ADESSO LE DUE SQUADRE SI EQUIVALGONO: DERBY IN BILICO
DIRIGENTE SETT. GIOVANILE A sinistra Javier Pastore, 29 anni, fantasista argentino della Roma, arrivato la scorsa estate dal Psg. A destra Sergej Milinkovic-Savic, 23 anni, centrocampista serbo della Lazio, dove è arrivato nel 2015 GETTY
«L’argentino ha tantissima classe, la sua qualità non si discute. Ma in Italia si gioca più veloce che in Francia, deve ritrovare ritmo e aggiungere quantità. Se crescerà anche come temperamento può essere decisivo. Anche se secondo me la Roma paga le tre cessioni».
Si riferisce ad Alisson, Nainggolan e Strootman?
«Esatto, quei tre lì spostavano tantissimo, sono dei campioni. Al loro posto sono arrivati ottimi giocatori, ma che devono ancora inserirsi e che non valgono chi c’era prima. Ma non è una critica a Monchi, chiaramente il d.s. deve capire il mercato italiano. Lasciamolo lavorare senza criticarlo troppo».
La Lazio invece Milinkovic alla fine l’ha tenuto...
«E ha fatto bene, vedrete che partirà la prossima estate, con l’offerta giusta. Il serbo è stato un grande colpo di Tare, vale già adesso un top club».
Con Luis Alberto e Immobile è lui l’anima biancoceleste.
«Sono d’accordo in parte, nel senso che la Lazio mi sembra più squadra, più collettivo. La Roma invece ha maggiori individualità per risolvere la partita. Di Francesco comunque è uno dei migliori allenatori dell’ultima generazione, è sbagliato prendersela con lui. Il suo è un calcio propositivo, coinvolgente. Anche se oggi peserà molto la condizione fisica delle due squadre».
Chi la deciderà allora tra Dzeko e Immobile?
«Difficile dirlo, anche se di solito i derby li decidono altri giocatori, non i bomber. Ma saranno sicuramente protagonisti tutti e due. Anche per il titolo finale di capocannoniere».
Con chi se lo contenderanno?
«Ma i nomi sono sempre gli stessi, quelli che si sanno: loro due più Ronaldo, Icardi e Higuain. Attenzione però a Piatek, secondo me può dar fastidio a tutti fino alla fine».
Che campionato è stato finora?
«La Juve è sempre dominante, ma Ancelotti è stato bravo a ridisegnare il Napoli, con Insigne più punta e il recupero di Milik. I partenopei sono gli unici che possono contrastare la Juve. L’Inter va a fiammate e la Roma, ripeto, paga le cessioni. Le prime quattro saranno queste, poi Milan e Lazio. Le sorprese? Mi piace la Fiorentina, ma non mi aspettavo questi passi falsi dell’Atalanta».
L’ANALISI Alisson, Nainggolan e Strootman sono tre campioni, ma è Roma da Champions
Inzaghi ha iniziato meglio, può dare fastidio fino in fondo alle grandi d’Italia