la bellezza di 48 gol e posta questo messaggio, allegato a una foto con il tecnico emiliano: «Grande allenatore e fantastica persona. Spero che lavoreremo ancora insieme la prossima stagio- ne». Due giorni dopo Ancelotti viene licenziato. Ronaldo, e Sergio Ramos, e tutti gli altri, ci restano malissimo. E le cose peggiorano quando arriva Rafa Benitez, al quale Perez chiede mano dura per controbattere la «mano blanda» dell’italiano.
LA STORIA RIPETUTA Florentino accusava Carlo di essere troppo vicino ai giocatori, su tutti Ronaldo e Ramos. Le stesse accuse che muoverà poi a Zidane, nonostante le 3 Champions di fila. Zizou era stato il vice di Ancelotti nel primo anno madrileno di Carlo e aveva apprezzato il suo approccio coi giocatori: «Zidane mi ricorda Ancelotti» avrebbe detto Ronaldo più avanti. E ancora su Carlo: «È una gran persona, auguro a ogni giocatore di poter lavorare con lui. Mi manca un sacco e spero un giorno di poter lavorare di nuovo con lui». Ronaldo raccontava che Ancelotti lo chiamava «Bomber» e che gli ricordava un grande orso di peluche, tenero e affettuoso. Carlo diceva che con Ronaldo si partiva sempre dall’1-0, ed effettivamente con lui il portoghese nei 2 anni madrileni ha fatto 112 gol in 101 partite. La simbiosi tra i due era tale che un giorno a Eibar Carlo dopo un gol di Cris replicò la sua esultanza, con il salto e la ricaduta a gambe larghe e il movimento delle braccia. Nel febbraio 2016 si ritrovarono a Madrid per i premi di Marca, e l’abbraccio fu lungo e forte. Oggi sarà lo stesso. Perché il loro è un rapporto che schiaccia la rivalità.