La Gazzetta dello Sport

Progetti sui giovani e movimento più unito Per arrivare a Tokyo è necessario un ricambio

- G.l.p.

INVIATO A TORINO

L’Italia volta pagina. L’Olimpiade di Tokyo è molto più vicina di quanto sembri. E garantire la presenza dell’Italia maschile, dopo gli ultimi risultati non è scontato. La Federazion­e si è mossa per tempo e ha richiesto un torneo di qualificaz­ione in casa sia per le donne, che per gli uomini. Visti i buoni uffici con la federazion­e mondiale e le garanzie organizzat­ive è possibile che il presidente Cattaneo riesca a ottenerli. Ma questa è una parte del problema. Poi c’è quello del ricambio: eccezione Giannelli, in prima squadra non entrano giovani da anni. Il progetto Club Italia maschile, confinato in A-2 da questioni politiche con la Lega, non produce talenti di primo livello. Quando escono dalle Nazionali giovanili non giocano. E tra una panchina e un’esperienza non qualifican­te i talenti azzurri si perdono.

OSMANY Adesso il ricambio s’impone. Juantorena ha già detto che sarà il suo capolinea azzurro, è tornato per i Mondiali, non è credibile che lo si recuperi per Tokyo. Un cambio è necessario. Spostare Zaytsev (riportarlo schiacciat­ore)? Altre Nazionali lo fanno, in Italia è una questione di Stato. Difficile. E poi con una Nazionale non più di primo pelo si deve trovare qualcuno che possa entrare in gruppo. Non è facile, ma meno difficile di quello che si pensi: quanti sono i tesserati della Serbia? 10.000 in totale? Le Università americane sfornano tutti gli anni talenti nuovi e non hanno un “campionato” come lo intendiamo noi. Quello che manca all’Italia (forse) sono le idee. Si può copiare, perché l’Italia ha molto altro. Cosa lascia il Mondiale? I 3.5 milioni di spettatori davanti a Rai 2, con share di oltre il 16%. Oltre 100mila spettatori hanno seguito l’Italia da Roma a Torino nei palasport, gli incassi di un Mondiale che dovrebbe finire in attivo. Sponsor importanti che ci credono e cosa più preziosa sono appassiona­ti/ tifosi. Un pubblico sano, trasversal­e, solare. Personaggi che piacciono anche fuori al mondo del volley. Ora la federazion­e farà le sue valutazion­i: è possibile che Blengini continui nel suo mandato. Ma per il futuro sarà necessario prendere decisioni coraggiose sui giovani che negli ultimi anni la Fipav ha rimandato. Il volley non può più permetters­i beghe di cortile, il salto di qualità che cerca lo può fare solo se lavora unita.

●La Federazion­e ha già chiesto un torneo di qualificaz­ione olimpica, si va verso la conferma di Blengini

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LAPRESSE Gianlorenz­o Blengini, 46 anni, è c.t. azzurro dal 2015

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