Real teso, Atletico contestato A Madrid chi perde è già perduto
●Lopetegui si lamenta: «Qui si è sempre in ballo, ogni partita è un esame». Simeone ha fatto solo 5 punti su 12 e i tifosi rumoreggiano...
Un mese e mezzo dopo, tante cose sono cambiate. A Ferragosto a Tallinn, in Estonia, Julen Lopetegui debuttava sulla panchina del Madrid disputando la Supercoppa Europea all’Atletico. Perse 4-2 ai supplementari, prima finale europea lasciata per strada dal Madrid dal
2000.
LA MACCHIA
Nubi nere scacciate dal Bernabeu con 5 vittorie e un pari tra Liga e Champions (il dominio sulla Roma). Benzema ritrovato, Bale leader, Asensio ispirato, Isco in palla, Cristiano chi? L’assenza del cannibale sembrava esser stata digerita al meglio con un banchetto di collettività per cancellare la stella solitaria. Il Madrid che gioca di più a calcio, elogi a Lopetegui che replica il modello vincente di futbol ed efficacia già sperimentato in nazionale. Mercoledì sera il 3-0 subito a Siviglia ha dato una bella sporcata a questo idilliaco quadretto. Isco si è operato di appendicite e la partita la guarda in tv, Marcelo ha un problema muscolare e la cosa toglie un cruccio a Lopetegui visto che il brasiliano in questo momento lascia più spifferi che il Colosseo. BRUTTO INIZIO L’Atletico dopo il trionfo estone era stato catapultato addirittura a favorito per la Liga da diversi neutrali. Grande panchina, l’innesto di Lemar, la consueta solidità difensiva e la mortifera coppia Griezmann-Diego Costa. Cosa vuoi di più dal Cholismo? E invece nelle prime 4 giornate l’Atletico ha fatto 5 punti su 12, pareggiando con Valencia ed Eibar, perdendo a Vigo e scivolando a -7 dal Barça e a-5 dal Madrid. Un rapido abisso. Critiche, persino i fischi al totem Simeone da parte del Wanda Metropolitano per un cambio: sacrilegio. Improvvisamente però l’Atletico si è ritrovato: ha vinto col disastrato Monaco nel Principato e poi con Getafe e Huesca, parziale 5-0 complessivo. Il Madrid e il Barça a due soli punti, con la possibilità di scavalcare i rivali angosciati vincendo stasera al Bernabeu.
LEONE O GATTONE? Insomma, in 45 giorni è successo di tutto. Emozioni e delusioni, nessuna certezza. Chi perde pagherà caro, soprattutto se a cadere sarà il Madrid. Florentino Perez è già parecchio nervoso, una sconfitta nel derby sprofonderebbe Lopetegui in un calderone d’incertezza. «Qui si è sempre in ballo - ha detto ieri l’ex c.t. -. Ogni partita è un esame». La cosa vale per lui e per i giocatori: Benzema dopo aver fatto 5 gol nelle prime 4 uscite stagionali non ha fatto un solo tiro in porta nelle 4 successive: da leone a gattone in un balzo poco felino. Asensio va a intermittenza, Bale ancora non riesce a tirar da solo il carro blanco: questo derby è un esame soprattutto per lui, che si è detto liberato e rilassato dall’addio di Ronaldo e che è nel mirino delle speranze del madridismo. Simeone invece punta su Diego Costa, che ha segnato due reti a Tallinn e una a Monaco, ma che in 6 partite di Liga non l’ha messa mai dentro:«Io lo vedo benissimo, sarà decisivo», ha detto il «Cholo», a metà tra analisi e speranza.
CHE CLIMA!
Florentino Perez è già parecchio nervoso. Il Cholo punta su Diego Costa, eroe a Tallinn in Supercoppa