La Gazzetta dello Sport

F.1 in Russia Hamilton sfreccia, la Ferrari si nasconde

Comanda Hamilton, la Ferrari insegue (ma è vera?)

- Andrea Cremonesi INVIATO A SOCHI (RUSSIA)

Se fossero superstizi­osi, alla Mercedes, dovrebbero fare gli scongiuri. Solo un’altra volta quest’anno erano riusciti a piazzare due auto davanti al termine delle seconde libere: a Zeltweg, dove Hamilton e Bottas poi non hanno visto la bandiera a scacchi. Cabala a parte, Sochi, almeno in questa giornata inaugurale , si è confermata una pista in grado di esaltare le qualità delle Frecce d’Argento. Primo Hamilton, secondo Bottas staccato di quasi due decimi. Certo le caratteris­tiche di questo tracciato ricavato tra i palazzi del ghiaccio dell’Olimpiade di 4 anni fa — il lungo rettifilo iniziale, dove serve tanta potenza, le curve a 90 gradi che esaltano le monoposto con tanta trazione — fanno immaginare che la Ferrari, almeno quella vista sino a Singapore. possa ancora ribaltare i rapporti di forza prima dello spegniment­o della luce rossa.

REAZIONE Troppo mediocri le prestazion­i ottenute nel pomeriggio di ieri, quando Vettel ha chiuso 5° a mezzo secondo e Raikkonen 6° a 8 decimi, per essere vere. E pur con il sospetto di una rossa che non ha per varie ragioni espresso il proprio potenziale, Stoccarda incassa il dividendo di un Lewis Hamilton che continua ad apparire in forma strepitosa. Non era così scontato, perché proprio qui l’anno passato era stato protagonis­ta di un fine settimana particolar­mente anonimo: quarto dal venerdì alla domenica con un distacco in gara persino imbarazzan­te (36”) dal compagno di squadra che una volta tanto aveva salvato il bilancio del team. Una gara che l’inglese non ha scordato, stando alle sue parole: «Sochi è una delle piste dove sono andato meno bene in passato, in particolar­e l’anno scorso. Così mi sono concentrat­o sui miei punti deboli, su come correggerl­i. E in questo senso è stata una giornata positiva. A ogni gara imparo sempre di più e in particolar­e le ultime mi sono servite per comprender­e i passi da compiere a inizio weekend».

ELOGIO Quindi studio delle gomme e dell’assetto della sua Mercedes: ultrasoffi­ci e soffici al mattino, quindi la sfida diretta con le hypersoft al pomeriggio iniziato con un errore che non ha pregiudica­to il finale. «Sta fornendo prestazion­i di grandissim­o livello – ammette Toto Wolff, ancora ammirato dal dominio a Singapore –. La scorsa è stata una delle gare più belle che gli abbia visto disputare». Il merito è di una sempre più perfetta integrazio­ne nel team. «Lewis è una delle colonne più solide e affidabili del nostro team. Senza entrare nei dettagli è in un momento particolar­mente felice della sua vita, sia dentro che fuori dalle piste, ed è per questo che riesce a fare cose mai viste prima». Dietro c’è appunto il desiderio di Hamilton di non accontenta­rsi mai: «Ricerca sempre la prestazion­e in ogni attività della sua vita – è la spiegazion­e fornita dal capo del team -. È il solo pilota a cui abbia sentito dire “Non ho guidato bene, prima analizziam­o la mia guida e poi i dati”. E’ la ricetta della sua grandezza».

SCENARIO Ma, constatato ciò, il primo a tenere la guardia alta è proprio il team principal della Mercedes. «Favoriti? Siamo stati battuti l’anno scorso in qualifica e visto l’andamento del campionato non c’è casistica che tenga. Riparliamo­ne dopo la qualifica». Una battaglia che al di là dei distacchi rimediati da Vettel e Raikkonen si preannunci­a tirata e nella quale probabilme­nte entrambe le scuderie cercherann­o di passare la tagliola del Q2 con le ultrasoft,

LE ULTIME GARE MI SONO SERVITE PER CAPIRE COSA FARE A INIZIO WEEKEND LEWIS HAMILTON SULLA GIORNATA POSITIVA

in modo da relegare le hyper che durano pochissimi giri alla seconda parte della corsa o addirittur­a lasciarle sotto le termocoper­te. Ferrari contro Mercedes con le Red Bull destinate al ruolo di spettatric­i per la scelta di sostituire le power unit Renault (spec C) con una vecchia versione (spec B). Cosa che costringer­à Verstappen e Ricciardo a raggiunger­e in fondo al gruppo Alonso, Gasly e Hartley, questi ultimi dotati di una nuova specifica Honda. Una decisione legata ai precedenti poco favorevoli di Red Bull su questa pista e alla

convinzion­e che a Suzuka, senza penalità, sia possibile giocarsela. Ma la penalità ha causato un’altra polemica tra Max Verstappen e Cyril Abiteboul, capo della Casa francese. Risentito dalle parole del pilota olandese («abbiamo dovuto cambiare il motore perché la specifica C non avrebbe retto alle gare in altura di Messico e Brasile»), il francese ha sbottato: «Non mi sono piaciuti i suoi commenti e Max in generale dovrebbe concentrar­si sulla guida». Questo matrimonio è proprio destinato a finire male.

●Nelle libere di Sochi l’iridato precede Bottas con Vettel e Raikkonen staccati, ma la rossa non ha espresso il suo potenziale. E tra Red Bull e Renault sono ancora scintille per il motore

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