La Gazzetta dello Sport

Storia di un idillio a Madrid Carlo-Cris divisi solo da Perez

- CORRISPOND­ENTE DA MADRID @filippomri­cci Filippo Maria Ricci

Qualcosa in più della semplice stima profession­ale. Affetto vero, un legame forte e sincero. Questo hanno creato i due anni di convivenza madrilena tra Ronaldo e Ancelotti. Cris e Carlo si sono trovati a Valdebebas e si sono subito presi: «Me lo aspettavo più arrogante, e invece è stata una magnifica sorpresa», ha detto il primo del secondo. «Il miglior giocatore che ho allenato», la replica del Mister, totalmente conquistat­o dal profession­ismo, dal perfezioni­smo, dalla ferrea volontà di essere sempre il numero uno del giocatore. «Tornavamo dalle trasferte alle 3 di notte e andava a farsi la crioterapi­a a Valdebebas anche se a casa lo aspettava Irina Shayk. Mai visto uno così».

BOTTA E RISPOSTA Quella tra Ronaldo e Ancelotti è stata una relazione splendida che Florentino Perez ha troncato in maniera brusca, cosa che non è piaciuta per niente al portoghese. Grave frizione in 9 anni di turbolenta relazione. Il 23 maggio del 2015 cala il sipario sulla seconda Liga di Ancelotti: il Madrid batte 7-3 il Getafe ma resta a -2 dal Barcellona. La Champions e la Copa del Rey erano già andate. Ronaldo segna 3 gol vincendo il Pichichi con la bellezza di 48 gol e posta questo messaggio, allegato a una foto con il tecnico emiliano: «Grande allenatore e fantastica persona. Spero che lavoreremo ancora insieme la prossima stagio- ne». Due giorni dopo Ancelotti viene licenziato. Ronaldo, e Sergio Ramos, e tutti gli altri, ci restano malissimo. E le cose peggiorano quando arriva Rafa Benitez, al quale Perez chiede mano dura per controbatt­ere la «mano blanda» dell’italiano.

LA STORIA RIPETUTA Florentino accusava Carlo di essere troppo vicino ai giocatori, su tutti Ronaldo e Ramos. Le stesse accuse che muoverà poi a Zidane, nonostante le 3 Champions di fila. Zizou era stato il vice di Ancelotti nel primo anno madrileno di Carlo e aveva apprezzato il suo approccio coi giocatori: «Zidane mi ricorda Ancelotti» avrebbe detto Ronaldo più avanti. E ancora su Carlo: «È una gran persona, auguro a ogni giocatore di poter lavorare con lui. Mi manca un sacco e spero un giorno di poter lavorare di nuovo con lui». Ronaldo raccontava che Ancelotti lo chiamava «Bomber» e che gli ricordava un grande orso di peluche, tenero e affettuoso. Carlo diceva che con Ronaldo si partiva sempre dall’1-0, ed effettivam­ente con lui il portoghese nei 2 anni madrileni ha fatto 112 gol in 101 partite. La simbiosi tra i due era tale che un giorno a Eibar Carlo dopo un gol di Cris replicò la sua esultanza, con il salto e la ricaduta a gambe larghe e il movimento delle braccia. Nel febbraio 2016 si ritrovaron­o a Madrid per i premi di Marca, e l’abbraccio fu lungo e forte. Oggi sarà lo stesso. Perché il loro è un rapporto che schiaccia la rivalità.

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CR7 e Ancelotti nel 2014 AFP

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