La Gazzetta dello Sport

Galliani: «Ultimo tango a Monza Derby con il Milan fra due anni»

●«Questa squadra è la mia vita, non tradisco nessuno. Rieccomi qui dopo 31 anni grazie a Berlusconi. A lui sta tornando l’entusiasmo». Domani sarà subito in tribuna a Ravenna

- Alessandra Bocci INVIATA A MONZA

QUESTA NON È UN’OPERAZIONE POLITICA, MA ROMANTICA L’A.D. SUL CAOS NELLE SERIE MINORI

Il primo lapsus freudiano arriva al 35’ di una conferenza stampa fluviale, quando si apre una crepa nella concentraz­ione di Adriano Galliani. «Se sarà un Milan... scusate, un lapsus dopo 31 anni di amore me lo dovete concedere, se sarà un Monza simpatico il pubblico ci seguirà, ma i risultati sportivi sono la cosa più importante per far breccia». E lo sa bene il nuovo a.d. del Monza, prestato al Milan per 31 anni, dice. «Non tradisco, Milan e Monza sono i miei amori e questa è un’operazione romantica, non solo per me, ma anche per Berlusconi. Tutto torna. Io sono sempre stato fissato col Monza. La prima volta che io e Berlusconi ci siamo incontrati per parlare delle reti tv da costruire ho detto che lo avrei fatto, a una unica condizione: essere libero di seguire ogni domenica il Monza, in casa e in trasferta, ovunque fossi il giorno prima. Mi guardò come fossi pazzo, ma accettò».

I SOGNI SON DESIDERI La Fininvest chiude l’accordo per l’acquisto del Monza la mattina e all’ora di pranzo Galliani è già davanti ai giornalist­i a ripassare la sua vita di calcio con Silvio. «Non l’ho affatto stressato, l’idea di prendere il Monza è stata sua, di sua figlia, della Fininvest. Io appena ho capito che c’era uno spiraglio mi sono precipitat­o a telefonare a Nicola Colombo. Se mi avessero chiesto di comprare un’altra squadra lombarda avrei spento il telefonino». Invece il telefono è stato subito usato per prendere contatti con il proprietar­io, ormai ex. «Era il 31 agosto, non abbiamo mai scritto una riga fino alla firma del contratto. C’era la parola data». A presentare il nuovo corso (senza parlare di progetti, a quello penserà Berlusconi, probabilme­nte venerdì) ci sono oltre a Galliani Nicola Colombo che resta presidente («Il Monza va in mano alle persone migliori») e il sindaco Dario Allevi. C’è il cameo di Daniele Massaro, acquisto del primo Monza di Galliani, che arriva con la vecchia maglia. Tutti sognano la A mai vista. Sogna Galliani. «Il derby col Milan fra due anni. Tecnicamen­te potremmo essere in A nel luglio 2020. Uno magari immagina la Bardot da giovane, poi si accontenta, ma nei sogni non ci si limita».

NESSUN LEGAME, IL MONZA NON SARÀ LA SQUADRA B DEL MILAN GALLIANI SUI TIMORI DEI MONZESI

ALTA FEDELTA’ Non ci sarà un inizio kolossal come il volo degli elicotteri sull’Arena nel 1986. «Con la cavalcata delle Valchirie, fu una mia idea pensando a Apocalypse Now, ho i miei problemi psichiatri­ci», scherza Galliani, che domani sarà in tribuna a Ravenna. Magari non ci saranno cravatte gialle portafortu­na («vedremo», dice, anche se da quando è senatore usa colori classici) e acquisti stratosfer­ici, ma è difficile immaginars­i che Berlusconi torni in campo per vivacchiar­e. «Faccio quello che dice, sono indissolub­ilmente legato a Berlusconi dal 1979. Ho detto no a squadre importanti, non esco dal perimetro Fininvest. Questo è il mio ultimo tango a Parigi. I progetti ve li svelerà lui, ma faccio presente che a Berlusconi hanno dato del matto quando ha detto che avrebbe costruito la squadra più forte del mondo, e con il Milan lo ha fatto. Così come insieme abbiamo creato le reti che gli servivano per lanciare la tv commercial­e». Ed ecco il terzo atto. «L’acquisto del Monza per Berlusconi è un atto d’amore verso la città. Sul mio non si discute, ho cominciato a seguire il Monza a cinque anni e preso un sacco di botte dai tifosi avversari, ma le ho anche date». Pure agli arbitri. «Agnolin contro il Como ci fischiò un rigore indecente. Lo assalii, Massaro tentò di calmarmi e squalifica­rono pure lui». E giù altri aneddoti, dall’ingaggio di Braida al legame con Felice Colombo, padre di Nicola, presidente del Milan della stella e vicepresid­ente del Monza ai tempi del Galliani giovane. «Sono entrato nel club nel 1975. Il Monza è nella mia vita». E ora in quella di Berlusconi che si è guardato il derby col Renate. «Con tutto il rispetto, era abituato ad altri derby, ma il Monza gli sta facendo tornare l’entusiasmo. E se gli facciamo tornare l’entusiasmo possiamo fare grandi cose». I piani, non svelati, sono chiari.

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LAPRESSE L’a.d. Adriano Galliani con Dario Allevi, sindaco di Monza, e il presidente del club, ex proprietar­io, Nicola Colombo

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